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Fantasy Pub

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Fantasy Pub
(gioco per 2-5 persone)
Autore: Emanuele Ornella
Editore: Mind The Move (
www.mindthemove.com)

Provate a pensare, qual’è l’ambientazione più sfruttata per iniziare un racconto fantasy o un’avventura ad un gioco di ruolo? Naturalmente la taverna, luogo nel quale avventurieri di ogni razza e provenienza si ritrovano per raccontare le loro imprese e per bere un buon boccale di birra. Questo simpatico gioco è proprio ambientato in una taverna (da qui il nome) in cui si incontrano guerrieri, nani, orchi e hobbit con il solo scopo di bere la maggior quantità di birra possibile, cercando nel tempo stesso di non rimanere vittime dell’alcool o di farsi cacciare fuori per mancanza di soldi.
Il gioco contiene un set di tessere-personaggio per ogni giocatore (si possono distinguere tra loro dal colore), una serie di gettoni birra da un lato, moneta dall’altro, cinque tavoli e un bancone disposti in cerchio a formare un percorso.
Inizialmente vi è un solo personaggio per ogni giocatore al bancone, con un certo numero di gettoni-moneta. La mossa consiste nel lanciare un paio di dadi e utilizzare i due risultati per muovere i personaggi lungo i tavoli, oppure far uscire i personaggi dal Pub o farne entrare di nuovi, pescandoli dal mazzetto che ogni giocatore ha a disposizione.
Vi sono alcune limitazioni al movimento tra i tavoli, innanzi tutto ci si può muovere solo in senso orario (solo i nani possono muoversi in entrambi i sensi), e ci si può fermare a un tavolo solo se vi sono personaggi di un solo tipo, in questo caso ognuno beve pagandosi la consumazione, oppure non vi sono più di due personaggi dello stesso tipo, e in questo caso il personaggio più debole paga da bere a quello più forte, nell’ordine hobbit, nano, guerriero e orco; quindi un hobbit offrirà sempre da bere e a un orco verrà sempre offerto. La consumazione viene evidenziata prendendo dal personaggio un gettone moneta e girandolo dal lato birra. Il problema è che i personaggi più bevono, più si trovano con i riflessi rallentati e quindi hanno più difficoltà a muoversi lungo i tavoli (il movimento viene diminuito del numero di birre bevute). Se un personaggio riesce ad uscire, il giocatore può mettere da parte le birre bevute e segnarle come punteggio; vi possono essere invece casi in cui il personaggio viene buttato fuori e le birre vanno perse: ciò accade quando si raggiungono le otto birre (e il personaggio perde i sensi per il troppo alcool ingerito) oppure non si hanno i soldi per pagare una consumazione o rispettare un obbligo; infatti vi sono un paio di regole in tal senso: i distratti orchi quando se ne vanno da un tavolo devono lasciare una moneta, moneta che può essere raccolta da un hobbit che arriva a quello stesso tavolo.
La vittoria va a chi riesce ad accumulare per primo un certo punteggio, che varia a seconda dei giocatori presenti.
Questo prodotto è il primo gioco pubblicato dall’autore, che ha scelto di percorrere la difficile via dell’autoproduzione, infatti il gioco si distingue per il bassissimo costo, e purtroppo anche per l’economia dei materiali: tessere e gettoni sono di una carta plastificata molto sottile, che rende talvolta difficoltosa la loro manipolazione. D’altra parte la grafica è molto buona e i personaggi sono stati realizzati con uno stile personale che li rende immediatamente simpatici.
Nel sito web dell’autore trovate anche una variante gratuita da scaricare e stampare che introduce il personaggio dell’oste e riduce la durata della partita (a volte fin troppo lunga, soprattutto quando si gioca in molti e la taverna si riempie di personaggi).
Il gioco è molto simpatico e prende subito, il fattore fortuna è abbastanza elevato, ma non è un male, dato che permette di mantenere uno stile di gioco "leggero" non pretendendo dai giocatori quella concentrazione che avrebbe tolto molto all’atmosfera goliardica che permea ogni partita.
Nonostante l’incidenza della fortuna, comunque con l’esperienza si scoprono subito alcuni punti che bisogna tenere presente durante la partita: come mantenere sempre libero il bancone (per sfruttare al prossimo turno tiri fortunati per far uscire o entrare personaggi), non far entrare personaggi con poche monete e non farne entrare troppi quando non ci sono possibilità di movimento a causa dell’affollamento.
Quindi, considerato tutto, faccio i miei complimenti vivissimi ad Emanuele Ornella, che tra l’altro è riuscito a farsi notare alla Fiera del Gioco di Essen dello scorso anno vendendo ben cinquecento esemplari di Fantasy Pub, dovendosi limitare a questo numero soltanto perché non ne aveva portati di più! Se riuscite a procurarvi questo gioco (dai rivenditori o acquistandolo direttamente dal produttore attraverso il suo sito) sappiate che saprà regalarvi sicuramente dei momenti di sana ilarità.
Ah, un consiglio: lasciate che ad ubriacarsi fino a perdere il controllo siano solo i personaggi di un mondo fantasy in cui non esistono automobili da guidare, OK?

Andrea Nini

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