I CRNG presentano il loro album di debutto, “542 Giorni”, pubblicato in cd ed in tutti gli store digitali da New Model Label e disponibile dal 30 Ottobre 2015. Il titolo rappresenta il tempo impiegato dalla giovane band fiorentina per realizzare il proprio lavoro, un tempo lungo, ma necessario per la giusta cura di ogni dettaglio; periodo che li ha visti impegnati anche nella campagna di crowd-founding realizzata con Musicraiser per finanziare l’intero prodotto. La musica dei CRNG parte da una matrice alternative rock su cui si innestano i testi, rigorosamente in italiano, a volte poetici a volte taglienti. I contrasti sanno essere uno degli elementi chiave della band formata da Francesco Lo Torto, voce e chitarre, Pier Paolo Giovacchini, chitarre, Luca Patrussi, batteria, ed infine, Andrea Brodi al basso e synth, produttore artistico dell’album registrato volutamente in presa diretta.
Ciao. CRNG sta per la parola francese “Carnage”. Perché questo nome? C’entra un po’ anche il film di Roman Polański basato sull’opera teatrale Il dio del massacro di Yasmina Reza? E perché togliervi le vocali?
CRNG Ciao! La scelta del nome è prevalentemente estetica. Carnage è una parola dalla pronuncia dolce e cruda con un significato forte. Ci piaceva che ci fosse un netto contrasto tra il significato e il significante, tra la parola e il concetto. In generale i contrasti ci piacciono! In seguito abbiamo deciso di prendere come nome ”ufficiale” solo l’acronimo, perché più di impatto. Per quanto riguarda Polanski mentiremmo se negassimo un’influenza del suo film sulla nostra scelta. Diciamo che ci ha dato un suggerimento..
Davide Qual è la storia del gruppo, come vi siete incontrati e quali sono i vostri obiettivi più importanti?
CRNG La storia del gruppo è veramente intricata quindi cercheremo di essere efficienti e di riassumere due anni in poche righe! Questo progetto nasce dalle ceneri di una band precedente in cui già erano presenti Francesco, Luca e Andrea, che però aveva ruolo solo di produttore e non di bassista. La svolta decisiva è stata un incastro di due eventi: l’incontro con Pier Paolo, collega universitario di Francesco, e la decisione del gruppo di portare Andrea su palco. Da questo momento in poi (siamo a primavera 2015) nascono i CRNG con il nome nuovo di zecca! L’obiettivo è quello di suonare, suonare, suonare, suonare. Macinare chilometri e consumarsi le ossa tra palco e furgone! E’ questo l’obiettivo principale a breve termine..
Davide Come sono nate le canzoni di “542 giorni” e intorno a quali temi principali?
CNRG
“542 giorni” è un disco di pancia. È un disco scritto prevalentemente di notte e secondo noi questo lascia in molti pezzi un’atmosfera riconoscibile. È un disco scritto e arrangiato in molto mesi e che quindi riflette tanti periodi, ambientazioni e umori diversi. Racchiude tante storie vissute, ascoltate o suggerite che hanno in seno elementi simili e che raccontano l’Inettitudine che cerca di farsi da parte per far spazio alla Realizzazione, la quale però regge su un equilibrio instabile, pronta a diventare Rassegnazione..
Davide Perché avete registrato in presa diretta?
CRNG È stata una volontà forte fin da subito di Andrea. La prima scelta presa da produttore artistico. Tutta la band lo ha seguito fiduciosa e il lavoro è stato davvero soddisfacente. Suonare insieme aumenta l’alchimia, l’energia tra i membri. È come un live! Avere il resto del gruppo intorno a te che pesta ti spinge a dare qualcosa in più in termini di emotività e secondo noi queste son cose che rimangono in un disco. Possono essere riprovate da chi le ascolta.
Davide Il nome di un grande musicista, di una grande band e il titolo di un grande disco che vi trovi tutti d’accordo all’unisono e senza bisogno di discuterne?
CRNG Nessuno. Ma questo ci piace. È complesso, ma avere influenze e modelli diversi e complementari finisce per creare contrasti artistici che fanno bene allo sviluppo dei brani. Paradossalmente questo fa sì che gli arrangiamenti e le idee vadano dritti e forti nella stessa direzione, crea intenti comuni.
Davide Lo scrittore francese Anatole France una volta disse che «le canzoni hanno rovesciato governi e imperi». Nella sua opera Darwin, Marx, Wagner, lo storico Jacques Barzun, autore di Pleasures of Music (1951), ha parlato del «potere della musica di incarnare con precisione certe parti dell’esperienza umana che nessun altra arte può esprimere». Come vi ponete di fronte al potere dell’influenza che ha la musica sulle persone?
CRNG
La subiamo. Più ti emozioni, più riesci ad evocare immagini o ricordi comuni facendo musica, e più crei empatia con le persone. La musica è un’arte astratta e rispetta questa sua natura facendo leva sullo spirito. Lavora ai fianchi la parte più irrazionale dell’uomo, acquisisce un ruolo fondamentale. Può condizionarne azioni e sentimenti.
