Nepturanus
128 pagine
https://www.nepturanus.com/it/i-punkinari/
“Il calcio è la cosa più importante
delle cose meno importanti”
Arrigo Sacchi
“I Punkinari” (edito dalla piccola casa editrice ferrarese Nepturanus) è stato decisamente una scoperta interessante. Un volume di “freddure a fumetti” – una variante mono-immagine di una striscia, dove lo scambio di battute tra i due protagonisti avviene con una progressione verticale di speech balloons / nuvolette invece di avere una sequenza di inquadrature – che parte da una situazione “calcistica” (333 e 666 sono due – eterni – panchinari, proposti translati come improbabili punk) per macinare temi di tutti i tipi, così casuali e distribuiti che è impossibile non arrivare a una risata, leggendo i loro dialoghi surreali, anche quando l’umore del lettore è in prossimità della riserva.
L’idea di fondo è simpatica, la resa grafica (pure nella ovvia ripetizione di “situazioni” disegnate) è più che gradevole (e nel finale sono proposte altre inquadrature ancora più intriganti), e il ritmo e, non ultimo, il tono sono all’altezza delle aspettative. Un regalo da fare e da farsi, anche in un mondo in cui la comicità di viene servita “fresca” sui social ad alto ritmo, perché la doppia metafora proposta dai due artisti vale – come l’attesa, come l’ironia, come il possibile, quanto improbabile, momento in cui è finalmente possibile scendere in campo, che non sarebbe quello che potrebbe essere (ma che forse non sarà) se non ci fosse tutto il resto – come un libro che a modo suo ce lo ricordi.
Il prezzo non è bassissimo (14 euro e un po’ per meno di un’oretta di risate) e non c’è una edizione digitale (per la quale comunque servirebbe un tablet o un Kindle Scribe), ma quest’opera rimane un consiglio d’acquisto più che plausibile (o un giro di ricerca nella vostra biblioteca pubblica più vicina).
Alessandro Pagani nasce a Firenze nel 1964 in un giorno di nebbia. Amante della musica e della comicità in tutte le sue forme, da quel giorno non ha mai smesso di creare gag e battute, eleggendo l’umorismo ad abitudine di vita. Con l’aiuto di inverosimili giochi di parole l’autore dimostra che nelle difficoltà giornaliere un’arguzia può scongiurare il peggio o, perlomeno, trasformarlo in un alleato. Come? Sorridendo delle avversità attraverso l’ironia; perché se è vero che una risata salva il mondo, una risaia salverà una mondina.
Massimiliano Zatini sopravvive alla vita dal 1967 con espedienti largamente in uso, quali musica, sport e disegni, mai praticati però professionalmente. Nel poco tempo libero prepara marmellate fatte in casa di cui è molto ghiotto, come di una lunga lista di alimenti, non pubblicabile per mancanza di spazio.