KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Sono sempre stato appassionato…

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Sono sempre stato appassionato di cinema e ho sempre avuto il desiderio di scrivere, così quando Marco Giorgini mi chiese se volevo collaborare ad un progetto che lui ed alcuni amici stavano mettendo in piedi mi sono offerto come… critico cinematografico. Facile, no?
Non sapevo bene a cosa sarei andato incontro, nonostante frequentassi già festival cinematografici e nonostante lavorassi nell'IT, ma subito non capii l'importanza di quell'idea e quanto fosse in anticipo coi tempi. Inizialmente, lo confesso, mi bastava dare sfogo alle mie ambizioni e leggere con sufficienza gli altri articoli prima di passare velocemente ad altre attività. Poi mi accorsi che leggevo tutti gli articoli, e con grande interesse. Iniziai a fare la mia parte nel diffondere quello che allora era uno strumento di comunicazione ancora difficile e quella che era una forma di comunicazione nuovissima e pionieristica. Cominciai inoltre ad essere molto orgoglioso di quel che facevo e il tempo che dedicavo agli articoli era sempra maggiore e sempre più importante. Grazie a Kult conobbi ragazzi fantastici, impegnati ed entusiasti e per un pò fui uno di loro. Anche adesso mi sento parte di Kult e della sua storia.
Con Kult diventai un "inviato" e contro ogni regolamento fui assimilato ai giornalisti veri e i festival potevo seguirli, finalmente, dalla prima classe. Qualche esempio? A Venezia Kult é stata la prima testata che usciva esclusivamente online ad essere accreditata e quando mi presentai al desk c'era parecchia curiosità attorno a questi sconosciuti di Modena. A Bellaria feci conoscenza con un giornalista che mi confessò di leggermi da sempre, e come i nostri dischetti giungessero fino là non me lo sono mai spiegato. Ad una delle belle feste di Kult poi capii cosa mi aveva dato lo scrivere di cinema e accettare la proposta di Marco: due ragazzi dal fondo della sala mi guardavano con insistenza e poi si avvicinarono per dirmi che trovavano fantastici i miei articoli e che grazie a me avevano scoperto registi e film nuovi. Beh, mica male. È doveroso ricordare che introdussi nella banda il mio amico Andrea Leonardi, anche lui recensore di cinema, che come spesso accade superò ben presto il "maestro" scrivendo di più e meglio di me…
Augurare altri 200 numeri a Kult è un pò scontato e forse non è nemmeno il percorso più giusto per un'esperienza che ha saputo diventare tante esperienze, tutte di successo, e che ha saputo mutare sè stessa sempre nel migliore dei modi. Spero invece che la determinazione e la creatività del "gruppo storico" e delle persone che si aggiungeranno non si esaurisca mai, questo sì che sarebbe un guaio!
 

 
Michele Benatti è stata la prima persona che ci ha mostrato come il confine tra carta e web si sarebbe probabilmente ridotto nel tempo. Erano gli anni novanta, eppure non ha avuto problemi ad avere pass stampa a nostro nome (rivista senza nessuno sbocco cartaceo) per mostre di rilievo internazionale. Ora, con blogger che possono turbare o supportare governi e siti che hanno più lettori di quotidiani questo può sembrare assolutamente normale, ma in quel tempo remoto è stato gradevole avere qualche anticipazione su questo nostro presente digitale.

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