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Intervista con The Fence

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Everyday”

CD & Digitale – New Model Label – dist. Audioglobe

Il nuovo album “Everyday” con cui la band veneziana si mette alla prova in un lavoro ad ampio respiro. Dieci brani che racchiudono le diverse e articolate sfumature delle composizioni, dal classic rock al pop attraverso venature progressive, funk ed elettroniche, spaziando nei generi e nelle atmosfere. L’eclettismo del gruppo emerge anche nei testi, trattando diversi temi senza porsi limiti nè confini.

The Fence si formano quando Alessandro de Palma e Matteo De Biasi, rispettivamente voce e chitarra, provenienti da precedenti esperienze, s’incontrano con Federico Favaro e Claudio Falcaro, batteria e basso, anch’essi già compagni da tempo in altri contesti.
Il gruppo però si completa e si consolida solo dopo l’ingresso di Alessandro Tagliapietra alle tastiere, non solo duttile musicista ma anche esperto fonico.

Dalle canzoni composte fino ad oggi si evince di sicuro una ricerca verso un suono rock e un grande amore nei confronti della melodia e dell’armonia.

La band vanta una lunga attività live, non solo suonando in vari locali e manifestazioni e partecipando, anche con successo, in vari contest a livello sia locale che nazionale.

Del 2010 “Dranillo’s Valley- The Fence Demotape”, primo lavoro del gruppo, contenente sei brani inediti tra cui “Not even me” del quale viene girato il videoclip ufficiale, tutto in totale autoproduzione.

Del 2014, registrato presso “Area Magister Studio” in collaborazione con il sound engineer Andrea Romeo, “14 – The Fence EP”. Tra i cinque brani contenuti vengono girati i videoclip ufficiali di “Run and Hide” e del tango-rock “Shame” che vede come protagonista la campionessa di tango Nicoletta Pregnolato. Viene pubblicato anche un altro breve video che vede il gruppo all’opera durante le registrazioni sulle note di “Nowhere Land”.

Registrato presso “Groove Studio” e “Lesder Studio” in collaborazione con Tommaso Mantelli (Captain Mantell), “Everyday” il nuovo LP contiene dieci brani inediti.

www.thefence.eu

www.youtube.com/thefenceband

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Intervista

Davide

Ciao. A dieci anni dal vostro primo lavoro, come “Everyday” fa il punto della vostra storia e si rilancia e proietta nel presente e nel futuro?

The Fence

Ciao. Dopo tanti anni siamo ancora qui, sempre gli stessi, sempre noi. Questa volta un album, un lavoro complesso ed elaborato che era in previsione nel nostro progetto. Non sappiamo cosa sarà del futuro, ma sicuramente ci siamo nel presente, e questo lavoro testimonia tutto il nostro impegno e la nostra unità di intenti. Everyday ci rappresenta bene, ci sono diverse sperimentazioni tra i vari stili, l’eterogeneità delle nostre composizioni.

Davide

Cosa recinge “The Fence” in questi dieci brani, che tipo di percorso (musicale, tematico, concettuale o ideale) avete tracciato da “The Plan” a “At night everything changes”?

The Fence 

Semplicemente, c’era la voglia di mostrare tutto ciò che siamo. Non pensiamo mai a cosa per forza ci dovrebbe essere per individuare un percorso tematico o concettuale. Ci piace esprimere ciò che siamo nelle varie forme, cercando di superare quel recinto nel quale spesso altri vorrebbero rinchiudere le idee.

Davide

Cosa vi spinge a comporre e suonare musica e in particolare una vostra musica? Che funzione e che significato ha tutto questo per voi nelle vostre vite?

The Fence

Beh, qui la risposta è facile. È banalmente una delle cose più belle della vita. Chi ha un animo artistico semplicemente non può farne a meno.

Davide

In che modo nasce un brano dei “The Fence” e come vi contribuisce ciascuno perché il risultato soddisfi tutti? Cosa infine vi fa dire o sentire che, ok, il brano è questo e va suonato così, senza più togliere o aggiungere qualcosa?

The Fence

I brani nascono in diverse forme. Si può partire da un testo, da una melodia, da una struttura armonica, da un giro di basso, da un giro di chitarra o pianoforte, oppure da un’idea ritmica. Noi queste cose le abbiamo provate tutte, quindi per noi non esiste un modo sempre uguale. Generalmente si parte da un’idea e poi tutti assieme cerchiamo di mettere il “vestito” migliore.

Davide

Quali artisti o dischi sono stati importanti per definire i gusti e il sound di “The Fence” e in che modo problematizzate l’originalità per giungere alla vostra?

The Fence

Facciamo sempre molta fatica a definire il nostro genere, lasciamo a chi ci ascolta questa libertà. La cosa bella è che non assomigliamo a nessuno, possiamo sicuramente ricordare qualcuno su certe cose, ma abbiamo la nostra identità. Noi siamo il frutto dei nostri ascolti e dei nostri gusti, e sono molti e di vario tipo. Sicuramente ciò che più ci accomuna è una forte passione per i Queen. In generale le nostre influenze derivano dai grandi gruppi della storia del Rock.

Davide

Perché l’inglese e perché l’Inghilterra?

The Fence

In realtà questa è una domanda che non ci siamo mai posti. Per noi è stato naturale. Niente di pensato a tavolino, solo l’istinto e la spontaneità.

Davide

Quanta parte e influenza ha una città d’arte universalmente importante come Venezia sul vostro lavoro?

The Fence

Venezia è una città unica al mondo, culla di ogni forma d’arte. Non sappiamo se questo abbia influenzato il nostro animo artistico, sicuramente è una bella cosa poterla frequentare abitualmente.

Davide

Viene naturale chiedersi se Alessandro sia in qualche modo un parente di Aldo Tagliapietra (chissà quante volte gliel’avranno chiesto… chiedo venia)… Al di là di questo, ci fate qualche cenno sulla formazione musicale saliente di ciascun componente? 

The Fence

Eh eh eh… nessuna parentela, ma sarebbe stato interessante. Per quanto riguarda la formazione musicale, noi suoniamo insieme da molto tempo, quindi siamo sicuramente la nostra principale esperienza. Dopo alcuni anni di studio dello strumento (chi più chi meno) tutti abbiamo avuto alcune brevi esperienze in altri contesti, ma nulla di così importante come questo progetto. Noi siamo una band di altri tempi, insieme da tanto, uniti da sempre, nonostante le difficoltà che la vita ci ha presentato.

Davide

L’anno è appena iniziato. Nel suo racconto distopico 02.02.2020. La notte che uscimmo dall’euro Sergio Rizzo immagina appunto l’uscita dell’Italia dalla Zona Euro. Cosa vi aspettate dal 2020? Cosa sperate? Cosa temete o disperate?

The Fence

Siamo molto fatalisti. Non ci aspettiamo nulla. Speriamo di poter continuare sulla nostra strada e di poterlo fare insieme come abbiamo fatto fin’ora.
Ci auguriamo che il mondo della musica torni a essere un mondo migliore.

Davide

Cosa seguirà?

The Fence

Con l’uscita dell’album abbiamo pubblicato anche il nuovo Videoclip.
Per il momento, abbiamo in programma la realizzazione di altri video e una (speriamo lunga) serie di concerti.
Per il futuro vedremo… magari un altro Album.

Davide

Grazie e à suivre…

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