Il nuovo disco del musicista Enrico Solazzo è disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 16 dicembre 2022 e distribuito anche in copia fisica
Pubblicata dalla prestigiosa etichetta Via Veneto Jazz, Perfect Journey è la nuova fatica discografica (prima da leader) del pianista, tastierista, compositore e arrangiatore Enrico Solazzo, album già disponibile su tutte le piattaforme di streaming da venerdì 16 dicembre 2022 e distribuito anche in copia fisica. Leader del progetto, Solazzo si avvale della preziosa presenza di un nutrito parterre di musicisti blasonati in ambito nazionale e internazionale come: Fabiana Rosciglione (voce), Tollak Ollestad (voce e armonica), Gianni Rotondo (voce), Antonella Vitale (voce), Dynamite MC (voce), Max Calò (voce), Kadir González López (voce), Angelo Romano (voce), Lo van Gorp (voce), Max Filosi (flauto e sassofoni), Sergio Vitale (tromba), Enzo De Rosa (trombone), Stefano Di Battista (sax soprano), Paolo Recchia (sax soprano), Baptiste Herbin (sax alto), Chase Baird (EWI e sassofoni), Antonio Faraò (pianoforte), Stefano Profazi (chitarra), Franco Vinci (chitarra), Giancarlo Capo (chitarra), Antonio Bruno (chitarra), Rocco Zifarelli (chitarra), Dario Rosciglione (contrabbasso e basso), Giorgio Rosciglione (contrabbasso), Saverio Capo (basso), Francesco Puglisi (basso), Marco Siniscalco (basso), Michel Rosciglione (contrabbasso), John Peña (basso e basso synth), Niclas Campagnol (batteria), Lele Melotti (batteria), Beppe Basile (batteria), Stefano Marazzi (batteria), Dennis Chambers (batteria), Roberto Gatto (batteria), Francesco Mendolia (batteria), Gegè Munari (batteria), Stefano Rossini (percussioni), Gumbi Ortiz (percussioni), Tony Esposito (percussioni). Nel CD sono presenti quattordici brani, di cui Algo Azur (Dario Rosciglione–Enrico Solazzo), Deep (Enrico Solazzo), Angel Eyes (Fabiana Rosciglione–Enrico Solazzo-Cristiano Prunas), Paint the Picture (Dominic Smith-Enrico Solazzo) e Zero Gravity (Fabiana Rosciglione-Enrico Solazzo) sono brani originali, mentre Crazy (Brian Barton-Thomas Callaway-Gianpiero Reverberi-Gianfranco Reverberi), El Negro Chino (Rubén Rada), You’re my Thrill (Jay Gorney-Sidney Clare), September (Al McCkay-Maurice White-Allee Willis), Caruso (Lucio Dalla) e Lazy Nina (Donald Fagen) completano la tracklist. Perfect Journey è un album che rappresenta un esplosivo caleidoscopio di svariati generi musicali: dal latin jazz al pop, dal contemporary R&B al rap fino al jazz, il tutto adornato da un sound travolgente, da un groove particolarmente energico e, soprattutto, da godibili e sopraffini arrangiamenti firmati da Enrico Solazzo, nel segno di una gioiosità comunicativa di grande appeal. L’autore di Perfect Journey descrive così la sua nuova creatura discografica: «Dopo molti anni di produzioni e collaborazioni discografiche, ho pubblicato questo mio primo album. Nel CD si alternano composizioni originali e famose cover che racchiudono varie influenze e stili musicali, spaziando dal jazz al blues fino all’elettronica, il tutto impreziosito dalla collaborazione di quaranta musicisti di fama internazionale quali Dynamite Mc, Dennis Chambers, Antonio Faraò, Tollak Ollestad, Roberto Gatto, Chase Baird, Lo Van Gorp, Stefano Di Battista, John Peña, Baptiste Herbin, Gumbi Ortiz e il giovanissimo talento cubano Kadir González López, solo per citarne alcuni. Il mio amore nel creare sonorità coinvolgenti con arrangiamenti di grande ricercatezza e gusto fanno di questo album un “viaggio perfetto” da percorrere ascoltando ogni singolo brano».
