CRNG – Qualcosa A Cui Credere, il secondo album in CD e Digital Download da New Model Label “Qualcosa A Cui Credere” è il secondo album dei CRNG, formazione fiorentina che aveva esordito nel 2015 con “542 Giorni” ed oggi a meno di un anno di distanza ha realizzato un nuovo lavoro, figlio delle diverse esperienze maturate in così breve tempo. È un album istintivo in cui la matrice alternative rock della band emerge con maggiore convinzione ed energia, c’è una nuova consapevolezza, e le melodie quasi pop degli esordi lasciano spazio a momenti più riflessivi, più oscuri, in cui emergono influenze new wave e post-punk. È la stessa band a raccontarci la genesi dell’album: Il disco ha iniziato a muoversi già prima che uscisse “542 giorni”: “Colla” è nata a Marzo 2015, “Autunnale” è stata arrangiata la prima volta in un caldissimo giugno dello stesso anno. Tutte le esperienze venute dopo, i feedback avuti dalla prima produzione, le piccole gioie, le grandi delusioni, conferme e ripensamenti, hanno contribuito a dare un taglio più ambizioso all’album. È servito un ritiro artistico tra le montagne dell’Abruzzo per concludere la pre-produzione, in quel di Carpineto della Nora, un luogo dove abbiamo lasciato il cuore, suonando tra la cucina e il salotto di una casa che ha vibrato per otto giorni in armonia con la band. Le riprese sono state curate da Andrea Brodi presso Jam Recordings di Città di Castello, che ha curato anche i mix insieme a Michele “Parola” Pazzaglia (Paolo Benvegnù) mentre il mastering è di Giovanni Versari. “Qualcosa A Cui Credere” prende spunto dalla prima traccia, perché questo disco vuole essere per noi, un vero e proprio grido di consapevolezza nei propri mezzi, una conferma della necessità di crescere senza aspettare nuovamente 542 giorni, un’idea diversa spinta anche dalla bella opportunità data dalla Regione Toscana con Toscana100Band.
L’artwork dell’album nasce da un’idea di Maria Elvira Lo Torto, prodotta da Duccio Melosi.
Realizzato con il sostegno del Progetto 100 band all’interno di Giovanisì – Regione Toscana
Formazione: Francesco Lo Torto: voce, chitarra / Pier Paolo Giovacchini: chitarra / Andrea Brodi: basso, elettronica / Luca Patrussi: batteria
Ben ritrovati su Kult Underground. Come nascono le canzoni di questo vostro secondo lavoro, intorno a quali temi e a quali idee più importanti in questo momento della vostra attività?
CRNG
Qualcosa a cui credere è una motivazione che ci urliamo addosso. Parla di rapporti, di ricordi e di una forte volontà di non arrendersi di fronte al cinismo dilagante che ci circonda. Tutto fa pensare ad un disco di resa ma non è così. È un disco di volontà e di passioni.
Davide
Del primo disco, registrato in presa diretta, diceste che era un “lavoro di pancia”. “Qualcosa a cui credere” è dunque un disco più ragionato, curato, “ricamato”… Scherzando, ha influito Carpineto della Nora famoso per la sua arte del ricamo? O cosa piuttosto? In che senso avete voluto dare un taglio più ambizioso rispetto all’esordio?
CRNG
Qualcosa a cui credere è una fotografia, un’istantanea. Per questo è molto diverso da 542 giorni. Per il primo disco la gestazione è stata molto lunga, questo invece è stato scritto, arrangiato e prodotto in pochi mesi. Non c’è stato né il tempo, né la volontà di pensarci troppo. È frutto di un’urgenza espressiva, c’era voglia di tornare a scrivere dopo tanto tempo, sentivamo che c’era stata una crescita e volevamo concretizzarla nei nuovi pezzi. L’ambizione ha avuto il merito di far sì che non ci censurassimo. Chiusi in mezzo alle montagne dell’Abruzzo, se ci veniva in mente una cosa la facevamo, se volevamo aggiungere uno strumento lo inserivamo. Il ricamo è avvenuto successivamente ma comunque in un periodo di tempo limitato, che ci ha permesso di rimanere sempre nel mood con cui l’album è stato registrato. La cura dei dettagli doveva andare di pari passo con l’emotività che aveva creato il brano.
Davide
Ci sono stati dei dischi usciti o riscoperti tra il 2015 e il 2017 che vi hanno particolarmente colpito e dai quali pensate di aver ricavato nuovi stimoli?
CRNG
Di dischi ne ascoltiamo veramente tanti e molto diversi gli uni dagli altri all’interno della band. Possiamo dire però che negli ultimi anni stiamo apprezzando lo sviluppo e la volontà di crescita che sta avendo la musica underground italiana. Molti dischi degli ultimi anni che partivano senza i favori del pronostico sono riusciti a coinvolgere tanti ascoltatori e a dare nuova linfa al movimento. L’importante è che la volontà di arrivare a più gente possibile non diventi un elemento che mini la coerenza artistica dei musicisti. Se continuando a seguire le proprie convinzioni e le proprie pulsioni si riesce ad entrare in contatto con un pubblico sempre maggiore, questo non è altro che un bene.
