Autorappresentazione,autocontrollo, comunicazione e progettualità
Uno degli “scogli” piùimpegnativi, contro il quale si infrange il percorso di molti insegnantiall’inizio del loro percorso lavorativo, è proprio la gestione del gruppoclasse; il cammino formativo universitario fornisce spesso un bagaglio diconoscenze nell’ambito della didattica, della pedagogia e della psicologia, mala difficoltà principale è la capacità di gestire l’intero gruppo di studenti,che si trova davanti all’insegnante con un eterogeneo bagaglio di bisogni,problemi, ma anche risorse e potenzialità.
La gestione della classe è unproblema complesso, che riguarda diversi aspetti della vita di chi insegna:basti pensare alle difficoltà relative alle aspettative che si hanno suglialunni, all’importanza di portare avanti una programmazione didattica inclusivae una valutazione realistica dei risultati; essa coinvolge dinamicherelazionali e competenze comunicative che vanno ben oltre alla singola capacitàdi relazionarsi con una sola persona.
Questo ultimo manuale dellaErickson sviluppa proprio la tematica della “gestione della classe”,fornendo una guida sintetica per analizzare gli aspetti di cui parlavamo prima;in poco più di 200 pagine il testo si presenta come una guida completa percogliere suggerimenti e strumenti concreti per analizzare i diversi aspetti diquesto argomento e per cercare di intervenire in modo più consapevole edefficace.
Tutto viene inserito nella cornice narrativa di un fittizio dialogo fra tre insegnanti che si incontranoin montagna: il protagonista G è un giovane docente, appena uscito da unpercorso universitario completo (con addirittura due lauree) e che invece si èscontrato con una deludente esperienza di docenza in una scuola media; poi cisono due figure che rappresentano due modi di intendere l’insegnamento oppostie che entrano in dialogo con G. Da una parte P, un’insegnante con una visionedella scuola aperta e progressista, dall’altra parte T, che rappresenta alcontrario una tipologia di insegnamento più tradizionalistico e nostalgicoverso il passato.
La forma letteraria scelta èquella dunque del dialogo: gli otto capitoli sono introdotti infatti da ottodialoghi che affrontano appunto otto tematiche diverse. Scorrendo l’indice ciaccorgiamo subito della completezza dei temi trattati: l’autorappresentazioneche l’insegnante ha in mente per sé e per i suoi alunni, la gestione dellostress, la comunicazione, la progettualità, la gestione dell’autorevolezza, lematerie da insegnare, la valutazione e, in ultimo, le relazioni. I dialoghisono di solito un modo per introdurre gli argomenti, quindi emerge chiaramentela loro natura fittizia e standardizzata; ciò nonostante è interessante l’usodella forma del dialogo, perché permette di cogliere quelle domande, quelledifficoltà e quei problemi, che spesso fanno parte dei discorsi quotidianidegli insegnanti. I lettori troveranno in questi dialoghi un aggancio per farepartire dalla loro esperienza quotidiana i problemi e gli argomenti che vengonotrattati.
Ai dialoghi seguono in ognicapitolo le riflessioni teoriche che identificano il problema, suggerendocriteri di interpretazione. Per ogni capitolo, quindi, si offrono ancheproposte operative corredate con schede e materiale fruibile sul campo. Spessosi tratta di test di autovalutazione che, partendo sempre dal lavoro ferialeche si fa con le classi, permettono di cogliere il proprio stile diinsegnamento, identificando problemi, criticità, aree di cambiamento emiglioramento. Al termine di ogni capitolo è posta una sintesi delle ideeprincipali emerse e del materiale che viene presentato, in modo da rendere iltesto più velocemente scorrevole e utilizzabile.
Ogni capitolo si rivela quindicome una trattazione sintetica, ma completa, sui diversi aspetti che vengonointrodotti; gli insegnanti, a cui principalmente questo manuale si rivolge,potranno trovare un valido sussidio che non solo parte da situazioni moltoconcrete di “lavoro sul campo”, ma anche presenta una analisi completa eaggiornata sul tema proprio della gestione della classe.
Gli autori di questo manuale sonoinfine una garanzia circa il fatto che tutte le riflessioni partano, come ènello stile delle collane della Erickson, sempre dal vissuto concreto dellavoro a scuola: essi sono infatti Ianes, che è uno dei protagonisti piùimportanti dell’aggiornamento della formazione insegnanti alle nuove tematichedella nostra società, e Tuffanelli, esperto anche lui di formazione deidocenti.
Ho trovato i singoli capitolimolto ricchi di spunti in cui ci si rispecchia davvero nel lavoro quotidiano:particolarmente interessanti i suggerimenti per la gestione dello stress, chetengono presente delle analisi sul rischio di “burn out” nel lavorodell’insegnamento se non si è capaci appunto di gestire lo stress comeoccasione per affrontare in modo nuovo i problemi che si incontrano; belleanche le osservazioni sulla comunicazione all’interno del gruppo classe conl’analisi molto efficace di stili comunicativi efficaci o non efficaci quandoci relazioniamo ai ragazzi che abbiamo davanti, non tanto come singoli, maappunto come gruppo da gestire nel suo insieme; interessanti, infine, fra lealtre cose, anche le osservazioni sull’importanza di sapere gestire lerelazioni, tramite anche suggerimenti ripresi dall’analisi transazionale, checoinvolgono non solo il rapporto con gli studenti, ma anche i genitori, glialtri colleghi e l’istituzione scolastica in generale.