KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Plone 3

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uno strumento d’avanguardia
 
L’informazione è potere sembra essere il motto del nuovo millennio. Siti web, portali, intranet, social network, tutto e tutti sono online e vogliono restarci con il minor impegno possibile, a volte anche quando non c’è realmente nulla da dire. All’alba dei primi web site internet non era di certo un mezzo facile di esprimersi a causa della complessità dei suoi mezzi. Per poter avere una presenza web era necessario infatti conoscere le stringhe di codice e soprattutto il linguaggio HTML.
Grazie allo sviluppo di Software WYSIWYG (what you see is what you get – quello che vedi è quello che ottieni) in poco tempo il web è stato realmente alla portata di tutti. La rivoluzione del momento è data dall’introduzione dei CMS, Content Management System, ovvero Sistemi di Gestione del Contenuto, delle applicazioni web che permettono di editare un sito web come fosse un normale foglio di scrittura word, inserendo immagini, titoli, grassetti, file multimediali, collegamenti ipertestuali e tanto altro con semplicità disarmante.
Logicamente i CMS hanno avuto uno sviluppo rapido e multiforme. Tuttavia, tra i vari prodotti si distinguono generalmente due tipologie di prodotto, quello patentato e, ancora una volta l’Open Source. I vantaggi del Software libero sono indubbi, esso permette un risparmio economico ma soprattutto la flessibilità di creare un prodotto personalizzato e quindi realmente rispondente alle esigenze dell’utente senza dover pagare costi di licenza. Con queste tecniche anche i meno tecnologici potranno gestire con pochi clik un sito di dimensioni anche estese.
 
 
Tra i Software Copy left ci sono tre CMS capaci di gestire un sito complesso: Plone, Drupal e Joomla!. Come abbiamo già accennato in precedenza per diverse ragioni Plone, ormai giunto alla versione 3.0 e in cammino verso la versione 4.0, è il più valido sia per i siti professionali sia per le esigenze più ridotte. Purtroppo in Italia l’uso di software non proprietari è ancora ridotto anche a causa della necessità di aziende a supporto del prodotto. Un prodotto informatico a sorgente aperta (Open Source) necessita infatti di assistenza anche minima se si desidera realizzare un prodotto competitivo. Per fortuna la comunità di sviluppatori che si dilettano a fornire assistenza gratuita è molto ampia e rapida nel supporto; ad ogni modo in Italia esistono alcune aziende, come Abstract Open Solutions, che si preoccupano, infatti, di realizzare prodotti all’avanguardia partendo da software aperto come Plone. Progetti di questo genere servono in particolare nell’ambito delle pubbliche amministrazioni che con il passaggio all’Open risparmiano cifre esorbitanti che possono quindi essere reinvestite in servizi al cittadino.

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