KULT Underground

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Bacchus’ Banquet

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gioco per 3-5 persone
Autore: Frederic Moyersoen
Editore: Mayfair Games (www.mayfairgames.com)
 
Il “Banchetto di Bacco” è un titolo che ben rappresenta il meccanismo di questo gioco: in una festa ai tempi dell’Antica Roma, vari (ed equivoci) personaggi tra cui l’imperatore Caligola cercano di arrivare ai propri scopi destreggiandosi tra portate luculliane, fiumi di vino e subdoli veleni. L’autore lo abbiamo già incontrato quando vi parlai di “Saboteur”, e anche in questo caso abbiamo un gioco facile da spiegare e rapido da giocare.
La scatola del gioco (piuttosto compatta) contiene:
– cinque plance, con il riassunto del turno, le condizioni di vittoria e la cintura con dieci posizioni,
– cinque dischi di legno, da posizionare sulla plancia per raffigurare la “fibbia” della cintura e quindi la sua posizione,
– un mazzo di carte, con cibi, vino, oggetti e carte speciali,
– nove carte personaggio,
– otto carte privilegio,
– un regolamento (in inglese).
Le carte sono ben illustrate, ma consiglio di imbustarle dato che tendono a rovinarsi con facilità (e dovranno subire durante la partita molti passaggi). Le plance sono utili per dare a tutti i giocatori una panoramica sulle condizioni di vittoria e la cintura con la fibbia è un simpatico metodo per tenere traccia dei punti vita di ogni personaggio. C’è un po’ di inglese sulle carte e quindi è necessario che i giocatori sappiano interpretarlo, non è comunque difficile capirne il senso.
Per la preparazione si predispone il mazzo delle carte personaggio inserendoci Caligola e aggiungendoci carte per arrivare al numero dei giocatori, poi se ne distribuisce una a testa. Chi riceve Caligola deve mostrare la carta, mentre gli altri giocatori devono tenere segreta l’identità del proprio personaggio. Caligola riceve due carte privilegio, mentre gli altri giocatori ne ricevono una a testa (tutte queste carte sono da tenere segrete). Dal mazzo principale si estraggono sette carte e le si mettono sul tavolo a faccia in su. A questo punto si può partire: il giocatore di turno (inizia Caligola) sceglie tre carte tra quelle scoperte, facendo bene vedere a tutti la sua scelta, poi tra queste ne scarta una, una seconda la tiene per sé mentre la terza la “offre” ad uno degli altri giocatori.
Chi riceve la carta in regalo ha la possibilità di accettarla o rifiutarla, e in quest’ultimo caso la offrirà nuovamente ad un altro giocatore (che non l’abbia già ricevuta), fino ad esaurire tutti i giocatori, nel qual caso ritorna al giocatore di turno che sarà costretto ad applicarla a sé stesso.
Ma cosa contengono le carte? La maggior parte sono piatti di cibo (dal valore da uno a cinque) e coppe di vino (anch’esse di valore variabile). Quando un giocatore le accetta dovrà spostare la fibbia della cintura del valore della carta, se dovesse superare il dieci allora il personaggio scoppia ed è fuori dalla partita. Poi vi sono carte dal valore negativo che alleggeriscono il personaggio (come il ballo o il pisolino), vi sono carte oggetto (di sei tipi differenti), che non fanno ingrassare ma che servono come condizione di vittoria, carte veleno dal valore di “riempimento” molto elevato (da sei a nove) e carte speciali (come l’assaggiatore che per una volta permette di scartare una carta “scomoda”).
Una volta che è stata applicata la carta in regalo, il giocatore di turno applica a sé la carta che aveva tenuto (e sarà la seconda, se tutti gli altri hanno rifiutato il regalo), poi estrae tre carte e le mette in tavola, riportando il totale a sette. Il turno passa al giocatore che ha accettato il regalo.
Quando un giocatore scoppia, allora viene rivelato il suo personaggio e scartato assieme a tutte le sue carte (tranne quella privilegio, se non l’ha ancora usata) e può ripartire (a stomaco vuoto) con uno dei personaggi rimanenti.
La carta privilegio può essere usata una sola volta nella partita e permette di fare un’azione speciale, come per esempio scambiare la carta scartata con quella offerta oppure respingere un’offerta e costringere il giocatore che ha fatto ad accettarla. Sono abbastanza potenti e conviene conservarle come risorsa preziosa per toglierci da situazioni senza scampo.
 