Davide
Com’è stato muoversi più addentro in questi due anni dall’esordio nel mercato e nella cultura musicale italiana? Quali riflessioni ne avete ricavate e come pensate di averle messe a frutto?
CRNG
È stato un bel viaggio. Abbiamo capito che la forza di questo circuito sono i rapporti con le persone, sia con chi fa musica, sia con chi ne usufruisce. L’empatia ti accumuna a chi, come te, sceglie di farsi chilometri per andare a suonare o a vedere un concerto. Questa è la passione delle persone che nonostante tutto resiste alle circostanze. Anzi, a guardarsi bene intorno sembra che l’aria stia cambiando, forse sta iniziando una nuova primavera…
Davide
Oggi la musica è vista e vissuta solo prevalentemente come fonte di esperienze emozionali e sensibili (in metafisica quindi materiali e concrete) più che di ricerca o di curiosità intellettuali (quindi astratte). Che significato date voi alla ricerca e allo stimolo emozionali attraverso la vostra musica? Come invece gestite aspetti più legati alla ricerca e alla cultura?
CRNG
Penso che non sia corretto scindere le proprie esperienze emozionali, la ricerca interiore, dal concetto di cultura. Se distinguiamo la natura dalla cultura in queste due macro categorie direi che la musica, le canzoni e l’arte in generale sono il ponte perfetto tra questi due emisferi del mondo dell’uomo. La cultura è ciò che l’uomo crea e la natura è ciò che gli appartiene, qualcosa che non produce ma che innata lo contraddistingue. Un pezzo nasce come emozione, sentimento naturale e viene poi plasmato dall’uomo e diventa un momento di cultura, un testo su un block notes, una traccia su un disco.
Davide
L’etimologia della parola arte sembra derivi dalla radice ariana ar- che in sanscrito significa andare verso. Verso dove o cosa vorreste arrivare attraverso la vostra musica?
CRNG
Da quando facciamo musica l’obiettivo è quello di stare sul palco, essere lì e pensare che è quello che più ti piace fare e a cui naturalmente la tua indole ti spinge. Questo è il primo obiettivo sempre. Per raggiungere questo e per godere a pieno dell’esperienza del live la strada migliore è conoscere persone, condividere con loro esperienze e sentimenti. A questo miriamo, a migliorare l’esperienza di euforica condivisione che un palco ti dà.
Davide
Cosa seguirà?
CRNG
I programmi ora sono abbastanza classici. Registreremo qualche videoclip da accompagnare alla promozione dell’album. Dopodiché suonare, suonare, suonare. Cercare di portare Qualcosa a cui credere più in giro possibile. Cercare di goderci il percorso che ci siamo scelti, questo è un bel proposito per i mesi a venire.
Davide Riccio, di Torino, educatore, musicista polistrumentista, compositore, scrittore e giornalista. Svolge l’attività di educatore. Ha pubblicato poesie e racconti su svariate antologie e riviste dal 1985 ad oggi.
Suoi libri: Povertissement (Genesi editrice, 2006), Sversi (Libellula Edizioni, 2008), Neumi – Cantus Volat Signa Manent (libro illustrato con cd musicale, Genesi editrice, 2011), Bowie.It – Italian Bowie (e-book Kult Underground, 2019), Solo a Torino (Albatros, 2019), Raccolti (Oedipus, 2019), “Poesie fuoriporta” (Campanotto Editore, 2019), La banca dei reincarnati (romanzo, Genesi editrice, 2021), Poi Sia (Genesi editrice, 2021), “Il Musico – Una storia ritrovata”, biografia di David Rizzio, prefazione di Sergio Soave (Genesi, 2022), “A qualsiasi titolo” (Genesi, 2022), “Italian Bowie – Tutto di David Bowie visto in Italia e dall’Italia” (Arcana, 2023).
Dal 1999 ha collaborato con quotidiani e periodici (Torino Sera, La Val Susa, Oblò). Dal 2004 scrive di musica e cura interviste con gruppi musicali e musicisti italiani e internazionali per la e-zine Kult Underground.
Dal 2013 ad oggi ha realizzato programmi radiofonici tematici come autore e speaker per la webradio torinese Radio Banda Larga, RadioArte e Webradio Network.
Dal 2010 ha curato o preso parte ad alcuni cortometraggi e lungometraggi di fiction e documentari come regista, autore o co-autore, attore o voce narrante. Suona e compone musica, ha pubblicato lavori come ospite, a nome proprio o con l’aka DeaR o in diversi gruppi e progetti. Suoi ultimi lavori sono il doppio cd “New Roaring Twenties/Human Decision Required” (New Model Label, 2021) e “Out of Africa” (Music Force, 2021), “Mon Turin” (Music Force, 2022), “DeaR me!” (2023).
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