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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Come vola il tempo (tanto per iniziare in modo originale): è maggio, ed è già passato un anno da quando ho preso in mano SUSSURRI per la prima volta.
Un po’ di amarcord: quel "lontano" numero ospitava il quarto e quinto capitolo del corposo romanzo Benaresyama dell’acclamato Federico Mori (nell’agitazione, avevo sbagliato a scrivere il titolo); La notte, una dolcissima poesia di BEA (nome poi scomparso); Io, il mio Dio, intensa lirica di Barbara Burgio, autrice premiata nel corso della festa annuale di Kult; Fosbury, breve racconto del grande Enrico Miglino; Rive Gauche, un "esperimento post-modernista" di Fulvio Savagnone, alias Dj Flux; Perfugas e L’isola dei morti, versi bellissimi e letterari di Mario Pischedda (un altro autore svanito nel nulla); la seconda parte dell’appassionante Inevitabile vendetta, di Fabrizio Cerfogli; lo splendido Anelli di Damiana Guerra; Un racconto, romantico ricordo di Matteo Ranzi (anch’egli premiato per la sua collaborazione con Kult); Passato presente, perfetta lirica di Monica Orsini.
Approfitto di questa digressione nel passato per ringraziare tutti gli autori di Kult, sia quelli "storici" che i nomi nuovi, per invitare gli "scomparsi" a mandarci i loro fogli nel cassetto (anche il cassetto mentale, naturalmente…), e, soprattutto, per invitare tutti a scrivere sempre, a esprimersi, al di là delle piccole incomprensioni che a volte possono venirsi a creare con la redazione. Può capitare infatti che un’opera non risulti adatta alla pubblicazione: ma sono in gioco solo motivi di opportunità, e comunque il giudizio riguarda il singolo scritto, nella sua contingenza., MAI il valore di una persona.
Ma mi sono dilungata anche troppo: meglio passare subito alle novità di questo mese, tra cui spiccano un nuovo romanzo a puntate di Alessandro Zanardi, e molte poesie (si è aggiunta una voce nuova al nostro reparto lirica).

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Come prima, più di prima…come un anno fa, anche questo numero è inaugurato dall’intrigante Benaresyama di Federico Mori. Sembra vicina la soluzione degli oscuri misteri che avvolgono le ricerche del dottor Blake: staremo a vedere…

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Sono in molti a dire che la poesia è una lavoro di lima: e in effetti solo nell’economia di parole si può giungere all’essenza dell’immagine. Come in Attesa, folgorante intuizione notturna di Myskin, autore che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare, e che ci terrà compagnia per molti altri mesi.

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Attingo ancora dal serbatoio Miglino, per estrarre Conseguenze irreparabili, breve riflessione "metaletteraria", introspettiva, sul bisogno di scrivere e sull’angoscia che dalla scrittura deriva. Mille destini, mille personaggi diversi si mescolano confondendosi con la vita reale e le infinite possibilità che l’esistenza racchiude: tra tutte, la possibilità più estrema, che può essere raggiunta con un breve, insignificante gesto. Un passo nel vuoto, al di là della ringhiera, al di là delle parole e delle storie.

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Da questo mese inizia a collaborare con SUSSURRI la poetessa Mariacarla Tarantola, voce giovane e fresca: Io e te soli è un inno all’amore, alla dimensione fuori dallo spazio e dal tempo propria degli innamorati, alla gioia limpida e immobile degli attimi perfetti, minacciata dalla realtà convulsa del "mondo esterno".

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Come vi avevo promesso, per gli amanti delle "emozioni a puntate" (anch’io, ovviamente, lo sono), arriva un nuovo, originalissimo lavoro di Alessandro Zanardi, Storia di un ragazzino elementale, di cui presentiamo il primo capitolo. Non pensate a un errore di stampa: il protagonista è proprio "elementale", nel senso che deriva il suo essere dalla furia e dall’amoralità degli elementi. Lo vediamo abbandonare la "natura", bambina strega amata e odiata, precipitarsi nel mondo degli uomini e del lavoro, abbracciare tutto e poi tutto distruggere. Lo stile, impetuoso, vivace, "robusto", si adatta all’anima selvaggia e geniale del fanciullo cresciuto troppo in fretta.

