KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Mascarade

5 min read
gioco per 2-13 persone
Autore: Bruno Faidutti
Editore: Repos Production (www.rprod.com)
Editore italiano: Asterion Press (www.asterionpress.com)
 
Bruno Faidutti è una nostra vecchia conoscenza, e il suo primo gioco, Citadels, è stato il capostipite di tutta una serie di giochi (sia suoi che di altri autori) basati sulle abilità speciali dei personaggi e sul bluff. Questo "Mascarade" è idealmente l'ultimo nato di questa serie, estremamente lineare nelle meccaniche e nei componenti (in pratica è composto da tredici carte e un po' di gettoni), che segue il trend molto recente dei giochi minimalistici (come "Coup" e "Love Letter").
La scatola è molto piccola, e contiene:
·tredici carte (di grande formato, con i personaggi), più una in bianco,
·una piccola plancia per il tribunale,
·monete di cartoncino (di vari tagli),
·tessere di cartoncino con i personaggi,
·cinque schede riassuntive,
·il regolamento.
I materiali sono discreti, e ottimamente illustrati; sono caldamente consigliate le bustine per le carte, dato che verranno continuamente maneggiate, prese e lasciate sul tavolo, anche se non sarà facile trovare il formato adatto; purtroppo in questo caso la volontà di esaltare l'aspetto estetico (con le carte di grande formato) si scontra con la praticità di reperire le bustine (e con carte di dimensioni standard sarebbe stato ancora più comodo da portare in giro).
Non ci sono scritte in lingua, ma dato che c'è una versione italiana non ci sono ragioni per non procurarsi questo gioco nella nostra lingua.
La preparazione è abbastanza semplice, se si sceglie il setup veloce (che elenca le carte da utilizzare in base al numero dei giocatori); in caso contrario bisogna solo seguire qualche regola per quanto riguarda le carte da mettere nel mazzo. Si distribuisce una carta a ogni giocatore (da guardare e poi posizionare coperta davanti a sé), assieme a sei monete, e quindi a partire dal giocatore più giovane si eseguiranno quattro turni "preparatori", nei quali ogni giocatore deve prendere una carta da un altro giocatore e scambiarla (o fingere di scambiarla) con la propria, sotto il tavolo.
A partire dal giocatore successivo, ognuno potrà fare un'azione tra queste tre possibilità:
– guardare la propria carta,
– dichiarare di essere un determinato personaggio: se nessuno obbietta, si esegue l'azione associata, in caso contrario tutti i giocatori implicati (il giocatore di turno e tutti quelli che hanno obbiettato) rivelano la propria carta, chi ha il personaggio dichiarato esegue l'azione, tutti gli altri pagano una moneta piazzandola nel "tribunale", dopodiché tutti rigirano le proprie carte,
– ripetere la mossa iniziale (scambiando o fingendo di scambiare la propria carta con quella di un altro giocatore).
Nel momento in cui un giocatore raggiunge le tredici monete, vince la partita; la partita può anche terminare quando un giocatore perde l'ultima moneta, nel qual caso vince chi ne ha di più (e sono possibili i pareggi).
I poteri speciali dei personaggi sono abbastanza variegati, si va da effetti semplici come quello del Re o della Regina (si ricevono rispettivamente tre e due monete dalla banca) ad effetti più complessi, come quello dell'Inquisitore (che indica un giocatore, se questi non dice correttamente il proprio personaggio dovrà dare quattro monete all'Inquisitore); ci sono diversi ruoli che fanno "entrare" monete in gioco, per cui una partita ha sicuramente una fine (anche se può durare di più di quanto ci si aspetti), e altri che provvedono ad un certo bilanciamento (per recuperare, un giocatore che rimane indietro deve solo dichiarare di avere la Strega, che permette di scambiare il gruzzolo fra due persone). L'unica regola particolare da seguire è che, se un giocatore viene rivelato nel turno immediatamente precedente al proprio, è obbligato a scambiare la propria carta con un altro giocatore (ovvero, non può sfruttare il fatto di essere stato rivelato ed avere la certezza che la propria dichiarazione non verrà messa in dubbio).
Ci sono altre regole particolari che si usano quando si è in pochi a giocare, anche se il gioco dà il suo meglio con almeno sei o sette persone (otto o nove è il numero ideale, a detta dell'autore):
– in quattro o cinque giocatori si parte sempre con sei carte, quella che rimane (o le due che rimangono) dopo la distribuzione viene mostrata, poi messa coperta sul tavolo e potrà essere scambiata da un giocatore durante la partita (o fingere di essere scambiata),
– in tre giocatori si usano due personaggi a testa (uno per ogni mano), e nel proprio turno va sempre indicato di quale dei propri personaggi si esegue l'azione speciale (si possono scambiare i due personaggi che si possiedono),
– in due giocatori si usano tre personaggi a testa, (uno per ogni mano, e un terzo "protetto"), e nel proprio turno va sempre indicato di quale dei propri personaggi si esegue l'azione speciale (non si può usare la carta "protetta", e si possono scambiare i personaggi che si possiedono, ma non con la carta "protetta" dell'avversario).
Di questo gioco esistono due "espansioni", ovvero due nuove carte personaggio:
– l'Usurpatore: il giocatore che lo dichiara indica un altro giocatore, se indovina il suo ruolo (il giocatore indicato deve scoprire la sua carta) può utilizzarne il potere speciale,
– il Dannato: il giocatore che ha questo personaggio, se deve rivelarlo, viene eliminato dalla partita.
Regole semplici, durata limitata, costo ridotto, ma molto spazio per bluff e deduzione (e necessariamente è richiesta anche un po' di memoria): si tratta di un titolo che parte dal gioco normale e si spinge fino al "party game", ovvero a quei prodotti che riescono a coinvolgere un discreto numero di giocatori (fino a tredici con il base, a quindici con le due espansioni), anche se si dovrà tenere in conto un notevole aumento della casualità (ed è più difficile cercare di fare deduzioni corrette). C'è un po' di "leader bashing", ovvero i giocatori che si stanno avvicinando alla vittoria saranno sicuramente bersagliati più degli altri dagli effetti negativi, ma dato che cambierà spesso il giocatore in tale posizione non sarà fastidioso come in altri giochi.
Per tutte le sue qualità, Mascarade è un gioco che non dovrebbe mancare nella vostra ludoteca, da tirare fuori quando siete in troppi per Citadels (o altri titoli simili) e volete passare una mezz'ora divertendovi tra deduzioni (azzeccate o meno) e colpi di scena.

Altri articoli correlati

Commenta

Nel caso ti siano sfuggiti