KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

ChatE-Mail

4 min read

ChatE-Mail

from: hotlips@yale.com to: mystere@pianeta.it subject: last night
E’ stato splendido. Nessuno mi aveva mai fatto sentire così. Non so come spiegare, ma e’ come se tutta la mia vita sia cambiata, da ieri notte. Peccato essersi incontrati solo adesso, penso a tutto il tempo perso. Ne avremo fatte davvero delle belle. E invece io sto qui, a centinaia di chilometri da te, e da quando ti ho conosciuto Yale non è più lo stesso posto. Un bacio.

———————————————————————-

from: mystere@pianeta.it

to: hotlips@yale.com

subject: Re last night

E’ stato lo stesso anche per me, non avevo mai passato una notte così…elettrica. Non ho smesso di pensarti un attimo da allora, di aspettare il momento in cui avremmo parlato di nuovo. Non so perche’ ma oggi non ho voglia di lavorare. In ufficio tutti mi chiedono se ho fatto le ore piccole, stanotte. Se solo potessero immaginare. Ma non possono.

———————————————————————-

from: hotlips@yale.com to: mystere@pianeta.it subject: Surprise
Le rose erano splendide, bella idea, originale. Non ne avevo mai ricevute. Erano così belle anche perché ho appena cambiato il monitor e la scheda video, e il rosso era incantevole. Oops, scusami, avevamo promesso di non parlare mai di computer. Ma spero nel tuo perdono, perché è una considerazione che ho fatto solo per dirti quanto le abbia gradite. A volte vorrei che le ore passassero in un attimo, non ce la faccio più senza sentirti, il lavoro sta diventando insopportabile, anche se so che un posto qui lo sognerebbero in tanti.
Mi stai entrando dentro come nessuno aveva mai fatto.

———————————————————————-

from: mystere@pianeta.it

to: hotlips@yale.com

subject: Re surprise

Oggi ho avuto una giornataccia, scusa se rispondo solo adesso ma fino a pochi minuti fa ero ancora dietro alla mia scrivania. Che più passa il tempo, più mi sembra una prigione. Non vedo l’ora di poter fare il viaggio che mi hai promesso, anche se devo trovare una scusa plausibile con la mia famiglia. Ovviamente non sanno niente di noi. Ma ormai conto i giorni. A proposito, domani purtroppo non potremo sentirci. Richiamo io dopodomani, ti penserò ogni istante nel frattempo.

———————————————————————-

from: hotlips@yale.com to: mystere@pianeta.it subject: sex
Non posso più aspettare. Penso alla tua pelle, vorrei accarezzarne ogni centimetro, ubriacarmi del tuo profumo. Penso a quei baci che non mi saziano mai. Penso che ormai sono già passati tre giorni dall’ultima volta che l’abbiamo fatto, un’eternità. Ti voglio.

———————————————————————-

from: mystere@pianeta.it

to: hotlips@yale.com

subject: patience

Anch’io non resisto, ma il lavoro non mi lascia tregua. Domani devo essere a Vaciglio, nel Connecticut, e tra viaggio in aereo, trasferimento in macchina e tempo necessario per chiudere il contratto
(è un cliente particolarmente difficile, ma la provvigione è altissima), non potrò rientrare prima di Venerdì notte. Ti richiamo io. Prometto che ti porterò un regalino.

———————————————————————-

from: hotlips@yale.com to: mystere@pianeta.it subject: cadeau
La cartolina da Vaciglio è davvero carina, non credevo che ci fosse un incrocio così bello. E che definizione d’immagine: quando ho visto l’arancione, mi è venuto istintivo frenare. Invece con te i freni li ho mollati già da tempo ormai. E’ questo che rende la nostra relazione speciale: non c’è limite, non ci sono regole che non si possano oltrepassare. Come quella volta al Louvre, quando abbiamo dipinto i baffi alla Gioconda? peccato che nessuno l’abbia vista così, a parte noi. O quell’altra volta, quando abbiamo deviato tutto il flusso della mailing list sulle bestemmie più originali nella cassetta postale elettronica del papa.

———————————————————————-

from: mystere@pianeta.it

to: hotlips@yale.com

subject: travel

Ormai è tutto pronto: verrò da te, ho deciso. Nessuno mi fermerà.
Quando mi hai detto che oggi non avresti lavorato, l’ultimo dubbio è svanito. Prendo il treno stanotte, per arrivare domattina e poter passare tutta la giornata con te. Non ne posso più di poterti parlare soltanto via e-mail. Al diavolo la Yale, faranno le chiavi anche senza di me. Il treno arriverà in stazione alle 8.55, potrai riconoscermi per il fazzoletto rosso nel taschino, la barba e la cravatta di Krazy
Kat. Il resto lo potrai scoprire da te. Non vedo l’ora di abbracciarti e di scoprire il tuo vero nome. Il mio è Piero.

———————————————————————-

from: hotlips@yale.com to: mystere@pianeta.it subject: equivoco
Mi chiamo Ambrogio.
Scusa, ma io credevo che tu fossi una donna…

Doriano “IGNATZ” Rabotti

Altri articoli correlati

7 min read
6 min read
1 min read

Commenta