Emanuele D’Alfonso si avvicina alla musica già da bambino, passando per tutto quello che riesce a stimolarlo ed emozionarlo.
Chitarra e basso sono i suoi primi amori con cui rimane…
Inizia l’attività live nel 1994, da lì in poi saranno centinaia i suoi concerti, eseguendo un repertorio di musica italiana sia come frontman dei “Ruvidi” (band con cui attualmente collabora), portando anche alcuni degli inediti nei live senza però mai pubblicarli su disco.
Nel 2022, a seguito dell’incontro con il team di produzione “Studio 74” di Bonano/Gelsi e Music Force decidono insieme di pubblicare l’album “Musica sei” che prevede all’interno i due brani inediti a cui tiene di più, dal titolo appunto “Musica sei” ispirato alla musica che fa bene e “Bambina mia” dedicata a sua figlia.
Nel disco sono presenti anche delle cover, le più significative per lui, prodotte contornandosi di musicisti e professionisti molto importanti in ambito nazionale quali Max Gelsi, Andrea Fontana, Massimo Bonano, Roberto Balbo, Ivan Geronazzo, Alberto “Gaffu” Gaffuri, Marco Boem, Michela Bernardi, Simone Blondeau, Richy “lo zio” Carioti, Marco Marconi.
Il 16 settembre esce ufficialmente l’album “Musica sei”.
Comunicato Music Force.
Intervista
Davide
Ciao Emanuele. Suoni da molto tempo dal vivo, ma questo è il tuo primo disco con le tue prime canzoni anche in qualità di autore. Cosa hai dovuto maturare prima in questo tempo passato?
Emanuele
Ciao Davide, sicuramente il coraggio.
Quello di mettersi a nudo con i propri sentimenti senza preoccuparsi di quello che gli altri possano pensare, per far ciò bisogna prendere fiato e tuffarsi!
Davide
Quando e come è iniziata la musica nella tua vita?
Emanuele
La musica nella mia vita c’è sempre stata, fin da bambino sono stato attratto da essa e da tutto quello che ci gira intorno. Ero molto affascinato dalle varie band che venivano a suonare nel mio piccolo paese ed io ero lì da quando allestivano il palco fino a quando finivano il concerto. Se qualche musicista mi faceva l’occhiolino durante un fill o un solo ben riuscito io mi sentivo il bambino più felice di questo mondo, per me erano dei Supereroi!
Davide
Continua nel frattempo anche la musica de I Ruvidi, Italian Power Beat Trio? Perché ancora il beat e il rock’n’roll italiano degli anni ’60? Cosa in particolare oggi bisogna per te ricordare e recuperare di quel decennio?
Emanuele
Davide a questa domanda ci sono molte risposte.
Il beat italiano per me ha significato moltissimo, mio padre era un appassionato del genere, aveva un sacco di dischi ed io mi divertivo ad ascoltarli insieme a lui.
Un altro motivo per cui ho scelto di far parte di questa band è proprio la spensieratezza che mi fa vivere questo genere. Canzoni d’amore e disagio che i ragazzi dell’epoca provavano sulla propria pelle, venivano giudicati solo perchè portavano i capelli lunghi e la pensavano in modo diverso. Era un mondo di protesta, lottavano per il cambiamento della società nella quale vivevano, in un certo senso ci sono riusciti!
Davide
Veniamo alle tue due canzoni originali. Ho letto che ”Musica sei” è ispirato alla musica che fa bene. C’è dunque per te anche una musica che fa male?
Emanuele
Certo Davide, come esiste il bene bisogna accettare anche il male. A me piace pensare alla musica come qualcosa che ti apre la mente, ti fa viaggiare, ricordare un momento bello o brutto che sia. Credo che ognuno di noi abbia una canzone che lo fa arrivare con la mente in un determinato luogo e in quell’attimo, dove addirittura si riesce a ricordare anche il profumo di quell’istante.
Davide
L’altra tua composizione originale è “Bambina mia”. Perché hai scelto solo due brani tuoi originali e ben dieci cover? È stato anche un’occasione per racchiudere e suggellare una sintesi del tuo passato di interprete e ripartire?
