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Intervista con gli Eternal Silence

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Gli Eternal Silence, symphonic gothic metal band originaria della provincia di Varese. Attivi dal 2008, gli Eternal Silence dopo un Ep intitolato Darkness And Regret uscito nel 2012, hanno esordito con il loro primo lavoro in studio completo all’inizio del 2014 dal titolo Raw Poetry edito dalla label Underground Symphony. Tra le proprie influenze musicali principali, la band cita: Nightwish, Within Temptation, Epica, After Forever, Amberian Dawn e Sonata Arctica. La formazione attuale è composta da Marika Vanni (Vocals), Alberto Cassina (Guitar), Davide Rigamonti (Guitar), Alessio Sessa (Bass Guitar), Davide Massironi (Drums).
 
Track-list
01. Musa (intro)
02. The Day Of Regret
03. Braving My Destiny
04. Incubus
05. Forlon Farewell
06. Run In Search Of Flame
07. Lord Of The Darkest Night
08. Beneath This Storm
09. Braided Fates
10. December Demise
11. Death And The Maiden
12. Vigdis
Intervista
 
Davide
Ciao Eternal Silence. Cominciamo dal raccontare come nasce la vostra band, da quali esperienze precedenti?
 
Eternal Silence
La band nasce da una comune idea di Marika, voce, e Alberto, chitarra e seconda voce, entrambi amanti delle sonorità del Gothic Metal, soprattutto quello scandinavo; la grande creatività compositiva di Alberto si è poi proficuamente alimentata delle influenze apportate dai membri che successivamente si sono aggiunti, Alessio (basso), e Davide (batteria), i quali, oltre a condividere la passione per il genere prediletto dai due fondatori, hanno proposto spunti ad ampio spettro, Classic ed Epic, ma anche Hard Rock. Possiamo dire che la  buona intesa fra tutti i componenti ha reso possibile un originale amalgama che conseguentemente ha dato origine allo stile del gruppo,
comunque aperto a nuovi stimoli.
 
Davide
Perché in particolare, al di là di quanto esaustive o precise possano essere le cosiddette etichette, amate e avete scelto come genere musicale il symphonic gothic metal?
 
Eternal Silence
In realtà non amiamo molto le etichette ma senza ombra di dubbio alcuni stilemi nella nostra proposta musicale portano a quella connotazione. Il nostro stile è semplicemente la fusione di tutte le nostre influenze, che sono tante e diverse, inoltre questa definizione ci permette di fare cenno alla musica classica più potente, la quale è certamente stata grande fonte di ispirazione per molti dei nostri pezzi .
 
Davide
Veniamo al nome che vi siete dati. Forse solo il silenzio esiste davvero, ha scritto José Saramago. O, parafrasandolo, esiste davvero solo l’eterno silenzio… Perché Eternal Silence?
 
Eternal Silence
Crediamo che si possa affermare che l’ossimoro si riveli una efficacie metafora della nostra espressione musicale; il silenzio, addirittura nella sua accezione di infinità, viene così accostato e conseguentemente assimilato ad un particolarissimo momento espressivo; amiamo l’idea della coincidenza degli opposti, che si riverbera nel suono del cosmo, ecco perchè abbiamo associato un nome  così apparentemente estraneo alle sonorità Metal alla nostra musica. D’altra parte citando Arturo Graf  “Fa silenzio intorno a te per sentir cantar l’anima tua” il silenzio è pur sempre una parte della musica e della comunicazione e attraverso i silenzi è possibile dare sfumature e colori nuovi alle note.”
 
Davide
Il termine “epica” deriva dal greco antico (epos) che significa “parola”, ed in senso più ampio “racconto”, “narrazione”. Di cosa parlano le dodici tracce di “Raw Poetry”, che iniziano con un preludio strumentale quasi da colonna sonora di un film, e di brano in brano tutto si articola come nella narrazione di un qualche racconto epico? C’è un tema su tutti che le lega, un racconto? O sono più canzoni introspettive, personali e derivate dal vostro vissuto, legate comunque da una qualche filosofia, da un certo vostro punto di vista?
 