Davide
Il libro “Rock facts” pubblicato dal rock and Roll Hall of Fame and Museum conferma quel che si è detto per decenni, e cioè che il rock non è solo un tipo di musica, ma è anche uno stile di vita: “Il rock è realmente divenuto una lingua universale. Si riferisce a un atteggiamento, a un sentimento, a uno stile, a un modo di vivere”. O forse era più vero per il passato e oggi le cose sono un po’ cambiate. Cos’è per voi il rock oggi?
CNRG
Il rock è un attitudine presente in tutte le persone solo che la sua percentuale nel sangue è variabile.
Diciamo che probabilmente negli anni è scesa la frequenza tra la popolazione di percentuali superiori al’80-90%.
Ma non è mai troppo tardi per coltivarlo. Con un po’ di esercizio la percentuale si può risollevare!
Davide La cosa più bella di Tokio è McDonald’s. La cosa più bella di Stoccolma è McDonald’s. La cosa più bella di Firenze è McDonald’s. Pechino e Mosca non hanno ancora nulla di bello. Così si espresse Andy Warhol. Scherzi a parte… Cosa c’è di più bello a Firenze per voi e che rapporto avete con la vostra città?
CRNG
Apprezziamo tantissimo questa domanda, davvero. Già mentre parlavamo del disco, nelle domande precedenti, abbiamo avuto la tentazione di lasciare intravedere quanto importante sia stata nella scrittura di questo disco la presenza della nostra Firenze. Non è un discorso di campanilismo, a cui i fiorentini per altro sono molto legati. Indiscutibilmente il posto in cui vivi ti influenza e ti coinvolge, sia in positivo che in negativo. Ha un ruolo di rilievo nella tua vita. Vivere la città nel quotidiano, durante tutto l’anno, per alcuni di noi per tutta una vita, ti permette di percepire le diverse sfumature e i diversi messaggi che la città ti manda, anche quelli non canonici, quelli che non ti aspetteresti mai da Firenze, la “città della bellezza”.
Davide
Cosa seguirà?
CNRG
Un tour, che è già partito, e la promozione dell’album. Gireremo il più possibile per farci conoscere e far conoscere il nostro lavoro. Siamo molto carichi. Abbiamo il vizio di guardare sempre al lungo termine però adesso vogliamo concentrarci sul presente e goderci qualche bella serata live. Vogliamo spremere fino in fondo tutte le emozioni che questo disco può darci!
Detto questo la mente è già proiettata al prossimo disco. Le idee ci sono e i primi testi cominciano ad uscire dagli “Stabilo” neri e a riversarsi su i post-it colorati attaccati a muri e scrivanie.. Il processo è iniziato.
Davide
Grazie e à suivre…
CNRG
Grazie a te Davide per le belle domande, a presto!
Davide Riccio, di Torino, educatore, musicista polistrumentista, compositore, scrittore e giornalista. Svolge l’attività di educatore. Ha pubblicato poesie e racconti su svariate antologie e riviste dal 1985 ad oggi.
Suoi libri: Povertissement (Genesi editrice, 2006), Sversi (Libellula Edizioni, 2008), Neumi – Cantus Volat Signa Manent (libro illustrato con cd musicale, Genesi editrice, 2011), Bowie.It – Italian Bowie (e-book Kult Underground, 2019), Solo a Torino (Albatros, 2019), Raccolti (Oedipus, 2019), “Poesie fuoriporta” (Campanotto Editore, 2019), La banca dei reincarnati (romanzo, Genesi editrice, 2021), Poi Sia (Genesi editrice, 2021), “Il Musico – Una storia ritrovata”, biografia di David Rizzio, prefazione di Sergio Soave (Genesi, 2022), “A qualsiasi titolo” (Genesi, 2022), “Italian Bowie – Tutto di David Bowie visto in Italia e dall’Italia” (Arcana, 2023).
Dal 1999 ha collaborato con quotidiani e periodici (Torino Sera, La Val Susa, Oblò). Dal 2004 scrive di musica e cura interviste con gruppi musicali e musicisti italiani e internazionali per la e-zine Kult Underground.
Dal 2013 ad oggi ha realizzato programmi radiofonici tematici come autore e speaker per la webradio torinese Radio Banda Larga, RadioArte e Webradio Network.
Dal 2010 ha curato o preso parte ad alcuni cortometraggi e lungometraggi di fiction e documentari come regista, autore o co-autore, attore o voce narrante. Suona e compone musica, ha pubblicato lavori come ospite, a nome proprio o con l’aka DeaR o in diversi gruppi e progetti. Suoi ultimi lavori sono il doppio cd “New Roaring Twenties/Human Decision Required” (New Model Label, 2021) e “Out of Africa” (Music Force, 2021), “Mon Turin” (Music Force, 2022), “DeaR me!” (2023).
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