Biografia
Nato a Brindisi e attualmente di stanza a Roma, Enrico Solazzo è un musicista di grande esperienza, estremamente eclettico, capace di spaziare con naturale disinvoltura fra numerosi e differenti generi musicali. Pianista, tastierista, compositore, arrangiatore e produttore fra i più attivi e apprezzati nella scena musicale italiana, nel corso della sua intensa e lunga carriera ha stretto importanti collaborazioni – dal vivo e in studio – con una sfilza impressionante di artisti di chiara fama, tra i quali: Alex Britti, Franco Califano, Max Pezzali, Renato Carosone, Riccardo Cocciante, Stefano Di Battista, Amedeo Minghi, Fabrizio Moro, Nicky Nicolai, Fontella Bass, Il Rovescio della Medaglia, Fabrizio Bosso, Tollak Ollestad, Daniele Luppi, Vinnie Colaiuta, Michael Thompson, Humberto Gatica, Dario Rosciglione, Giorgio Rosciglione, Lele Melotti, Baptiste Herbin, Dynamite MC, Gumbi Ortiz, Tony Esposito, Roberto Gatto, Ernesto Vitolo, Danilo Rea, Kadir González López, Gegè Munari, Lo van Gorp, John Peña, Rocco Zifarelli, Deitra Farr, Jessica Brando, Simone Patrizi, Blue Messengers, Francesca Sortino, Fabiana Rosciglione, Flaminio Maphia (tre album), Giorgio Panariello, Claudio Baglioni, Renato Zero, Biagio Antonacci, Antonello Venditti, Mario Biondi, Pino Daniele, Gigi D’Alessio, “Eklektik” Antonio Faraò & Guests Marcus Miller, Snoop Dogg, Krayzie Bone, Manu Katche, Mike Clark, Didier Lockwood, Bireli Lagrene, Lenny White, Dennis Chambers, Chase Baird, Gary Grainger, Claudia e Niclas Campagnol, Simona Bencini, Fabio Concato, soltanto per menzionarne alcuni. Ha anche composto musiche e scritto arrangiamenti per diversi programmi Rai e non solo, così come per film italiani e internazionali.
Intervista
Davide
Ciao Enrico. Dopo anni di collaborazioni come tastierista, arrangiatore e compositore, questo è il primo lavoro interamente tuo e a tuo nome. Perché è arrivato a questo punto della tua lunga carriera e non prima?
Enrico
Ciao Davide, ho cominciato qualche anno fa a realizzare piccoli progetti sperimentali di musica elettronica e pian piano l’idea di realizzare un album tutto mio si è concretizzata precisamente durante il lockdown, dove ho avuto più tempo per pensare. Ho svolto la maggior parte del mio lavoro dietro le quinte e mai pensavo di realizzare un lavoro da leader, ma ti posso dire con certezza che sia la decisione, che la realizzazione, le ho affrontate con molta naturalezza, perchè evidentemente ero e sono maturo per affrontare il mio album solista.
Davide
Cominciamo dal titolo: Un viaggio perfetto. Quali mete e obiettivi ti eri prefissato prima di intraprendere questo viaggio musicale, quali imprevisti ti sono poi capitati, quali sorprese? Infine, che esperienza di viaggio è stata?
Enrico
È stato naturale chiamare l’album “un viaggio perfetto”, perché da sempre ho combinato l’amore per i viaggi in parallelo con la musica e anche perchè il mio disco lo considero un viaggio all’interno della mia vita musicale e dei vari steps di cui sono composti, per cui è stato semplice giungere a questo.
Ho iniziato il progetto non consapevole, per cui non avevo idea di come sarebbe andata a finire, quindi posso dirti con certezza che la conclusione è persino più bella di quanto pensassi all’inizio. Non ci sono stati imprevisti, ma solo sorprese bellissime che mi sono state regalate dai quaranta super musicisti che hanno partecipato al viaggio. Posso senz’altro dire che è stato il mio viaggio ideale.
Davide
Il mio brano preferito è “Algo Azur”, che mi rievoca la jazz fusion di Pat Metheny e Lyle Mays, perfetto per introdurre il viaggio come una road music ariosa, fluida, confortevole. Quando un viaggio è perfetto?
Enrico
Sono felice della tua scelta, adoro il mondo Metheny/Mays, ma io in verità ho guardato più dal versante brasiliano del mondo di Toninho Horta, dove anche Metheny aveva attinto per i suoi brani.
Il viaggio perfetto è sicuramente la somma di più fattori, un’auto confortevole, un luogo che adori, il cibo che preferisci ascoltando la musica giusta in compagnia della persona che ami.
Davide
In copertina c’è una Pontiac GTO coupé, la prima vera “muscle car”, e sullo sfondo un lungomare che fa venire alla mente la Florida o la California. Perché hai scelto questa immagine, evocativa dei miti e dei luoghi che hanno creato il sogno americano?