Eternal Silence
Effettivamente con il nostro intro vogliamo invitare l’ascoltatore ad addentrarsi nel nostro racconto,
un insieme di dodici immagini diverse che quasi caleidoscopicamente rappresentano le sensazioni più potenti che innervano il vario tessuto della vita; i nostri brani non si articolano come un concept, piuttosto condensano la forza di quelle emozioni che più prepotentemente interrogano la nostra esistenza; dal pentimento alla volontà di risollevarsi, dalla perdita alla potenza di un nuovo inizio; sicuramente ci piace attingere dalle risorse del mito, nel nostro lavoro compaiono riferimenti espliciti alla mitologia nordica, ma ancora una volta, li proponiamo a fianco di stimoli della tradizione classica, insomma questa miscellanea segue la molteplicità della nostra esperienza.
 
Davide
Il vostro genere musicale, di sicura nascita britannica, comunque nordeuropea, la lingua inglese, un titolo in chiusura, Vigdis, nome scandinavo di donna, che per altro mi ha ricordato la saga di Vigdis di Sigrid Undset, tutto rimanda al nord Europa. Cosa vi affascina della cultura nordica e anglofonica e in che modo si incontra e compenetra, nella vostra musica, con quella italiana?
 
Eternal Silence.
È esatto, la nostra ultima traccia è ispirata proprio al romanzo storico della Undset, di questa storia ci ha appunto affascinato l’accostamento di rabbia e di grazia perfettamente in linea con le contraddizioni che ispirano la nostra musica, contraddizioni, ci piace ricordare, sempre apparenti, come del resto ben suggerisce questo nome femminile che significa Ninfa della vendetta. Forse a dire il vero, più che di contraddizioni vogliamo raccontare delle affinità fra ciò che solo superficialmente appare in contrasto, in questo senso per noi non esiste una vera opposizione fra cultura nordica e cultura mediterranea, ecco perchè anche visivamente, per la copertina del nostro disco abbiamo scelto l’immagine delle Muse in un ambiente gotico
 
Davide
“Raw” può essere tradotto con significati e sfumature diverse: da scarno a esplicito e diretto a grezzo e rozzo può esserci molta differenza. Ungaretti era scarno, certo non grezzo, né tanto meno rozzo. Come dobbiamo intendere il titolo “Raw Poetry” e che significato ha rispetto al vostro lavoro?
 
Eternal Silence
Di nuovo, Raw Poetry è un quasi-ossimoro per via dei suoi termini almeno parzialmente antitetici. Questa dicotomia rappresenta bene la nostra proposta musicale, nella quale si incontrano e si scontrano (perchè no?) caratteri spesso molto distanti. A partire dalle due voci molto diverse tra loro, agli arrangiamenti orchestrali a tratti molto ariosi e leggeri per poi sfociare in vere e proprie cavalcate Wagneriane. Tutto questo senza disdegnare aperture più moderne come nel brano Running in search of flame, dove compaiono addirittura elementi elettronici e smaccatamente catchy. Abbiamo inteso Raw nell’accezione di “Ruvido”, che descrive bene la componente Metal e Rock del nostro album, mentre Poetry racchiude tutto ciò che è la melodia, il contrappunto tra le diverse 1voci, la nostra Poiesis e il nostro amalgamare tutti questi elementi senza alleggerirne il risultato.
 
Davide
Mahler scrisse che “una sinfonia deve essere come il mondo. Deve contenere tutto”. Cosa deve contenere anzitutto una composizione degli Eternal Silence?
 
Eternal Silence
Deve contenere forza e passione. Deve essere guidata dal cuore prima di tutto e solo dopo colpire la mente, come diceva Maurice Ravel. Potremmo immaginarla come un pugno lanciato a tutta forza nello stomaco, ben prima di capire il chi e il perchè. La musica è prima di tutto emozione e puoi dire anche che prima di tutto fate musica che vi regala dei brividi in primis.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Eternal Silence
Il nostro entusiasmo nel realizzare questo nostro primo lavoro ci ha regalato lo slancio per buttarci subito in una nuova avventura, ma ciò che seguirà dovrà essere una sorpresa!! 
 
Davide
Grazie e à suivre…

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