Mentre scrivo gli ultimissimi ritardatari staranno forse inviando gli ultimissimi scritti, le ultimissime opere multimediali, musicali, grafiche: poi cominceranno i lavori della giuria, fino al verdetto finale. In bocca al lupo a tutti.
Noi invece restiamo nella piccola e accogliente rubrica di SUSSURRI, che continua ad arricchirsi di voci nuove…è davvero bello, oserei quasi dire emozionante, ricevere mail di persone che hanno magari scoperto la rivista vagando per la rete, e che vogliono renderci partecipi delle loro composizioni.
Una nota per tutti gli autori: assieme alle vostre opere, se volete, potete inviare una vostra breve descrizione e, se ne avete la possibilità, una vostra foto. Inoltre, specificate sempre se volete che sia pubblicato il vostro indirizzo e-mail: può essere un ottimo sistema per entrare in contatto con i vostri lettori. Riguardo alla veste grafica: naturalmente ognuno ha le sue preferenze e i suoi gusti, ma in generale è meglio evitare l’uso del maiuscolo, faticoso da leggere.
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Con Silgreen, Miglino si cimenta con il genere fantasy, ottenendo risultati molto gradevoli: il racconto è pervaso dell’atmosfera sensuale, sognante, che costituisce la cifra originale di questo autore.
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Un palcoscenico abbandonato, una sala vuota, in cui non rimbomba nessun applauso, ma regnano solo il silenzio e la polvere: l’emblema del fallimento, della fine, il sentimento della delusione e della disfatta. Ne Il teatro, Giovanna Cieri tratteggia, con versi tesi e drammatici, il contrasto tra il ricordo degli antichi fasti, che aleggia ancora nell’aria, e lo squallore del presente.
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L’amore, il romanticismo, sono parole che non hanno senso, in questa dimensione cruda, nell’assolata desolazione del paesaggio, e nella desolazione di rapporti mercenari coltivati per abitudine.
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Vi consiglio di leggere, rileggere Notturno per assaporare la melodia impalpabile, evocatrice, che spira dalle parole: una vera gioia per le orecchie, offese a volte da suoni stridenti e accostamenti pasticciati….
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So di averlo già detto, ma mi ripeto: Il risveglio del dormiente è un romanzo veramente appassionante, scritto in modo impeccabile, giocato tra la tensione sempre viva e i momenti di humour (gli stessi ingredienti che rendono così riuscita la serie televisiva).
Questo mese assistiamo, finalmente, al rito Klingon che vede partecipi Worf e una sempre più irritata Deanna Troy; dall’altra parte, è sul filo del rasoio la situazione dell’Enterprise.
Riuscirà l’escamotage del capitano Picard a salvare la nave?
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Voci che sussurrano
Aprile, come si dice, dolce dormire (ma in che mese non è dolce dormire?): Kult invece non dorme e tantomeno i nostri infaticabili redattori, in questi giorni oltretutto alle prese con il glorioso concorso letterario Holden 3.
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Ma prima di passare alle "novità", alle opere di autori che per la prima volta si accostano a Kult, restiamo nell’ambito della tradizione con l’immancabile Benaresyama, romanzo fantasy di Federico Mori, giovane dal consumato mestiere. Il dottor Blake è prigioniero di Steale, micidiale guerriero dell’organizzazione rivale Fist: si comincia a intravedere il mistero che avvolge le azioni dell’Arcam. Due capitoli forse ancora più avvincenti del solito.
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Una voce del tutto nuova è invece quella del cremonese Massimiliano Muzzolon, già vincitore di alcuni premi letterari, come si legge nella sua breve presentazione; in effetti Canto nuovo è una lirica perfetta dal punto di vista formale, con una sapiente musicalità del verso che non concede spazio a sbavature e cadute di tono. Bella l’immagine del coro che si spande nelle strade, e suggestivo il verso finale: "dimenticheremo di ricordare".
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Torna anche questo mese una vecchia conoscenza, Enrico Miglino. Approfitto di questo spazio per congratularmi con lui sia per l’uscita del suo romanzo Passato Imperfetto – in formato e-paperback e cartaceo -, sia per l’iniziativa di creare un cd multimediale, un grande contenitore di tutti i romanzi elettronici editi da Kult.
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Una bellissima sorpresa è stata la new-entry Joe Ferrara. Lo stile duro, vivido, asciutto, senza fronzoli, il linguaggio diretto, e a tratti scabroso, di Bombe sulla spiaggia, echeggiano certa grande letteratura americana, da Irvin Shaw, alle "detective’s story": così come il personaggio "maledetto", ombroso e solitario, compiaciuto del degrado della sua esistenza, in cui si intravede appena un mistero non chiarito (l’enigma dei ragazzi di Via Panisperna).
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Avevamo già conosciuto Myskin lo scorso mese, con la breve lirica Pudore: ma i versi proposti in questo numero sono di livello ancora più alto, incantevoli, rarefatti, torniti.
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Dalla melodia essenziale e assorta, si passa alla spavalda energia, alla carnalità prorompente della composizione di Ettore Fieramosca, che prosegue la sua galleria dedicata a Roberta: improvviso e potente quell’urlo, "trasudo carne quando ti sfioro", in antitesi con la descrizione di sé stesso come "diafano ologramma".
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Continua anche questo mese il diario intimo di Spalla, pensieri che ripercorrono una vita in Una tranquilla giornata in fabbrica, tra pensieri, parole e omissioni: titolo sommesso e velatamente ironico, che racchiude la distanza tra ciò che si può mostrare agli altri, ai colleghi, ai capi, e ciò che invece deve rimanere nascosto, come le critiche, le riflessioni, l’amarezza sempre condita di buon senso.
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SUSSURRI inizia e finisce sempre con la fantascienza: dal genere di Mori, aperto a suggestioni fantasy, alla SF classica di Claudio Caridi, che, come ormai tutti sapranno, riprende e rielabora la serie Star Trek – Next Generation.
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Naturalmente, per rispondere a questa e ad altre domande, vi aspetto numerosi il prossimo mese: non mi resta che augurarvi Buona Pasqua e Buone vacanze!
Lorenza Ceriati