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L’illusione Del Bene – Cristina Comencini

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Feltrinelli
 
Mario, il protagonista del libro,  ha 58 anni. E’ un comunista, un uomo malinconico, svuotato, deluso e che non si è ancora rassegnato al fallimento del comunismo,  “speranza prima, tragedia dopo”. Divorziato dalla moglie Patrizia, l’unico punto di riferimento per l’uomo restano i tre figli: Sergio e Chiara avuti dalla moglie da una precedente relazione  e Roberto con il quale si confronta sovente  forse perché  è rimasto orfano all’età di tre anni. Anche nel lavoro le cose non vanno bene. Defenestrato dalla tv, realizza, stancamente,  programmi per la radio italiana. Anche dopo la caduta del muro di Berlino, Mario non si rassegna al fatto che non solo le giovani generazioni, ma le persone della sua età non vogliono parlare di comunismo. Non accetta i silenzi degli ex compagni, la mancanza di una verità, tutto va a rotoli, il comunismo, il rapporto con la moglie, il lavoro. A Firenze incontra la giovane pianista russa Sonja che vive con la piccola figlia Anja e con la nonna anziana. E’ un incontro che cambierà il corso della sua esistenza perché si recherà, prima a Budapest e poi in una sperduta città della Russia alla ricerca di Iride Arens, la madre della pianista, vista solo in fotografia, che Sonja crede  morta. La donna si trova ricoverata in un ospedale psichiatrico dove è stata portata per le sue idee contro il regime sovietico ed è stata, per decenni, imbottita di psicotici e versa in pessime condizioni di salute, accudita dagli ex aguzzini. Una figura, questa di Iride, che racchiude i milioni di vittime del comunismo e l’incontro fra Mario e la donna, anche se non parla, è una delle pagine più intense del libro così come è commovente la lettera scritta  da Iride al “compagno occidentale” che la scrittrice  inserisce nel contesto della trama narrativa.  La Comencini affronta, senza reticenze, il fallimento di una ideologia, le vittime, la fame, la carestia, mettendo, nel contempo, in evidenza, la necessità che ” ciascuno di noi ha bisogno di una passione che accomuna anche gli altri, che è superiore alla nostra sola vita”. La scrittrice dimostra di provare  simpatia per Mario, un uomo che ha creduto fortemente in una ideologia anche se ne è rimasto schiacciato e ne ha subito le conseguenze, ma che ha cercato, nel corso della sua vita, di dare un senso alla sua esistenza, il cui bene sembra, come recita il titolo del libro, solo un’illusione.

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