Longanesi Editore
Narrativa
Pagg. 304
ISBN 9788830419377
Prezzo Euro 17,56
I terribili archi inglesi
Bernard Cornwell è un narratore britannico, noto per le serie di romanzi storici che ha scritto. Della Storia dei re sassoni ho già letto L’ultimo re e Il cavaliere e il suo re, entrambi molto piacevoli e avvincenti, in grado di far trascorrere piacevolmente un po’ di tempo e caratterizzati dal fatto che l’aspetto creativo è limitato all’indispensabile, presentando invece in modo convincente eventi accaduti realmente, con i protagonisti quasi tutti effettivamente esistiti. La serie è un po’ lunga, articolandosi su tredici romanzi, ed è per questo che ho deciso di passare ad altro che fosse più breve, anche per verificare se cambiando l’argomento avrei trovato lo stesso interesse. L’arciere del re è il primo dei quattro romanzi che compongono la serie di Alla ricerca del Santo Graal, serie che si svolge in un’epoca posteriore (corre il XIV secolo, anziché l’XI) e dico subito che ho ritrovato i pregi di questo autore, capace sempre di avvincere dalla prima all’ultima pagina, con una trama scorrevole, in cui i colpi di scena sono quasi la norma, così che il lettore di certo non finisce per annoiarsi. In verità un difetto che ho riscontrato e che anche in questo romanzo è presente è di non provvedere a una attenta e profonda analisi psicologica dei protagonisti, preferendo invece rimanere un po’ in superficie, anche per privilegiare l’azione. E a proposito di questa nell’Arciere del re troviamo di tutto, dalla conquista sanguinosa della città di Caen, con l’immancabile seguito di saccheggi e di stupri, alla battaglia di Crécy descritta magistralmente, in una serie di pagine con la narrazione che diventa progressivamente incalzante e che quasi rende partecipi dell’evento, con scene che si potrebbero definire apocalittiche, fra cavalli e uomini morenti, con il sangue che poco a poco inzuppa la collina, insomma una vera e propria mattanza in cui come noto risultarono sconfitti i francesi di Filippo VI, vittime soprattutto degli arcieri inglesi di Edoardo III. Queste ultime pagine, che sembrano macchiarsi di rosso tanto è il sangue che scorre, da sole meritano la lettura di un libro di questo autore che ancora una volta ho apprezzato. Comunque, giusto che si sappia, in questa “prima puntata” si accenna solo al Graal, visto che il protagonista principale, l’arciere Thomas, è impegnato a rintracciare una preziosa reliquia, la lancia con cui San Giorgio trafisse il drago, e sottratta alla chiesa inglese di Hookton. Non vado oltre, perché correrei il rischio di svelare troppo e comunque sono più che convinto che chi ama le storie di cappa e spada qui avrà pane per i suoi denti.
Bernard Cornwell (Londra, 23 febbraio 1944) dopo aver lavorato per anni alla BBC si è dedicato alla narrativa e, oltre alla serie di romanzi avventurosi ottocenteschi incentrati sul personaggio di Sharpe (I fucilieri di Sharpe, La sfida della tigre, Assalto alla fortezza, L’eroe di Trafalgar, Sharpe all’attacco, Le aquile di Sharpe e L’oro di Sharpe), pubblicati da Longanesi, ha scritto moderne avventure di mare (Scia di fuoco e Figlia della tempesta).
Ha trovato la più fortunata delle sue ispirazioni nelle saghe di avventure medioevali.
Dopo la trilogia di L’arciere del re (Longanesi, 2001), Il cavaliere nero (Longanesi, 2003) e La spada e il calice (Longanesi, 2004), ha dato vita a un’appassionante epopea ambientata tra l’Inghilterra e i mari del Nord durante il primo medioevo: L’ultimo re (2006), Un cavaliere e il suo re (2007), I re del Nord (2008), Il filo della spada (2009), Il signore della guerra (2010), La morte del re (2012) e Il re senza dio (2014), La congiura dei fratelli Shakespeare (2019), La spada dei re (2021) e La conquista di Parigi (2023), tutti pubblicati da Longanesi.
Alla saga di Excalibur appartengono Il re d’inverno e Il cuore di Derfel, ripubblicati da Longanesi, presso cui sono usciti anche L’arciere di Azincourt, L’ultima fortezza, L’ultimo baluardo.