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Siamo tutti come Edward…

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Siamo tutti come Edward…

Nel mese di Febbraio, all’alba del terzo millennio,GBG Staff si interroga sull’inutilità di un’esistenza ipocrita e oltraggiosamente perbenista. Fino a ieri regnava il dogma dell’estetismo, dell’uniformità a tutti i costi, del bruno velo pietoso calato sul bello perchè normale. Ma oggi, è ancora così?
Colui che impugna il martello sull’altare del giudicato, può ancora decidere sulle nostre teste ciò che può andare solo in base ad antichi e anacronistici dettami pregiudiziali?
La cultura neorivoluzionaria di chi oltre al naso vede anche un mondo a colori insegna che solo “dove ti porta il cuore” si può incontrare il vero. La diversità è la culla del progresso universale, dove l’accettazione del nuovo in quanto tale valica le barriere e abbatte i muri.
Nel buio culturale il nuovo genera paura e allontana, in una sorta di bieca procreazione di piccole lobbies viziose votate alla distruzione totale dell’insolito. Il “diverso”, nel senso più ampio del termine, genererebbe scompensi e alterazioni da sedare immediatamente sul nascere.
Ma questa demenziale massoneria mentale dovrà per forza cadere sotto i colpi di un rigenerato culto della novità, dove l’accettazione più totale andrà ben oltre la semplice apparenza. Potrà verificarsi, così, nuovamente, la nascita di un maialino (tale Babe, prode e coraggioso) in grado di imporre con l’evidenza il trionfo dell’emarginazione a rovescio: il singolo in grado di vincere il collettivo armato della sola candida bandiera dell’innocenza. Uscendo dagli schemi con la consapevolezza di battersi alla pari con l’oblio secolare, si arriva alla conquista dell’autostima di base. “Essere semplicemente quello che si è” permette di capire quanto si possa essere speciali solo in base alla propria semplicità…
… e allora, non siamo tutti quanti come Edward Mani di Forbice?

G.B.G. Staff

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