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Socializziamo

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Socializziamo

Come passare dalla cultura dell’Assistenzialismo alla cultura della
Solidarietà

Ringraziando ancora una volta tutti coloro che hanno collaborato alla stesura di questo pezzo, vorrei prima di tutto fare una premessa.
Questo pezzo è stato reso possibile grazie alla collaborazione dei
Cristiano Sociali nella persona di Zanni Roberta, ricordando per chi non lo sapesse che i suddetti sono un movimento politico, vorrei rendere noto a tutti coloro che vorranno leggere questo articolo che non è stato preso a modello l’organizzazione politica in se, e non si
è voluto neppure fare propaganda, ma semplicemente dare ai nostri lettori un’idea di cos’è oggi il mondo del Sociale in politica, e modo migliore era visualizzarlo attraverso un movimento, sottolineo questa parola in quanto non va confusa con partito, che fa dell’impegno sociale in politica il proprio cavallo di battaglia.
Abbiamo voluto in questo articolo far prendere coscienza ai nostri lettori di cosa intende la Politica per impegno sociale oggi. Secondo
Roberta Zanni oggi “…le politiche sociali sono vissute come una risposta a situazioni di emergenza reale, o di presunta emergenza, ignorando talvolta chi non ha voce o potere per farsi sentire…”, quindi ella tende a mettere il dito nella piaga dell’inadeguatezza dei servizi proposti infatti in seguito dice “…i servizi in molti casi non sono organici, hanno un dispendio di energie elevato senza andare a centrare il vero problema…”.
Vi è, sempre secondo la nostra intervistata, un problema aggiuntivo derivante dall’intervento in situazioni di emergenza infatti ella ci spiega “…è ovvio che in situazioni di emergenza sia indispensabile un intervento rapido, ma è però anche necessario che questa sia la risposta ad una situazione di emergenza e non il metodo di intervento generalmente attuato…”; quindi un problema oggettistico nel quale non deve essere la necessità a fare scattare la molla dell’aiuto ma deve essere una progettazione adeguata a saper fronteggiare ogni tipo di situazioni.
Riguardo a questo Roberta Zanni pone il punto focale sulle istituzioni pubbliche infatti dice “…le istituzioni pubbliche in questo ambito hanno una funzione fondamentale in quanto devono diventare le protagoniste di una progettazione di processi formativi che promuovano una cultura della Solidarietà in modo che siano i cittadini stessi a fornire una mappa dei reali bisogni da soddisfare per produrre benessere sentendosi compartecipi di questa grande sfida…”.
Si cerca, quindi, di dare un ruolo di particolare importanza all’impegno dei cittadini nel mondo del Sociale infatti sempre secondo l’intervistata “…una partecipazione più attiva dei cittadini in campo sociale nasce dalla consapevolezza che il benessere di ciascuno nasce dal benessere collettivo di una società civile…”.
Quindi secondo quest’ottica il cittadino non è più il fruitore passivo dei servizi proposti dall’amministrazione pubblica, ma ne diventa compartecipe, creando così un modo nuovo di fare politica.
In questo senso sempre secondo l’intervistata uno dei punti centrali da sviluppare è il “…promuovere politiche a sostegno delle famiglie in modo che abbiano la possibilità attraverso aiuti economici, collaborazioni a domicilio, di assistere coloro che sono in difficoltà evitando il solo sorgere di strutture che sono spesso origine di disagio e che hanno elevato costo economico, evitando inoltre che chi vive in queste realtà si senta isolato o randagio…”.
Vi è quindi la necessità di dare un aiuto alla base a coloro che ne hanno bisogno, cercando di ristabilire nel limite del possibile una situazione famigliare sempre più normale.
Uno dei punti ripresi da Zanni Roberta è anche uno dei punti che abbiamo messo in luce molto spesso nei pezzi di “Socializziamo” è cioè il volontariato, secondo l’intervistata il volontariato è “…una realtà abbastanza viva nel nostro paese, ma vi è la necessità di una migliore organizzazione di queste imperdibili risorse, ed è necessario che queste siano organizzate dalle istituzioni che hanno il compito di sostenerle, evitando così conflitti che non portano sicuramente a risultati positivi…”.
Dopo esserci fatto un’idea di cosa è oggi il mondo del Sociale visto dagli occhi della politica abbiamo insieme a Zanni Roberta fatto un piccolo vademecum di cosa oggi vi è alla base una buona cultura della
Solidarietà.

–    Consapevolezza che ogni persona è importante ed è una reale ricchezza per tutti.
–    Conoscenza dei bisogni dei cittadini
–    Coinvolgimento e partecipazione delle diverse realtà sociali
(famiglie, gruppi, società sportive, ecc.) nell’individuare proposte operative e nella loro attuazione
–    Capacità di costruire con il contributo di tutti e con la competenza di esperti, un progetto complessivo in modo da creare una rete di interventi efficaci
–    Verifica seria e rigorosa dei processi attivati per garantire servizi di qualità con personale di qualità

A nostro avviso esiste solo un grande filo conduttore l’impegno di ognuno di noi alla ricerca del benessere collettivo. Proviamoci!!!

Arrivederci e grazie!

Fabio Giovanardi

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