Enrico
È proprio così. Il sogno americano mi ha accompagnato per tutta la vita, mi è venuto naturale realizzare un album che suonasse “USA”, perché è quello il mondo musicale al quale mi riferisco e che ho sempre adorato. Nella foto sono proprio io in quella magnifica Pontiac GTO di proprietà di un mio carissimo amico, precisamente nei dintorni di Miami, foto scattata da mia moglie. L’ho scelta perché mi rappresenta al 100%. Fatta nel 2017, ogni volta che la guardavo mi dicevo che sarebbe stata la copertina di un mio futuro album, e così è stato.
Davide
Nel tuo disco hanno suonato e cantato una quantità ragguardevole di musicisti e cantanti. L’impressione che ne ho ricevuto all’ascolto è stata quella di assistere a una grande festa tra tanti amici finalmente riuniti intorno a un tuo progetto. Perché hai raccolte così tante energie?
Enrico
Come ho accennato sopra, il risultato finale è stato del tutto casuale. Ho semplicemente ragionato come arrangiatore-produttore, ogni volta che iniziavo un nuovo brano pensavo già a chi potesse suonarlo o cantarlo. Subito dopo ho pensato bene di chiamare i musicisti chiedendo loro se fossero interessati a partecipare al progetto ed è stato bellissimo scoprire che,
proprio loro, mi davano con le loro risposte positive ancora più voglia e l’energia giusta per continuare. Io sono orgoglioso di questa esperienza e del rapporto bellissimo che ho con questi straordinari musicisti.
Davide
Sei un arrangiatore di lunga esperienza. Hai composte le partiture complete o hai lasciato anche carta bianca a ogni musicista?
Enrico
Mi fa piacere che tu mi abbia fatto questa domanda. Ho creato tutto da solo nei minimi dettagli, lo testimoniano i miei provini fatti al computer. Ho chiesto a tutti di suonare una traccia come io l’avevo creata e una traccia a loro gusto. Molti hanno eseguito le mie idee dicendomi che era giusto così, qualcuno invece ha potuto aggiungere qualcosa di personale, ed io ne sono stato molto felice. Questo album è dedicato interamente all’arrangiamento, non poteva essere altrimenti.
Davide
Come hai scelto le diverse cover da Rùben Rada a Donald Fagen, da Lucio Dalla agli Earth, Wind & Fire a “You’re my thrill”, canzone degli anni ’30 che, se non sbaglio, cantò anche Doris Day. Cosa lega questi brani tra loro rispetto al tuo progetto solista e al tuo stile musicale e compositivo?
Enrico
Penso sia facile capire che nonostante i differenti stili musicali ciò che lega il tutto è proprio la mia maniera di interpretare i brani. La scelta dei pezzi è stata casuale, viene dalle mie esperienze passate e posso senza dubbio affermare che la musica mi piace tutta, a 360°, per cui avrai capito che non sono molto propenso ad etichettare o separare.
Davide
I brani sono molto vari. Quali sono stati gli ingredienti essenziali alla base di questo impasto eterogeneo risultato infine, perdonami l’ossimoro, “variamente omogeneo”?
Enrico
Come accennavo sopra, il motivo essenziale per cui ho realizzato un progetto vario è perché avevo qualcosa da dire in maniera più ampia. Ovviamente spero di essere riuscito a farlo.
Davide
Xenakis disse che la musica è il modo che l’uomo ha di superare se stessi. Cos’è invece per te?
Enrico
Sicuramente si cresce, ma questo lo faccio costantemente ogni volta che ascolto un mio vecchio arrangiamento. L’idea è sempre quella che il prossimo lavoro dovrà avere un tassello in più del precedente. Per meglio dire: avanzare sempre e mai retrocedere.
Davide
La musica, linguaggio universale, avvicina le persone e i popoli? Qual è il messaggio di “Perfect Journey” al mondo in questo difficile momento storico?
Enrico
Non ho un messaggio preciso riferito al momento storico, ma posso senza dubbio affermare che la musica ha un potere superiore che, oltre a comunicare col suo linguaggio universale, ha la capacità di dare emozioni.
Davide
Cosa seguirà?
Enrico
Nell’immediato sto capendo come proporre questo progetto nella versione “live” che purtroppo è un po’ complicata, ma non impossibile. Sto iniziando un progetto condiviso con il grande Ernesto Vitolo denominato “Experience” che unisce le sonorità pianistiche di Ernesto con le mie orchestrali, un qualcosa di particolare. Prossimamente mi dedicherò al nuovo album di Fabiana Rosciglione, ma sto già pensando ad un mio secondo album. Chissà!
Davide
Grazie e à suivre…