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Giovanna Cieri sembra proseguire il tema della menzogna, dell’occultamento (ricorderete Il teatro, lirica proposta nel numero di aprile) nella composizione di questo mese, L’albero di Pinocchio. Allo stile lineare e gradevole si contrappongono la complessità del significato, la ricchezza delle metafore e dei simboli, molto eleganti e non logori dall’uso – "i corvi esausti che parlano del vero" , la solitudine misteriosa dell’albero, che pure conforta e ripara. Un testo sfaccettato, intenso, con vari livelli di interpretazione.

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Ritroviamo il nostro giocoliere delle parole, Ettore Fieramosca, con la sua galleria lirica dedicata a Roberta (n. 5 "come i Lewis"!). Nei suoi andirivieni mentali, stavolta l’autore si rivolge direttamente al lettore, per chiedergli "cosa abbia a che fare" la musa ispiratrice con gli ultimi divertiti versi. Forse nulla, forse tutto…come può tutto l’atmosfera gioiosa della passione (a questo punto sono curiosa: ma questa fortunata ragazza esiste davvero?)

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La voce sommessa di Spalla ci riporta alla vita, al tiepido grigiore di Una tranquilla giornata. Un diario, sì, ma un diario del sogno e dell’immaginazione, che si situano su un altro piano rispetto alla logica delle minuscole azioni quotidiane: anzi, gli attimi ripetitivi sono solo un pretesto per il librarsi del pensiero. Cosa succederebbe, per esempio, in caso di una malattia fulminante? Quali parole usare per i colleghi, cosa scegliere tra il lavoro e la ricerca del sapere?

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Ebbene sì…tutto finisce prima o poi, e questo mese assistiamo all’epilogo de Il risveglio del dormiente, lunghissimo racconto di Claudio Caridi. Ancora una volta restiamo col fiato sospeso, di fronte all’imprevedibilità del comportamento dei Borg; ma non voglio anticiparvi niente. Gustatevi a fondo quest’ultima avventura: e non preoccupatevi, sono in cantiere altri capitoli della saga di Star Trek…

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Mettiamo la parola fine anche a questo editoriale: arrivederci al prossimo mese, e, come sempre, Buona Lettura!

Lorenza Ceriati

1
eccezion fatta per l’ormai vetusto Tie Fighter e per il multiplayer X-Wing Vs Tie Fighter

2
in realtà questo gioco era in lavorazione da 2 anni…

3
Battlefield Holografic Computer Interface, che suona nella sua traduzione in italiano come Interfaccia Computerizzata Olografica del Campo di Battaglia

4
qualunque essa sia

5
rendendo il tutto un po’ simile a Commad & Conquer o al Risiko!

6
che è sempre l’arma in dotazione inizialmente

7
"spendendo" i punti guadagnati grazie le "vittorie"

8
controlla il traffico dei veivoli alleati e impedisce le collisioni aeree

9
tramite il quale sarà possibile aggiornare le proprie unità, richiedere un ospedale e un hangar riparazioni e aggiornare la resistenza ai danni, aumentare la rapidità di fuoco e la velocità massima di tutte le unità

10
necessario per potere installare torrette imperiali, atte a difendere la nostra postazione

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antiaerea, anti-fanteria, antiveicolo e artiglieria fissa

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le navette sono la chiatta At-At, atta al trasporto di unità At-At appunto, la nave di costruzione per portare strutture sul campo di battaglia e infine il mezzo da sbarco, che trasporta le truppe e le strutture corazzate di mezza grandezza e le piattaforme di artiglieria mobile

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i droidi sonda

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come untià di trasporto truppe, un disabilitatore scudi ecc.

15
vedi Y-Wing, Airspeeder, ecc.

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con la relativa segnalazione della dislocazione delle truppe e dei nemici, se in quel momento visibili e i tasti di zoom per la mappa

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tramite i quali impostare il grado di allerta delle truppe

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e quindi spendibili per l’acquisto di nuove unità

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tradotto da CTO

20
penso comunque che questo dipenda dai driver della scheda grafica…

21
l’ultimo lo considero ancora come un prologo dell’intera saga, che ha poco a che fare con la dinamicità dei primi 3 film… ma questo già lo sapete

22
addirittura sul sito ufficiale ci sono gli mp3 scaricabili!!!

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