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La banca dei reincarnati – Davide Riccio

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Genesi Editrice
136 pagine
ISBN: 9788874148042

Di questo artista – che conosco principalmente per la sua ampia produzione musicale e per la sua opera di promozione in questa stesso campo (che svolge anche su queste pagine digitali) – avevo già letto un paio di saggi e una raccolta di poesie, rimanendo piacevolmente colpito, nel primo caso, dalla capacità di strutturare senza difficoltà una narrazione ampia, e, nel secondo, dalle tematiche scelte, dallo stile diretto e personale e dalla volontà di soffermarsi anche su ricerca e sperimentazione.

Tutte queste caratteristiche sono evidenti fin dalle prime pagine anche in questo suo romanzo fantastico, dove però la costruzione è ancora più complessa, e la cura, anche lessicale, tratteggia e smussa allo stesso tempo una storia davvero molto evocativa.

E l’autore ci evidenzia la sua intenzione di non renderci la lettura semplice gettandoci all’interno di un percorso a più livelli senza preamboli. E ci troviamo quindi a seguire la vita semplice di Tumata – contastorie, vegetariano, in una tribù di cannibali della Nuova Guinea – per poi passare ad assistere alla prima seduta di ipnosi regressiva di Orlando, discografico torinese deluso dal suo presente, che scopre una lunga scia di vite precedenti. Per cambiare poi contesto ancora, e trovarci nei panni del monaco Lama Yangtsho, che decide a malincuore di abbandonare il suo tempio in Buthan per accettare un lavoro che gli permetterà di aiutare a restaurarlo dopo un disastroso incendio. E poi, ancora, eccoci in un futuro più remoto, dove due giovani “dai nomi no gender” avranno uno stranamente emozionante incontro con una manta.

Cosa c’entra tutto questo con la Bank Von Widergeboren (la Banca dei reincarnati) del Liechtenstein – una banca che promette di fare passare il patrimonio personale da una reincarnazione alla successiva – starà al lettore scoprirlo. Seguendo, pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, le vicende di questi attori così diversi tra loro per posizione e situazione. E iniziando a scorgere pian piano le traccie di un percorso che l’autore ci ha inizialmente nascosto ma che inizia a diventare sempre più chiaro mentre le storie procedono, fino a giungere a una unica perfetta conclusione.

La banca dei reincarnati non è un libro per chi cerca scene d’azione, dialoghi d’effetto, o un semplice mistero con una ovvia soluzione. Perché è nel suo ritmo lento, nelle sue descrizioni pregne di ricerca e dettagli da analizzare, che si trova la chiave per la comprensione stessa dell’opera. I riferimenti servono per evocare e per trasmettere. Le cose si capiscono appieno solo riflettendoci, dopo averle “vissute”. Non ci possono essere scorciatoie se si vuole costruire una storia di questo tipo, e, appunto, non ce ne sono. Sta quindi al lettore rimboccarsi le maniche, ma consapevole che lo sforzo in più ha un senso e sarà ripagato dal percorso, nel percorso, ancor prima della conclusione.

Forse non tutto è perfetto (o forse non sono io in grado di cogliere tutto) ma questa è sicuramente un’opera di cui è facile volere discutere, che vi farà tornare su qualche pagina per riflettere su qualche connessione persa durante la lettura o per ricontrollare questo o quel dettaglio, e che vi verrà probabilmente voglia di regalare all’amico lettore adatto alla prima occasione.

Una bella prova per un artista a tutto tondo, poliedrico e interessante, che in questo ultimo periodo sta anche decisamente aumentando la sua produzione edita. E tra le cose di prossima uscita ci teniamo a sottolineare anche il doppio CD per la New Model Label intitolato The Roaring Twenties – Human Decision Required .

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