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Les Halles

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LES HALLES

Chissà cosa starà pensando il ragazzo dai capelli biondi che mi sta fissando con un certo interesse?
Questa mattina ci sono più visitatori del solito nel museo: sarà perché nel periodo pasquale Parigi si riempie di turisti di tutte le razze….
Guarda un po’ quel giapponese che faccia buffa che ha! E come mi guarda! Ehi, bel tipo, non ti è mai capitato di vedere un esemplare di bellezza mediterranea come me? I Giapponesi vanno matti per gli occhioni grandi ed i nasini all’insù.
Però che noia starmene qui tutta sola ad aspettare. Che cosa? Ormai non me lo ricordo più. Aspetto e basta. Mi piace starmene in mezzo alla gente che mi guarda. Va bene, ammetto di essere un po’ vanitosa….
Anche le donne mi ammirano, ma poi posano subito lo sguardo altrove.
Tutta invidia la loro.
La prima volta che misi piede qua dentro fu con il mio ragazzo più di un anno fa. Avevo già sentito parlare di questo museo e mi aveva incuriosito. Ne rimasi entusiasta e prima di andarmene convinsi Gianni a comprare una delle opere che erano in vendita. Ci volle del tempo per l’acquisto ed il pagamento, così io decisi di fare un altro giretto nelle sale mentre Gianni se la sbrigava da solo con l’impiegata al banco.
Che immagini straordinarie! pensavo mentre riguardavo le mie opere preferite.
Mi ripromisi di tornare tutti i giorni nel museo.
Ho ancora in mente la voce di Gianni che mi chiamava “Anna, vuoi venire o no?”.
Poi non ricordo altro. Non so cosa successe realmente. Forse le immagini attaccate alle pareti mi abbagliarono a tal punto da risucchiare tutta la mia attenzione….
Comunque ho tenuto fede al mio proposito. Da allora io sono sempre qui. Di Gianni non ne so più nulla. Forse si è stancato di aspettarmi e se ne è andato da qualche altra parte. Un giorno si deciderà a tornare da me, tanto sa dove trovarmi.
Ad essere sincera comincio ad essere un po’ stufa di questo museo, dopo tutto questo tempo, ma gli sguardi stupiti dei visitatori sono sufficienti a convincermi che ho preso la decisione giusta.
L’unica cosa che mi amareggia è che quelli che stanno là fuori non riescono a sentire la mia voce…

“E’ fantastico, vero?” esclamò Jean fissando il bel viso della ragazza.
“Hai ragione” disse Paul “queste immagini tridimensionali sono tanto reali da sembrare vive… Come si chiama questa… Ah! Ecco: “Anna”.
Bella, veramente bella…” mormorò scorrendo i titoli delle opere del catalogo del Museo dell’Ologramma di Les Halles, Parigi.

Gabriela Guidetti

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