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Colpi di luce

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Colpi di luce

Colpi di luce in formato mini, questo mese. Per i soliti motivi di spazio, ma non solo, il numero di opere proposte in questa rubrica è stato drasticamente ridotto.
Ma non preoccupatevi. A metà di Giugno, giorno più giorno meno, uscirà il primo speciale di KULT, e sarà dedicato alla fotografia, perciò potrete rifarvi gli occhi allora. Lo speciale in questione si appoggia alla mostra tenutasi a Modena nel mese di Maggio, e di cui un breve accenno avevamo fatto anche il numero scorso, e vedrà un numero di foto che dovrebbe aggirarsi intorno alla trentina, di nove autori differenti, contendersi il campo in un territorio estremamente underground.
La città fuori le mura è, come tema, qualcosa di un po’ anomalo, nell’ambiente tradizionale della fotografia. In contrapposizione ad una precedente mostra, che descriveva invece con immagini il centro storico (la città ENTRO le mura), nel materiale che mi è stato consegnato si può notare il desiderio di andare oltre l’estetica, oltre la sola forma, alla ricerca di un momento particolare, di una sorta di “limbo” non completamente in pace con sè stesso, per usare una terminologia utilizzata anche dagli autori.
Ma di tutto questo avrete modo di farvi un’idea autonoma, come già detto, tra pochi giorni, e perciò non mi sembra il caso di insistere.
Mi limiterò quindi a presentarvi la foto che state guardando tra le lettere in questo momento, di Andrew, che insieme a quella della copertina, e all’altra proposta il mese scorso, ci mostra un lato di un oriente assai noto come nome, ma molto meno conosciuto come luogo in sè: taiwan.
La luce che filtra dall’alto, il colore dominante e il soggetto in sè fa pensare quasi ad un sogno. Viene da strofinarsi gli occhi per mettere meglio a fuoco quest’immagine, senza, ovviamente riuscirci.
Non riesco ad evitare di paragonare questa immagine alle due foto già citate, trovando non una somiglianza solamente estetica, ma di atmosfera, come se tutto quel mondo lontano vivesse sotto un sole differente dal nostro, e fosse immerso in qualcosa che con il nostro tepore estivo nulla ha a che vedere.

Molto singolare è anche la seconda foto proposta questo mese, l’altra raggiungibile da sommario. Altrotempo… è un titolo che ho dato io, giocando sul fatto che Altrotempo è il nome del circolo culturale che propone “La città fuori le mura”. In effetti non ho resistito dal proporvi una delle poche immagini a colori della rassegna, dandovi un anteprima che vi possa in qualche modo incuriosire.
L’originale della foto presentata è di Antonio Marconi, ed è lunga e bassa e di conseguenza quella che vedete non è che una parte (la centrale) dell’immagine. La macchina aperta, il fumo che esce dal terreno, la desolazione di questa zona di Modena che sembra fuori dal mondo, non sono che alcuni dei particolari di questa bella sequenza che sembra suggerire suoni cupi e quella sorta di pace che deriva dall’isolamento e non da una situazione di stabilità.

Vorrei ricordare tutti i lettori di KULT che l’operazione fatta con
Carlo Borsari e il circolo a cui appartiene è virtualmente possibile anche con singoli che abbiamo un percorso fotografico di rilievo, e di conseguenza se tra di voi c’è qualcuno interessato non ha che da contattarci. Inoltre anche le foto singole, o le immagini di sintesi, o i disegni, sono assolutamente bene accetti e verranno sicuramente tenuti nella considerazione che meritano. Vogliamo sottolineare infatti, come poi ricordano anche gli associati di Altrotempo, che c’è arte e arte, ed è nostro fermo intento portare avanti un discorso sotterraneo, fuori dagli schemi, che possa rappresentare degnamente tutte le sfumatore di questa nostra fine secolo, sollevando qualsiasi cortina sia necessario levare.
Chi ci sta leggendo attraverso Internet (più che altro chi ha a disposizione uno scanner) sappia che a noi servono immagini 320×200 a
256 colori, (vanno bene in qualsiasi formato umano), che potete tranquillamente spedirci tramite FTP nei nodi che ci ospitano, o inviarci su dischetto per posta. Per coloro che invece non hanno un sistema di acquisizione del loro materiale le cose sono un po’ più complesse. Sconsigliamo vivamente di spedirci degli originali, in quanto non possiamo garantire di rispedirvi quello che ci inviate, una volta terminato l’uso, e perciò vi consigliamo fotocopie a colori, magari ridotte già in un formato di quindici centimentri al massimo di larghezza.
Vedete voi. A noi fa piacere, come è già successo, anche ricevere FLI o altro semplicemente per una visione interna, ma è più coerente con il discorso della rivista mandarci solamente materiale pubblicabile.
Ok, vi ho rubato anche troppo tempo. Buona visione, e non dimenticatevi dello speciale di metà-fine giugno.
(Ah, se andate da qualche parte in questo primo mese d’estate non ci offendiamo se vi ricordate di noi con una cartolina)

Marco Giorgini

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