Intervista a Laura Vatta
Autrice di Fronde dell’Antico Noce
Laura è una visione incantevole, due trecce le ricadono morbide sulle spalle e i suoi occhi catturano subito l’attenzione. Tutti i presenti al Convegno di Biella sono estasiati e pronti ad ascoltarla.
Un magico canto degli Elfi si libra attraverso la sua voce nel silenzio autunnale, le foglie fuori dalla finestra cadono dolcemente mentre noi ci godiamo questa sua melodia.
L’intervento di Laura prosegue. E’ incentrato sulle scelte di crescita, sui nostri ideali e sulla nostra fantasia che non dobbiamo mai farci portare via. Ci parla di meditazione, di responsabilità verso il mondo, di emozioni, di un processo evolutivo che si realizza attraverso la forza, la volontà e la collaborazione.
Al termine della relazione nessuno vuole lasciarla andare via; la subissiamo di domande fino a quando l’organizzatore segnala il ritardo abissale che si è creato. Un’ altra relatrice è pronta ad entrare in scena ma noi vogliamo lei. In un angolo Laura si ferma a firmare autografi sul suo famosissimo libro “Fronde dell’Antico Noce” e io mi avvicino per proporle un’intervista che, grazie agli Dei, ottengo.
Di seguito ve la riporto integralmente.
D.: Quando è stato pubblicato il suo libro e di cosa parla?
R.: Il libro è stato edito da Franco Spinardi della casa editrice “All’insegna di Ishtar”. Fronde è sia un ricettario magico (diviso in sette sezioni corrispondenti a sette pianeti) sia un iter iniziatico, un viaggio che passa attraverso la Storia della Stregoneria italiana e, in particolar modo, beneventana.
Fronde è stato scritto a due mani con Ottavio Adriano Spinelli, lui si occupò della forma poetica e scenografica del testo, mentre io curai maggiormente le ricette (da appunti del mio libro delle ombre, quindi lavori già provati su di me) e l’iter operativo del rituale vero e proprio.
D.: E’ in programma una seconda edizione?
R.: Qualcosa “bolle in pentola”, ma forse è presto per parlarne… Se non altro per scaramanzia… Diciamo che ci sono alcuni passi mossi in questa direzione… Vedremo, quando andrà in porto te lo farò sapere…
D.: Ha scritto altri libri oltre a “Fronde”?
R.: Fronde è l’unico libro cui abbia posto la mia firma e non so se nel futuro ne scriverò altri. Se lo farò, dovrà esserci dietro un impulso ben forte e chiaro… c’è talmente tante gente che scrive, e anche bene, che per il momento non ne vedo lo scopo… conferenze o stages potrebbero essere forse più consoni alla mia natura ma chissà…vedremo cosa ne esce… non escludo niente a priori.
D.: Molti le hanno chiesto durante il suo intervento, il perché di certe sue frasi, tra l’altro stupende, scritte nel libro. Lei ha risposto che non ne conosceva il motivo, che è stato il libro stesso a voler uscire in questa maniera. E’ davvero così?
R.:Posso solo dirti che la maggior parte della stesura del testo ha visto la luce nell’Agosto del 1992 mentre eravamo a Tarvisio, una cittadina di confine fra Italia e Austria, in una soleggiata terrazza di un hotel circondato dalle montagne. Chissà forse l’aria di montagna e la pace intorno hanno contribuito a rendere “ariosa” e “magica” la trama del libro stesso…
D.: Fronde è un libro incentrato sulla stregoneria. Lei, personalmente, come si considera? Strega? Wiccan? Sapiente?
R.: Strega, Sacerdotessa, Donna Selvaggia, Guaritrice, Sciamana. Queste definizioni mi appaiono incomplete, inadeguate, parziali, altisonanti o semplicemente abusate, lordate, svuotate dal loro Sacro significato. Contenuto e contenitore, dicono i maestri di yoga; noi siamo questo e quello e allora quanto importante può essere un’etichetta che permetti ti venga affibbiata? Da chi? Dal mondo? Da noi stessi? E’ uguale, un’etichetta ti marchia come una bestia domata, un sigillo di fuoco psichico che ti lascia un’impronta, nel bene e nel male.
Al presente, comunque, la mia operatività è sicuramente “su base” wicca, con canti (di tutte le tradizioni che incontro mano a mano) e invocazioni.
