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Intervista con Celtichills

6 min read

Jonathan Vanderbilt

I Celtic Hills sono uno storico gruppo death e power metal formatosi nel 2010 per volontà del chitarrista e cantante Jonathan Vanderbilt e con due album all’attivo. Nel 2020 è uscito “Blood over intents” per la Elevate records.

BLOOD OVER INTENTS
(Elevate records, 2020)

Tracklist:
Forum Julii
Blood flows down
A happy abdicant king
Time
WEhen the snow cover the ground
Beer for all
Avari horn

Celtic Hillas sono:
Jonathan Vanderbilt: voce, chitarre
Jacopo Novello: basso
Alessandro de Fustinioni. batteria

https://www.facebook.com/pages/category/Musician-Band/CELTIC-HILLS-OFFICIAL-279464367306/

www.elevate2records.com

Intervista

Davide

Ciao Jonathan. Sono passati dieci anni dalla fondazione dei Celtic Hills: com’è iniziata questa avventura, come si è evoluto il progetto e cosa racchiude “Blood over intents” di tutta la vostra storia e del punto al quale siete giunti, cosa eventualmente seminando per il futuro?

Jonathan

La musica dei Celtic Hills non va inquadrata cercando dei canoni di uno stile specifico. Racconta uno stile di vita più che uno stile di metal. Pensare con la propria testa, saper ribellarsi ai soprusi, lottare per le proprie idee, perseverare le proprie idee! Vivere liberi, un po’ come facevano gli antichi popoli organizzati in tribù.

Davide

Quando e come nasce la tua vocazione alla musica? Cosa ti ha spinto e cosa ancora oggi ti spinge alla creazione musicale?

Jonathan

Sin da bambino vedevo il mondo con una concezione diversa, lo vedevo con infinite possibilità, con colori, suoni e energie molto diverse da come le istituzioni cercavano di farmelo vedere! In pratica lo guardavo da artista. Un artista ha la necessità di esprimersi , non può sentirsi schiavo del peso e della misura, per liberarsi deve esprimersi e una necessità suonare!

Davide

Quali i tuoi/vostri migliori nomi della musica del passato e di oggi che ritenete essere presenti e, diciamo, metabolizzati nella vostra musica o nella vostra formazione musicale?

Jonathan

Le band che ho amato in tenera età sono stati i Damned, i Ramones e i Sex Pistols, poi gli Iron Maiden di Paul di Anno, a metà degli anni 80 mi sono perso per lo speed metal dei Rage, i Vendetta, Tankard, Sodom, gli Helloween di Walls of Jerico, tutte band sanguigne! Rimangono in me emozioni che legate a precisi momenti della mia esistenza mi hanno toccato il cuore e che mi accompagnano mentre scrivo: Edith Piaf, Roy Orbison, Paul Anka.

Davide

Tra celti e romani fu sempre scontro di ideali, tra due concezioni molto diverse della vita, della terra, dell’uomo… Cosa sono “le colline dei Celti”, cosa rappresenta per te oggi il celtismo sia culturalmente, sia spiritualmente, tanto più nel paese in cui nacque e da cui fu irraggiata la opposta civiltà romana? Qual è una tua visione moderna di questi due diversi modi di porsi di fronte alla vita, alla umanità, alla natura ecc. nell’Italia di oggi?

Jonathan

I Celti delle mie parti erano i KARKELTOI, quelli che si allearono con Annibale contro Roma, ma aldilà delle vicende storiche apprezzo il mondo celtico per il contatto diretto con le forze sensibili della natura che in parte  l’universo imperiale cancellò. L’oppida celtico era un  luogo magico prima di essere comunità di abitanti.

Davide

Cosa significa esattamente il titolo “Blood over intents”? Si riferisce a una delle tante stramberie presenti nel web, quella specie di rito dei terrapiattisti per uscire dal Matrix per entrare nel mondo reale una volta raggiunti i 144.000 utenti (come i 144.000 eletti dell’Apocalisse di Giovanni)? Perché questo titolo, insomma?

Jonathan

Lasciamo da parte i vari movimenti più o meno new age che circolano in rete! Posso spiegarti il titolo anche solo facendo riferimento a Jung, ma in somma sintesi il solo atto di scrivere un desiderio ne rafforza psicologicamente la volontà, usare un impronta genetica è la firma più attendibile!

Davide

Di cosa trattano i testi? Qual è il percorso che partendo da “Forum Julii” conduce ad “Avari Horn”, tracciando e costruendo quale storia attraverso le singole storie e i singoli episodi, portando a quale messaggio sopra ogni altro?

Jonathan

Durante lo scorrere della vita raccontiamo storie, vere, fantastiche, riflessioni personali questa è la natura umana. Quello che fa la differenza sono i contenuti e l’esposizione; In dieci anni abbiamo scritto e raccontato delle storie che a nostro personale parere sono importanti, importanti per la nostra vita, la gioia di condividere  delle esperienze con chi possa capirle vale più di qualsiasi vendita al botteghino. Forum julii e Avari Horn parlano di Cividale (città del ducato longobardo) nel 610 d.C. 
A Happy abdicant king ha un testo con un significato un po’ meno semplice… il genere umano vive in eterno attraverso l’eredità che passa dal vecchio al giovane. Ci sono degli aspetti in questo passaggio a cui non dedichiamo abbastanza attenzione spirituale. Il testo è triste, ma per rallegrare il tutto abbiamo usato un modo maggiore, ma  la canzone è profonda.

Davide

Un volto con la barba intrecciata con perline da barba vichinga, una mano mozzata che tiene un cartiglio, una spada, una penna (forse un patto col sangue?), il Sole Nero della runologia esoterica (purtroppo divenuto anche simbolo del castello di Wewelsburg, centro ideologico e mistico delle SS voluto da Himmler)… Inoltre non sfuggono i tre colori di base, verde, bianco e rosso… Cosa rappresenta la composizione in copertina?

Jonathan

Per chi mi segue anche al di fuori dell’ambito musicale lascio dei messaggi nascosti che con l’uso della semiotica, un po’ di storia e qualche traduzione da lingue scomparse può divertirsi in una caccia al tesoro; altrimenti sono solo disegni e testi.
Per  aiutare il giovane padawan racconterò che sulle colonne d’entrata al tempio di Apollo a Delfi c’erano incise due iscrizioni. La più nota era il “Conosci te stesso” l’altra “nulla in eccesso”. Le risposte sono nascoste nei testi delle canzoni. Da www.numberonemusic.com/celtichills suggerisco di ascoltare “ The secret of the Graal” e “ I am VRIL”

Davide

Immagino che uscita e promozione del vostro disco siano state, come per molti (se non tutti) penalizzate dall’impossibilità quest’anno in quasi tutto il mondo e per lungo tempo di fare concerti (e nondimeno anche solo di spostarsi da un luogo a un altro). Cosa farete ora per rimediare a questa prolungata forzata assenza dalle scene? Come l’avete vissuta?

Jonathan

In  periodi normali emergere e farsi notare è già un impegno, in questo anno bisestile le forze negative hanno richiesto un ulteriore sforzo di energia per adeguarci a queste circostanze. Direi che nessuno ha trovato un’alternativa efficiente  e che si naviga a vista come i marinai nella nebbia.

Davide

Cos’altro seguirà?

Jonathan

Abbiamo già iniziato a registrare le bozze del nuovo cd che andremo a registrare a fine anno, esiste anche la bozza della copertina: un astronave aliena in un campo celtico.

Davide

Grazie e à suivre…

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