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Nero Marsiglia – René Frégni

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Questa è la recensione di un romanzo uscito da qualche tempo. Ma vuole essere il tributo ad un autore. E l’antipasto in attesa di un’imminente prossima uscita.

René Frégni è uno scrittore di origine corsa che abita a Marsiglia. Nero Marsiglia, il bellissimo noir pubblicato da Meridiano Zero qualche anno fa, www.meridianozero.it , ha delle dediche importanti, che già fanno capire. Capire come e dove si schiera questo scrittore. Dediche che sono una vera dichiarazione. D’intenti. Di scrittura. A fianco delle storie che nessuno vorrebbe mai sentire, a fianco dei marginali. A fianco delle strade di Marsiglia, dei suoi panorami:” Per quei detenuti della prigione delle Baumettes che ritrovo ogni lunedì da anni e ai quali ho letto questo romanzo, settimana dopo settimana, come loro mi hanno letto tutte le grida di rivolta e d’amore che tracciano, la notte, sui loro quaderni..” ” A Nicole, a cui ho dettato queste righe perché non so ancora usare una macchina da scrivere e mi piace troppo la penna.”A Jean- Claude Izzo abbattuto da due stecche di sigarette in pieno petto.” Nero Marsiglia contiene amore e rivolta. Come gli altri romanzi di Frégni, La città dell’oblio ed Estate pubblicati sempre da Meridiano Zero( che a Giugno pubblicherà un suo nuovo libro) contengono la disperazione, Marsiglia, l’abbandono, l’amicizia e l’amore, questi temi si ritrovano in questo  noir dal ritmo straordinario e capace di donare pagine d’assoluta poesia, l’amore, in questo caso assoluto, perfetto, infantile, gioioso e in seguito sempre più tragico, disperato per un padre verso la figlia, unico affetto  che gli è rimasto dopo

 la morte della moglie. Ci sono i quartieri popolari e le stradine arroccate e bruciate dal sole della meravigliosa città portuale, della città-approdo, della città con  le facce che raccontano storie di luoghi lontani, storie di partenze e di speranze. Ci sono amicizie che vanno oltre, oltre la legalità, oltre tutte le convenzioni. C’è la complicità potente, un cemento indistruttibile di chi ha passato la sua vita o quasi tutta , sulla strada. Come Tania, la prostituta-fata turchina. C’è una storia che rende di pietra. Una storia che morsica il cuore. Una storia, che a tratti, lo scalda di piccole cose impensabili. Penso di avere scoperto tardi questo scrittore, ma sono felice di averlo trovato. Di poter aspettare un romanzo nuovo. Questo libro è del 2001, nel 2004 è uscito Estate e anche Marilù e l’assassino per Mondatori, di cui trovate notizia qui http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Giugno-2004/0406lm22.05.html. In fondo Frégni scrive libri che sono capitoli perfetti di uno stesso grande romanzo. Forse proprio

 in Nero Marsiglia si discosta, in parte, sottolineando la dimensione noir, l’orrore, il gorgo che avvolge e che frantuma la vita di Antoine.  Di questo suo amore sciupato, avvilito, strappato:” Tutto il quartiere sorrideva a l vederli passare mano nella mano, mai l’uno senza l’altro fuori dalla scuola. Come due innamorati sedevano a mangiare uno di fronte all’altro nella pizzeria all’angolo, andavano al cinema il sabato sera o allo stadio in curva nord. La musica  delle fiere e l’odore rosa dello zucchero filato li rendevano malinconici. Quando le giostre arrivavano sulla piazza andavano a letto di buon ‘ora e  si raccontavano delle storie. Dopo quella notte di San Giovanni dormivano in due lettini gemelli, tenendosi per mano. L’estate giocavano insieme sulle sabbie dei Catalans, sui ciotoli di Malmousque o sotto le mura di Fort Saint—Nicolas, dove  Antoine aveva imparato a nuotare… la trovava più graziosa e monella del giorno e della notte messi insieme.” Frégni ha avuto una vita particolare, ha conosciuto la scrittura a 19 anni, alla prigione  militare. Finito in cella d’isolamento ha cominciato a scrivere poesie, ha letto tutto quello che poteva, Genet, Giono. E’ poi evaso dal carcere, e, disertore, ha passato la frontiera con documenti falsi, ha girato per l’Europa, ha fatto mille mestieri, poi è tornato in Francia. Per sette anni ha lavorato in un  ospedale psichiatrico e dall’osservazione quotidiana della follia gli è tornata la voglia di scrivere, di raccontare, di aprire finestre sugli ultimi. Su chi viene messo da parte. La sofferenza, le ferite. C’è tutto nei suoi romanzi.

Sui suoi temi e la sua scrittura si possono leggere cose molto interessanti qui http://perso.wanadoo.fr/liber-the/liber-the/cherie/Fregni.html. E un bellissimo tributo al suo lavoro qui http://site.voila.fr/renefregni/wallez.htm. La poesia popolare e mediterranea di questo autore che sono felice di aver incontrato, e nulla accade mai per caso, la sua capacità di descrivere strappi e cose perdute tra le righe di storie che sono mondi delicati e devastanti, mi ha colpito. Mi ha fatto sentire di nuovo zingara. Come fra le pagine dei libri del mio amatissimo Izzo. Randagia fra gli ultimi. A leggere una grande letteratura. Dove Marsiglia non riesce mai ad essere solo scenografia. Dove Marsiglia è, nella sua maestosa, luminosa bellezza, coprotagonista, testimone.. Complice. Di  laceranti amori. Di immense tristezze.

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