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Intervista con The Black

7 min read
Mario Di Donato
RELIQUARIUM
(1989)
INFERNUS, PARADISUS ET PURGATORIUM
(1990)
Reissue
 
La genovese Black Widow Records ha ristampato in cd due lavori di Marius Donati o Mario “The Black” Di Donato, chitarrista e pittore di  Pescosansonesco (Pescara) già attivo negli anni ’60 con la band beat “I Picchiati” e negli anni ’70 e ’80 con alcune sue precedenti band tra cui Respiro di Cane,  Ut/Unreal Terror e Requiem. Si tratta delle sue due prime opere del 1989 e del 1990, “Reliquarium” e “Infernus, Paradisus et Purgatorium”, a suo tempo uscite in vinile per la Minotauro Records di Pavia, con una curiosità relativa alla prima: Reliquarium aveva cioè due facciate, riproposte in questa ristampa esattamente come suonarono all’epoca. La prima suonava a 33 rpm come indicato sul disco, ma in realtà avrebbe dovuto suonare a 45, generando un death/doom/gothic metal ancora più inquietante e disturbante di quello girato alla giusta velocità (secondo lato). Con Mario “The Black” Di Donato, voce e chitarre, Belfino “Belfo” De Leonardis al basso, Giuseppe “Lord Fist” Miccoli alla batteria e Gianni “Jan” Bernardi alle tastiere.
 
Intervista
 
Davide
Ciao Mario. Torniamo per un momento all’epoca in cui uscirono questi tuoi due primi lavori come “The Black”. A cosa si ispiravano in particolare, cosa raccontavano e perché la scelta del latino?
 
Mario
Il progetto “ THE BLACK” è stato da me pensato per distaccarmi completamente dai soliti giudizi negativi che la stampa straniera adoperava per le band tricolori a proposito della mancata pronuncia inglese perfetta (nei testi) e quindi la lingua latina mi sembrava quella più adatta per tutto ciò. Il mio primo lavoro (come THE BLACK) RELIQUARIUM (MINOTAURO 1989) rappresenta la parte più scura di tutti noi, quello che riusciamo a fare, a pensare in certi momenti della nostra vita, dove la spiritualità ci può anche sfuggire.
In questo primo lavoro appare logicamente la cosa più importante, il riconoscimento assoluto all’ARS MENTIS, nuovo ramo dell’heavy metal internazionale da me inventato (arte e metallo dell’anima).
Nel 1990 sempre per la MINOTAURO di Pavia esce “INFERNUS PARADISUS ET PURGATORIUM”, è chiaro che questo è un diretto omaggio al sommo poeta Dante Alighieri e alla sua famosa ed eterna “divina commedia” ed è anche la fase più evidente nel far fondere la cultura e il metal come unico e immenso discorso universale di ARTE E LIBERTÀ.
Sono molto affezionato a questo secondo lavoro perché mi rappresenta molto ed è una vera opera rock su Dante Alighieri.
 
Davide
In che modo ti sei avvicinato alle sonorità e agli stilemi più cupi del doom metal, genere sicuramente influenzato dai Black Sabbath, e cosa rappresenta per te?
 
Mario
Anche da piccolo ero predisposto ad essere affascinato da racconti ombrosi e da film misteriosi, è  qualcosa che fa parte del mio DNA, e appena ho avuto l’occasione di mettere a fuoco tutto ciò con la musica… l’ho fatto. I Black Sabbath sono stati senza dubbio i miei primi ispiratori, ma in seguito ho attinto il mio modo di comporre ai brani dalla musica popolare e mistica della mia terra d’Abruzzo. La mia musica e i miei disegni per me rappresentano la massima espressione interiore della mia esistenza.
 
Davide
La Black Widows, con la quale collabori dal 1995 (Refugium Peccatorum) ha ristampato altro tuo materiale mi pare…
 
Mario
Sì, la mia casa discografica ha ristampato in passato anche “REFUGIUM PECCATORUM” del 1995, stampato allora solo in 668 vinili numerati, ed era il primo lavoro che usciva su Black Widow; a distanza di 23 anni la label genovese ha voluto allargare le possibilità di ascolto ai fans e rendere omaggio alla nostra lunga, sana, onesta amicizia e collaborazione con un nuovo cd.
 
Davide
Che significato hanno per te queste reissue?
 
Mario
Queste ristampe per me significano che tutta la mia musica e tutti i sacrifici fatti per questa lunghissima causa (suono dal 1966) non sono stati invani.
 
Davide
Sei anche pittore. Ci sono quadri che ti hanno ispirato anche musicalmente? Quali artisti ami sopra tutti e quali movimenti artistici e periodi pittorici?
 
