KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Tokyo Babylon

6 min read

Tokyo Babylon

Se un giorno vi capitasse di essere a Tokyo e di avere problemi con spiriti maligni, maledizioni, fantasmi, demoni e mostri di vario genere, ma anche assassini e maniaci, non vi resta che prendere l’elenco del telefono e chiamare immediatamente Seishiro Sakurazuka, un… medico veterinario. No, non sono impazzita e non sto nemmeno scherzando: proprio lì, allo studio del dottor Sakurazuka, potrete contattare Subaru Sumeragi, il più esperto medium esorcista di tutta
Tokyo, e la sua deliziosa gemella Hokuto, discendenti entrambi dell’omonimo clan dei Sumeragi, nonchè protagonisti di uno dei manga di maggior successo delle CLAMP: TOKYO BABYLON.
A molti di voi il nome CLAMP non dirà nulla, o tutt’al più ricorderà l’incompleto (purtroppo!) RG VEDA (Manga Video – Granata Press) o le atmosfere un po’ bamboleggianti di RAYEARTH (Young – Star Comics), ma in Giappone il gruppo formato dalle quattro giovanissime disegnatrici
Mokona Apapa, Satsuki Igarashi, Nanase Oosawa e Mick Nekoi (con una media di 25 anni a testa) è tra i più famosi del momento, capace di raggiungere con ogni lavoro cifre di vendita da capogiro. Un esempio di tale successo sono anche i due OAV di cui voglio parlarvi: due storie autoconclusive concepite appositamente per la sola vendita
(niente noleggio nemmeno in Giappone dunque, contrariamente a quanto accade di solito con le altre produzioni video) e che rispettano fedelmente le atmosfere sobrie ed eleganti del manga originale. In
Europa, TOKYO BABYLON è per ora disponibile solo nell’edizione inglese della Manga Entertainment, davvero curata e ben fatta (a parte il piccolo neo delle copertine ridisegnate da mani occidentali) e, soprattutto, corredata da un doppiaggio eccellente. Ma entriamo subito nel vivo dell’argomento e diamo un’occhiata alle schede tecniche e alla trama dei due OAV:

Titolo Originale: TOKYO BABYLON 1
Soggetto: CLAMP
Durata: 46 min.
Regia: Koichi Chigira
Sceneggiatura: Tatsuhiko Takahashi
Character Design: Kumiko Takahashi
Direttore di produzione: Kumiko Takahashi
Art Director: Masuji Ikeda
Musica: Machihisa Honda (per gentile concessione della Toshiba EMI
Ltd.)
Production Assistance: MADHOUSE
Edizione giapponese: CLAMP / Shinshokan / MOVIC / Sony Music
Entertainment (Japan) Inc. 1992
Edizione inglese: Manga Entertainment Ltd. 1994

Titolo Originale: TOKYO BABYLON 2
Soggetto: CLAMP
Durata: 53 min.
Regia: Koichi Chiaki
Sceneggiatura: Hiroaki Jinno
Character Design: Kumiko Takahashi
Direttore di produzione: Kumiko Takahashi
Art Director: Masuji Ikeda
Musica: Machihisa Honda (per gentile concessione della Toshiba EMI
Ltd.)
Production Assistance: MADHOUSE
Edizione giapponese: CLAMP / Shinshokan / MOVIC / Sony Music
Entertainment (Japan) Inc. 1994
Edizione inglese: Manga Entertainment Ltd. 1994