Emanuele
Quella di inserire due inediti in un album di cover è stata una decisione presa in accordo con la produzione. In vista di un futuro album di soli inediti questo cd funge da “presentazione” dell’Emanuele cantautore accompagnato da brani di autori che mi rappresentano.
Davide
Nel cd hai reinterpretato canzoni di Zucchero, Negrita, Tiziano Ferro, Gianluca Grignani, Lucio Dalla, Alex Britti, Domenico Modugno, Måneskin, Francesco De Gregori, Pino Daniele. Cosa accomuna questi autori e i loro brani da te prescelti? Quale tua storia raccontano? E qual è stata la chiave per adattarle al tuo modo?
Emanuele
Mi piace ogni autore, ogni canzone e la storia che racconta ognuna di esse. La passione che trasmettono quando li ascolto è unica ed è a loro che mi ispiro.
Ogni canzone che ho scelto di reinterpretare, senza snaturarne le venature, mi ricorda qualcosa e mi ricollega ad un momento particolare della vita. Mentre le suono riescono sempre ad emozionarmi moltissimo.
Davide
La seconda parte del cd, quella “live”, ti vede protagonista solo voce e chitarra. Ma è un vero live (poiché non sento rumori di pubblico), o si tratta di canzoni cantate in presa diretta come fossero appunto dal vivo?
Emanuele
L’idea di “live” è quella di portare chi ascolta ad un mio concerto. Voglio far capire che non ci sono “trucchi”, infatti sono suonati e registrati dal vivo in studio, come dici tu “in presa diretta”, senza nessun tipo di correzione o sovraincisione.
Stando attenti si possono apprezzare i rumori e i suoni della vera musica.
Davide
Stockhausen disse che la musica è il più rapido viaggio di ritorno verso l’eternità. Xenakis che è il modo che ha l’uomo di superare se stesso. Cos’è invece per te?
Emanuele
Per me la musica è un linguaggio universale e potentissimo che rappresenta l’unico modo per estrarre la vera essenza della vita.
Davide
Cantare e suonare, scrivere canzoni, avvicina le persone tra di loro? È la canzone una possibilità universale di intesa tra le persone? Cosa ti aspetti dalla canzone e cosa le affidi da questo punto di vista, quindi relazionale e sociale?
Emanuele
La musica unisce. Spesso nelle canzoni sono rispecchiati dei sentimenti comuni a molti ed è per questo che a volte ci vengono i brividi dietro la schiena. Mi è capitato anche di piangere con qualche canzone. Spero con le mie di regalare emozioni a chi le ascolta.
Davide
La musica deve essere secondo il gusto di chi la compone e non di chi la deve consumare? Oppure serve un compromesso?
Emanuele
La musica per me è come fare all’amore. Quando si fa l’amore si cerca anche il piacere del partner. Comporre una musica che probabilmente piacerebbe soltanto a me non mi farebbe felice.
Davide
Come sei arrivato dalle parti della Music Force?
Emanuele
Alessandro Carletti Orsini e Emanuele La Plebe, le anime di Music Force, li conosco da moltissimo tempo e appena ho saputo che si occupavano di produzioni artistiche mi sono rivolto a loro. Sono davvero felice che mi abbiano guidato nella strada del mio primo album, colgo l’occasione per ringraziarli per la passione che ci mettono ogni giorno.
Davide
Cosa seguirà?
Emanuele
Comporre e pubblicare la propria musica è bellissimo. Adesso penso di godermi un po’ questo momento, faccio molti concerti dal vivo ma sto già lavorando ai brani nuovi che vorrei pubblicare in un album fatto solo di Inediti.
Il prossimo album sarà una sorpresa per tutti e una scommessa per me!
Nel frattempo potete cercare tutto ciò che mi riguarda su http://www.musicforce.it/catalogo-produzioni/2920-emanuele-d-alfonso-musica-sei
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Davide
Grazie e à suivre…
Emanuele
Grazie a te Davide per questa intervista e per lo spazio che dedichi alla nuova musica.
A presto.