Quando si vince? Ogni personaggio ha condizioni di vittoria differenti (sono riportate sulle plance):
– Caligola vince se tre personaggi vanno KO, oppure se riesce a mangiare due piatti e bere cinque punti in vino,
– ci sono tre cospiratori che vincono se Caligola viene messo KO oppure se vengono accettati (e quindi messi sul tavolo) tre pugnali,
– ci sono due personaggi che vincono se riescono ad accettare tre oggetti differenti (non sono considerati oggetti i pugnali),
– gli altri cinque personaggi vincono se riescono a mangiare un certo numero di piatti e bere un certo numero di punti vino.
C’è un caso speciale, se Caligola viene messo KO ma non ci sono cospiratori tra i personaggi allora si continua senza di lui, se poi vengono eliminati tre personaggi senza che nessun’altro vinca allora la partita è dichiarata conclusa in parità.
Le regole sono molto semplici ed il gioco si qualifica come un classico filler (per semplicità e rapidità); qui il meccanismo che la fa da padrone è il bluff, ed è limitato al giocatore di turno, che propone via via ai suoi avversari una carta. Si tratta di un bluff limitato alle possibilità date dalle sette carte visibili, ovvero se ci sono solo piatti leggeri allora non sarà un vero bluff dato che chiunque accetterà subito la carta, invece con due carte vantaggio e un veleno allora ci saranno più possibilità di bluff: starà circolando un vantaggio oppure il veleno? In teoria il giocatore di turno non dovrebbe correre il rischio di far circolare il veleno, dato che se tutti lo rifiutano ritorna a lui, ma se un giocatore vuole ottenere il vantaggio (e diventare giocatore di turno) potrebbe correre il rischio e “venire a vedere” il bluff.
I ruoli nascosti aumentano la varietà del gioco ed introducono un elemento di deduzione: ad esempio, se il giocatore sta facendo incetta di oggetti allora è probabile che sia quello il suo obbiettivo e quindi dovrò evitare di offrirgli il terzo. Può sorgere qualche dubbio sul bilanciamento: se sono presenti tutti e  tre i congiurati la vita per Caligola si fa difficile, ma lo spessore leggero del gioco fa perdonare qualche sbavatura.
Per Caligola i due privilegi si rivelano preziosi dato che per vincere dovrà cercare di eliminare in fretta tre personaggi (oppure mangiare e bere ciò che gli viene richiesto) dato che bastano tre pugnali accettati per farlo perdere: in alternativa deve cercare di essere spesso il giocatore di turno per eliminarli non appena si presentano tra le carte da scegliere.
Frederic Moyersoen si è dichiarato un accanito fan di Bang!, e ciò traspare bene da questo gioco: infatti troviamo i ruoli segreti (con le relative condizioni di vittoria differenti), lo sceriffo/Caligola e i punti vita sulla scheda. Ma questo gioco è anche molto differente nel meccanismo, nella lunghezza di una partita (una partita a Bang! può durare a lungo), e nel fatto che qui un giocatore non esce mai dalla partita prima che sia conclusa. Tutto sommato sono fattori che differenziano bene i due giochi e quindi danno una ragione di esistenza ad entrambi; tanto più che Bacchus’ Banquet dà il meglio di sé con quattro o cinque giocatori, mentre cinque è in pratica il numero minimo di giocatori per Bang!.
Caligola fu imperatore per soli quattro anni, assassinato anche per la sua condotta dissoluta, fortunatamente si corrono pochi rischi ad interpretarlo in questo gioco, infatti al massimo si perde una partita.

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