Mario
Sì, sono molti i miei quadri che mi hanno ispirato per scrivere musica, sia in passato, sia nel presente.
Per esempio il “DIES IRAE” del 1979, quadro che è anche la copertina del cofanetto dei REQUIEM stampato dalla genovese  BLOODROCK, oppure il quadro di “MEDUSA” che mi ha ispirato “GORGONI”, lavoro dei THE BLACK uscito 8 anni fa.
Poi “GUERRIERO DI CAPESTRANO”, “APOCALYPSIS”, “VIA CRUCIS”(REQUIEM), “INFERNUS PARADISUS ET PURGATORIUM” …e tanti altri.
Amo tantissimo il pittore fiammingo (del 1400) HIERONIMUS BOSCH (VAN AEKEN) di cui ricordiamo alcune tavole capolavoro come i due trittici più famosi e incredibilmente fantastici e diversi da tutti i pittori del Rinascimento, per le incredibili figurazioni futuristiche e l’inventiva irreale delle scene, essi sono: “IL GIARDINO DELLE DELIZIE”(1500) e “IL CARRO DEL FIENO” (1503) , ambedue esposte al museo “IL PRADO”.
Poi per l’arte moderna oltre a PICASSO e DALÌ, adoro e ammiro ampiamente il periodo pittorico dei “FUTURISTI” che oltre a BALLA, CORONA, MARINETTI, BOCCIONI e DEPERO, comprendeva il primo periodo del grande C. CARRÀ, che condivise più avanti anche il periodo metafisico dell’inarrivabile GIORGIO DE CHIRICO.
 
Davide
Sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno, disse Van Gogh. Tu invece? Cosa dipingi?
 
Mario
Io dipingo tutto ciò che è irreale, tutto ciò che immaginiamo e non abbiamo mai visto, il pensiero dell’anima, la gloria e la vittoria degli eroi, e infine la tristezza e la realtà di questa vita moderna aggrovigliata come un serpente.
 
Davide
Quanto contano il misticismo oppure l’esoterismo nella tua musica, e in che modo? Verso quali fini?
 
Mario
Non ci sono fini nella mia musica, ma ci sono ambientazioni musicali che hanno riscontri con la nostra anima. La spiritualità ha un posto primario nella musica dei THE BLACK; la nostra è una proposta diversa dove il latino ci riporta a realtà scenografiche che abbracciano il teatro, la poesia e la cultura
 
Davide
Ma torniamo alla musica. C’è un articolo interessante di Gerolamo Sacco in cui lo stesso si interroga sullo stato di salute del rock. Inizia ricordando i 5 elementi costitutivi del rock alla sua nascita: mescola radici musicali bianche con radici musicali nere; è musica popolare ed è musica da ballo; utilizza le nuove tecnologie per creare nuovi suoni; è musica carica di energia positiva; promuove trasgressione, ribellione, ribaltamento dei valori precostituiti. Poi, per decenni, procede sottraendo uno per uno questi elementi: con gli anni ’60 il rock perde le sue radici black; con i ’70 smette di essere musica da ballare, non vuole più essere pop e – attraverso la rivoluzione punk – lo dovranno “raccogliere con il cucchiaino”; con gli anni ’80 rinasce ma abbandonerà la ricerca di nuove sonorità; con i ’90 abbandona definitivamente energia e positività; con gli anni 2000 rinuncia alla ribellione per essere soltanto marketing. Si domanda infine se ci sarà un epilogo definitivo o un nuovo inizio. Tu cosa ne pensi? Cos’era per te il rock ieri, cosa è oggi? E il metal?
 
Mario
Il rock di ieri era quello più puro e artistico, era nato per stravolgere e rinnovare un nuovo tipo di suono e di emozioni per una gioventù abituata a cliché ormai fermi. Poi l’evoluzione ha ricercato tramite molte band, nuove proposte, un modo moderno per generazioni proiettate sempre alla novità e all’adattamento della vita e del costume moderno.
Infine il metal è andato oltre con tecniche chitarristiche e vocali che sanno creare scene sonore e visive che vanno oltre il racconto, il teatro, il cinema e la politica, conservando comunque, la grande realtà che ci unisce sotto la luce della musica “diversa” e la bandiera della libertà e il rispetto.
 
Davide
Perché il “nero”?
 
Mario
Il soprannome in lingua inglese di “THE BLACK” mi era stato dato già negli anni ottanta da musicisti e fan perché vestivo sempre di nero e croce, ma con il mio progetto vuole significare che la vita non è mai troppo chiara; ci sono momenti di paura per noi stessi, e per quelli a cui vogliamo molto bene.
Ma il vero significato è racchiuso nel costante pensiero che ci “deprime” quasi tutti i giorni; l’immagine impossibile e irreale di una seconda vita, in un altro sistema pieno di enigmi e di sogni ombrosi e luci fioche, non identificabili.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Mario
Con i due grandi musicisti di THE BLACK, Gianluca Bracciale (batteria) e Cristiano Lo Medico (basso), stiamo vivendo un vero periodo di super soddisfazioni con i nostri importanti “live”.
Poi ci sarà il disco nuovo (METUS OSTILIS) e collaborazioni con importanti musicisti. Intanto io personalmente continuo a esporre i lavori pittorici degli artisti rock che dipingono (oltre 60) in eventi d’arte e collettive internazionali, e… altro ancora
 
Davide
Grazie e à suivre…
 
Mario
Grazie Davide per questa bella chiacchierata, che sicuramente non cambierà i valori e il modo di pensare di ognuno di noi, ma sono sicuro che l’ARS METAL MENTIS dei THE BLACK rafforzerà  i sogni e le immagini astratte della nostra fantasia.
 
NUNC ET SEMPER
THE BLACK

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