KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Profili Cognitivi e Disturbi Psicopatologici

3 min read
Stefano Vicari, Silvia Di Vara, Annarita Milone (a cura di)
Risultati immagini per profili cognitivi e disturbi psicopatologici
Edizioni Erickson
 
“Profili cognitivi e disturbi psicopatologici”, pubblicato da Erickson nel 2018 risulta essere un testo ricco di suggestioni, spunti di riflessione, ma anche rigore linguistico e scientifico, che in 141 pagine percorre, enuncia e chiarisce le principali caratteristiche di quattro disturbi del comportamento in età evolutiva, quali: il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD); il disturbo del controllo degli impulsi e della condotta (DCIC); i disturbi esternalizzanti e disturbi dello spettro autistico; condotte auto lesive non suicidarie e suicidalità.
Il testo si apre con una, condivisa e condivisibile, definizione di comportamento, inteso come il “modo di agire e reagire di una persona in relazione con gli altri e con l’ambiente”, precisando come un comportamento disfunzionale, per chi lo agisce o a danno di altri, possa essere considerato oggetto di disturbo anche in età prescolare. L’intento che si intuisce nello scorrere delle pagine non risulta essere la patologizzazione cronica di ogni agito – gli autori sottolineano, a partire dall’introduzione, come esista una componente fisiologica di rabbia, aggressività e condotta “non lineare” nell’età dello sviluppo – piuttosto l’analisi, breve ma completa dei disturbi presi in esame. Lo sguardo che orienta il testo è la consapevolezza che la descrizione dei profili neuoropsicologici e psicopatologici aiutino il clinico nella comprensione delle diverse forme di disturbo del comportamento e con riferimento alle forme di maggiore complessità clinica e alle eventuali comorbidità. L’attenzione a quest’ultime, intese come l’insorgenza di un’altra patologia accessoria che si somma a quella presa in esame, risulta fondamentale perché, come spiegato dagli autori, le eventuali comorbidità possono aggravare e modificare il quadro clinico e/o condurre a errori diagnostici e di trattamento terapeutico.
Il libro, scritto a più mani e curato da Stefano Vicari (Responsabile Della UOC di Neuropsichiatria infantile, Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma), Silvia Di Vara (Psicologa e Psicoterapeuta) e Annarita Milone (Neuropsichiatra infantile e Psicoterapeuta) è suddiviso in quattro capitoli, ognuno dei quali affronta, con grande precisione, esaustività e chiarezza i quattro disturbi del comportamento in età evolutiva sopracitati.
Nel primo capitolo vengono illustrate le diverse forme di complessità dell’ADHD, facendo emergere le caratteristiche sintomatologiche, psicopatologiche e sulle comorbidità più frequenti, infatti, citando gli autori, i bambini che presentano una sintomatologia esclusivamente riferibile all’ADHD sono più un’eccezione che una regola.
Nel secondo capitolo si viene orientati nelle linee guida e nei modelli efficaci di trattamento, partendo dall’analisi delle componenti cognitive e psicopatologiche dei DCIC. Si individua come utile nel trattamento degli adolescenti con DCIC la psicoterapia cognitivo comportamentale che porta alla riduzione dei comportamenti “inadeguati” a favore di quelli pro sociali.
Nel terzo capitolo vengono analizzate dettagliatamente le caratteristiche psicopatologiche dei disturbi esternalizzanti in età prescolare, con particolare riferimento alle problematiche che si presentano quando, in questa fascia di età, è presente la comorbidità fra ADHD e Disturbi dello Spettro autistico.
Il quarto e ultimo capitolo è dedicato al delicato tema dell’autolesività, in quanto fenomeno fortemente presente nella psicopatologia adolescenziale. Vengono descritte le caratteristiche  e l’importanza della rilevazione di queste condotte come fattore di rischio che amplifica il rischio suicidiario. Nel capitolo gli autori forniscono indicazioni pratiche per la rilevazione delle condotte autolesive e sulle possibili forme di trattamento.
Consiglio questo testo a tutti coloro che vogliono conoscere meglio l’origine, le concause e i margini di trattamento dei disturbi presi in esame. Non fatevi spaventare dal linguaggio molto tecnico; non avete di fronte un libro che, i non “addetti ai lavori” possono leggere in mezza giornata, ma sicuramente avete davanti un libro che vale la pena di essere letto.

Commenta