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Line-up:
Zedar – basso
Tohrus – chitarra
Astaroth – chitarra
Vastis – voce
Goraath – batteria
Genere: black metal
Tracklist
The void / Face the giant / Through the eys of a beast / Nanga Parbat / Black mother / Relentless / River of decay / Empty eyes
Vacula Productions, 2019
Wine and Frog Productions 2021
Intervista
Davide
Ciao. “Face the giant” è stato pubblicato in digitale già nel 2019, se non sbaglio. Quest’anno però c’è una re-issue a nome Wine and Frog Productions con una musicassetta in edizione limitata di 50 copie numerate a mano?
Stormcrow
Ciao Davide , esattamente!
“Face The Giant” è uscito nel maggio 2019 sotto l’Ucraina “Vacula Productions” e dopo l’ottimo riscontro del formato digipack, in collaborazione con la “Wine and Fog Productions” e “Leynir Booking” abbiamo deciso di omaggiare i nostri più fedeli seguaci con un’edizione limitata a 50 copie numerate a mano e con un artwork inedito all’interno del booklet.
Davide
Perché “Stormcrow”? Vi riferite a Gandalf, chiamato anche Stormcrow da Théoden, re di Rohan, nel legendarium di Tolkien?
Stormcrow
Inizialmente il nome “Stormcrow” è nato dal significato di quella parola , che come hai giustamente citato nella domanda, viene riferita a Gandalf, intendendolo come “portatore di sventure”.
Il tempo e le esperienze vissute come band e come singoli individui, hanno portato ad una metamorfosi filosofica dei concetti riguardanti il simbolo del corvo, bisogna attraversare le proprie ombre ( il nero delle piume), lasciar morire aspetti di noi che ci danneggiano e demoni interiori che si sono nutriti delle nostre paure.
Evolversi significa affrontare le proprie scalate e oltrepassare il proprio limite.
Davide
Quali modelli e influenze musicali sono alla base degli Stormcrow?
Stormcrow
Gli Stormcrow vedono la luce nella seconda metà’ degli anni 90 , quindi tutti noi siamo stati influenzati dalle prime band Norvegesi e Svedesi ma, soprattutto le band della famosa “seconda ondata” ci hanno fatto capire che direzione e che sonorità avremmo fatto nostre.
Band come Marduk, Dark Funeral, Sacramentum, Dissection, Emperor, Satyricon, Shining, Enthroned e molti altri hanno sicuramente influenzato il nostro modello compositivo, il tempo e l’esperienza ci hanno permesso di sviluppare il nostro personale sound.
Davide
Ho letto che la vostra musica è stata definita “alpine black metal”. La montagna dunque c’entra con voi e con la vostra musica e in che modo?
Stormcrow
Si esatto, abbiamo coniato noi questa “etichetta” in quanto descrive in maniera appropriata la fonte delle nostre ispirazioni.
Le ascese alle vette che singolarmente o come gruppo facciamo sono parte integrante del nostro processo compositivo. La nostra musica è l’espressione delle sensazioni e delle emozioni che riportiamo a valle dopo ogni impresa compiuta.
Davide
Di cosa trattano i testi di “Face the Giant”? Qual è il “gigante da affrontare”?
Stormcrow
Il tema principale e’ la montagna, sia come entità fisica sia come simbolo.
L’indomabile volontà e il desiderio di salire, di affrontare qualcosa che sai essere più’ grande di te, di confrontarti con la sua ineffabile forza per scoprire la tua forza.
“Il gigante da affrontare sono i nostri limiti e le nostre paure, i nostri demoni personali, gli aspetti della vita che ci allontanano da ciò che realmente siamo.
La metafora dell’ascesa alle vette è ciò che maggiormente accostiamo a questo processo”
Davide
Perché in particolare avete dedicato un brano al Nanga Parbat, la “montagna nuda” o “degli dei”, ma anche del diavolo” o “mangia uomini”?
Stormcrow
In “Nanga Parbat” abbiamo reinterpretato il racconto di “Hermann Buhl” della prima salita a questa cima di 8126 metri compiuta in solitaria nel 1953, a tutt’oggi una delle più grandi imprese alpinistiche di sempre .
Davide
Nei mali estremi ottimo consiglio si è l’affidarsi ad estremi rimedi, scrisse Ippocrate. Perché avete scelto il metal estremo e la tecnica del growl per esprimervi musicalmente? La musica serve a combattere i mali dell’esistenza e della società?
Stormcrow
Penso sia stata una scelta naturale per tutti noi della band scegliere di fare un genere estremo come il “Black Metal” , è sicuramente il genere attraverso il quale riusciamo ad esprimere al meglio le nostre inclinazioni, aspettative, il nostro essere più profondo
Ogni individuo ha un percorso “ musicale” , il nostro ci ha portato a scegliere proprio questo…
La “musica” sicuramente aiuta le persone per superare momenti difficili, sfogare le proprie frustrazioni e riconoscersi in concetti archetipici superiori.
Davide
Milano è un enorme conglomerato di eremiti, scrisse Montale. Qual è la vostra Milano?
Stormcrow
Una volta Milano era il centro di ogni evento musicale significativo in Italia, tutte le maggiori band estreme e non, passavano da qui.
Per noi adolescenti, grazie al fiorire di molti locali come il Midnight, il Rainbow e molti altri, è stato un luogo di ritrovo di spiriti affini e di accrescimento della nostra cultura musicale.
Purtroppo ora, questa visione di Milano è solo un ricordo.
Davide
Cosa è stato per voi questo ultimo anno che ha obbligato tutti i musicisti a non suonare più dal vivo? Cosa vi manca di più del suonare live?
Stormcrow
Questo ultimo anno è stato sicuramente un anno da dimenticare.
Abbiamo dovuto rinunciare a molte date Italiane e al tour Europeo.
I nostri brani vengono concepiti per essere suonati dal vivo, il nostro intento è quello di aggiungere alla dimensione prettamente musicale le sensazioni e le emozioni che ci hanno portato a comporli.
I concerti sono, oltre che un’occasione di portare la nostra musica ad altre persone, di fare importanti esperienze sia personali che artistiche.
Davide
Cosa seguirà?
Stormcrow
Con questi lockdown comunque abbiamo fatto di necessità virtù, lavorando sui pezzi del nostro prossimo Full Length attualmente in fase di arrangiamento.
Unico spoiler che possiamo fare è che la reclusione forzata ha tirato fuori tantissima cattiveria che si sentirà nei nuovi brani
Davide
Grazie e à suivre…