La moderna città di Tokyo è diventata ormai lo sfondo per assassinii, stupri, messe nere, sette segrete, sesso telefonico… una vera nuova città di babilonia, di cui rispecchia fedelmente gli eccessi e la violenza. L’azione del primo OAV prende il via proprio dal centro di questa nuova capitale della decadenza: dai moderni grattacieli del
“Progetto 5”, in costruzione per conto della NCC Corporation. I lavori procedono a rilento, strane morti ed inspiegabili incidenti turbano i cantieri (prima tra tutti la morte dell’ingegner Hazu, il progettista degli edifici) e sono in molti ormai a credere che sul progetto gravi una maledizione.
Per questo motivo il presidente della compagnia, il vecchio signor
Namura, interpella Subaru, ma prima ancora di poter incontrare il giovane medium, rimane vittima di un ennesimo incidente mortale. Nuovo presidente diventa quindi l’ambizioso Shinji Nagumo, l’uomo che, stranamente, ha assistito a tutti gli incidenti ed è proprio lui che la polizia sospetta come probabile colpevole, senza tuttavia avere le prove per incriminarlo. Liquidato dal nuovo presidente prima ancora di essere ingaggiato, Subaru comincia ad indagare per conto proprio ed arriva ad una incredibile rivelazione: qualcuno ha veramente scagliato una maledizione, ma non contro i palazzi, bensì contro lo stesso
Nagumo, per ucciderlo; l’uomo però è un “protetto dagli dei” e perciò ogni maledizione scagliata contro di lui agisce paradossalmente a suo favore, ritorcendosi su chi gli sta intorno. Nessuno può prevedere gli effetti del prossimo incidente e intanto una misteriosa donna continua ad aggirarsi intorno ai cantieri…
Il secondo OAV ha come sfondo i cupi e claustrofobici tunnel del metrò
(ormai tristemente famosi, purtroppo): un serial killer uccide una donna quasi ogni notte e subito scompare, rendendo vani tutti i tentativi della polizia per catturarlo. Subaru rimane coinvolto nella vicenda quando assiste involontariamente all’ennesimo assassinio su un treno, senza poter fare nulla per intervenire o per fermare l’assassino che ancora una volta si dilegua. Sul luogo del delitto viene chiamata un’altra medium, Mirei Hidaka, dotata del rarissimo potere della postcognizione, ma nemmeno l’identikit tracciato grazie a lei e a Subaru aiuta la polizia a catturare il colpevole, e quando la stessa madre di Mirei rimane vittima della follia omicida del maniaco, la medium decide di offrirsi come esca per attirare l’uomo in trappola.
Come vedete, entrambe le storie sono quanto mai accattivanti, con quella giusta dose di mistero e di suspence degna dei migliori gialli, ma chi si aspettasse un Anime denso di combattimenti, azione, sangue che scorre a fiumi ed effetti splatter, rimarrebbe inevitabilemte deluso, nonostante i due OAV siano stati entrambi vietati dalla censura inglese (chissà mai perchè, mi chiedo io) ai minori rispettivamente di 15 e 18 anni. Come il manga anche la versione animata mantiene un’atmosfera patinata, quasi soft, elegante e senza eccessi. Sono i momenti di dialogo e di indagine psicologica che danno il ritmo alla trama; l’azione è preparata accuratamente da un crescendo di attesa e si svolge rapida e concisa, senza concedere nulla alla violenza o agli effetti speciali fini a se stessi (che tante volte condiscono quelle storie assolutamente prive di contenuti e di un solido impianto di base!). Se però il dialogo prevale, la suspence non ne risente minimamente, anzi! Chi non rimane assolutamente incollato davanti al video mentre Subaru affronta gli spaventosi effetti della maledizione all’ultimo piano del grattacielo ancora in costruzione? O durante la spietata caccia che si svolge nei tunnel a volte senza uscita del metrò? E che dire dell’incredibile sorpresa che riserva a tutti l’insospettabile Seishiro… (Accidenti!!
Devo mordermi la lingua prima di dire una parola di troppo e svelare il segreto!!).
Anche la caratterizzazione dei personaggi principali è buona, e sono resi altrettanto bene i rapporti che intercorrono fra i tre protagonisti, nonostante i tempi degli OAV siano forzatamente ridotti e compressi rispetto alla narrazione del manga, che si svolge per ben sette volumetti fino a confluire nella trama del più recente e non ancora concluso X (il titolo è proprio così!). In particolare, viene data molta attenzione al personaggio e alla personalità di Subaru, che diventa una specie di filtro attraverso il quale lo spettatore vive la vicenda, mentre alla vivacissima Hokuto viene assegnato il ruolo di allegro jolly, necessario per alleggerire le atmosfere troppo cupe o inquietanti.
La grafica, infine, è davvero eccellente, messa ancor più in risalto dalle sapientissime inquadrature di Chigira e Chiaki: il mio personale consiglio è di distogliere ogni tanto l’attenzione dai personaggi per spostarla sugli sfondi; vi assicuro che meritano! L’introduzione al primo OAV, poi, è un piccolo capolavoro; il luogo e i personaggi diventano chiari a poco a poco, come per il ricomporsi dei vari tasselli di un mosaico (i fiori a terra, i particolari della moto, le luci della auto di passaggio nella nebbia, le figure umane che affiorano lentamente dall’oscurità), fino al finale inaspettato, l’immagine di Kazuhiko che si frantuma come un specchio, in un bellissimo effetto di luce. Nel secondo OAV i giochi di luce ed ombra sono ancora più curati, dato che quasi tutta la trama si svolge in ambienti dominati dall’oscurità; notate gli effetti dati dalla pioggia, il particolare delle lacrime sugli occhi dell’orsacchiotto, gli uccelli di luce che appaiono e svaniscono…!
Insomma: TOKYO BABYLON è una produzione assolutamente ottima (si è capito che mi piace?!) e che non può mancare nella videoteca di un appassionato di Anime; speriamo di poterlo assaporare al più presto anche in italiano all’interno della collana Manga Video della Granata
Press, magari doppiato dall’eccellente staff che ci ha già regalato
L’EROICA LEGGENDA DI ARSLAN.

Randy

Altri articoli correlati

4 min read
5 min read
4 min read

Commenta