D.: Posso chiederle qualcosina sul suo iter iniziatico…
Sorvolerò sul mio iter iniziatico, perché coinvolge altre persone che potrebbero non amare tale pubblicità. Basti dire che ho avuto esperienze di congrega piramidale, struttura che oggi ho abbandonato per la sua rigidità, peraltro necessaria alla mia formazione, sostituendola con il cerchio energetico, ove ognuno scambia circolarmente, secondo il proprio apporto e livello. Questo secondo tipo di “struttura” implica, a mio parere, un più alto indice di autocoscienza da parte dei singoli partecipanti e da parte del gruppo stesso. Lasciata l’esperienza di congrega e parallelamente a questa per alcuni anni, mi dedicai insieme al mio allora compagno magico, Ottavio Adriano Spinelli, ad approfondire lo studio della Stregoneria italiana e della Wicca inglese anche attraverso dei pellegrinaggi ad Avalon (al secolo Glastonbury, Somerset, Gran Bretagna), in Lancashire (le famose streghe di Pendlehill), in Scozia e nel Beneventano. Il 1999 segna una pietra miliare nella mia evoluzione spirituale. La lettura di un libro sulla spiritualità andina e i suoi riti mi affascina al punto da “cocreare” una “finestra di opportunità”, per dirla alla Kryon e, in breve, mi trovo in un percorso iniziatico proprio con lo stesso insegnante peruviano dell’autrice del testo che mi aveva tanto “toccato”. Nel giro di pochi mesi dalla lettura del libro, partecipo in Italia ad un lavoro con tale insegnante e mi reco con un mio amico di viaggi direttamente in Perù, affontando un trekking per me alquanto impegnativo a + di 5000 m., pur di conoscere quegli sciamani quetchua, di cui avevo sentito e letto. Tornata in Italia, interrotta la oltre decennale relazione con Ottavio, inizio ad affiancare certi aspetti della spiritualità andina nei miei rituali, allora solitari o, sporadicamente, insieme a qualche Sorella del cerchio femminile operativo di cui faccio parte. Sarà un grande periodo di scambio con esponenti delle più diverse culture e tradizioni: sciamani e danzatori del Sole Nativi Americani: capanne sudatorie, canti; sciamanesimo mongolo e buddhismo tibetano: viaggio in Mongolia, riti, sogni, visioni, strumenti di potere; Iniziazione a Tara Verde (una sorta di Grande Madre per i buddisti); canti e danze sacre africane. Lavori energetici coi canti: armonizzazione di chakra e pulizia di blocchi e tensioni, lavori supportati anche dalle pietre bojis. E (me ne rendo conto mentre ti rispondo…) tante altre esperienze che ora troverei prolisso elencare.
D.:Al momento con chi studia?
R.: A parte il “mio” cerchio formato da donne con cui collaboro per lavori di guarigione o, in genere, di armonizzazione delle energie di Madre Terra e per festeggiare lune (Esbat – n.d.a.) e Sabba, da un po’ ho cominciato a studiare lo yoga che mi serve per sciogliere il corpo (e le tensioni) e calmare la mente (eterna tiranna!) nella meditazione e nella respirazione.
D.: Un ultima domanda e poi la lascio andare. Cos’è quella bellissima pietra che porta al collo?
R.: E’ una pietra-talismano dei nativi americani per l’arte oratoria… Beh, qui sto svelando un’altra delle attività cui amo dedicarmi: la preparazione (e il relativo “caricamento”) di talismani di varia natura e provenienti dalle varie culture tradizionali (cultura vichinga, nordica in genere, celtica, degli antichi Egizi, dei Nativi Americani, ecc.)… Talismani che preparo e potenzio, secondo i dettami della Tradizione e seguendo tempi, modi, canti e rituali specifici, a seconda dell’intento desiderato e del simbolo usato.
Così, oltre ai più classici talismani su pergamena (vegetale, non amo usare quella animale…), da alcuni anni uso la pietra naturale quale supporto ai simboli sacri che dipingo o incido sulla pietra stessa. Devo dire che all’inizio questa “attività” era riservata a me stessa o a pochi intimi ma, per un disegno evidentemente già “tracciato”, queste pietre si sono “imposte” come entità autonome che vanno al di là del mio volere e di eventuali miei progetti, sì da essersi definite “le Pietre Viventi”. Non sto scherzando… Ad un certo punto di questo percorso nel campo dell’arte talismanica, in un momento particolarmente delicato e pregno della mia esistenza, una sorta di channelling mi ha persuaso sia dello scopo della loro “creazione”, sia della “relatività” del mio apporto nella loro distribuzione nel mondo. Cerco di spiegarmi meglio e a questo scopo citerò ciò che a suo tempo mi arrivò come “canalizzazione”, proprio nell’ottica che ciò che serve e deve essere portato avanti, a disposizione di quanti ne possano beneficiare, non ha bisogno di tanto sforzo ma trova naturalmente un suo “canale” di manifestazione…
PIETRE VIVENTI
Questi frammenti di Madre Terra portano dei doni spirituali diversi a seconda del simbolo con cui sono istoriati.
Le Pietre Viventi uniscono la propria essenza, collegata al fecondo potere della Terra, alle energie canalizzate attraverso i simboli magici e spirituali delle diverse Tradizioni.
L’artista che le dipinge a mano una ad una, da anni sul Sentiero della Conoscenza e dell’Evoluzione personale, augura che queste Pietre possano camminare a lungo con chi le avrà riconosciute per quello che sono: un dono di bellezza, amore, protezione o benessere a disposizione di chiunque, più o meno consapevole del delicato momento energetico che tutti noi, assieme al pianeta, stiamo attraversando.
_Ecco! Credo di aver parlato abbastanza a proposito… Non ho dubbi che chi “sentirà” di volersi “accompagnare” ad una Pietra Vivente, troverà quel filo d’argento che lo condurrà, in qualche modo, alla pietra che la sua stessa Essenza riconoscerà come propria… A me spetta solo il compito di portare nel mondo fisico, attraverso il mio disegno e il mio lavoro, una “traccia” energetica che già esiste, da qualche parte, nel mondo eterico o, se preferisci, in uno dei tanti universi paralleli che compenetrano la nostra cosiddetta “realtà”.
Mi sembra di aver detto a sufficienza, per cui chiuderei ribadendo la mia disponibilità a scambi, informazioni o condivisioni, a quanti si sentissero “mossi” internamente da questo argomento…
D.: Ecco svelato allora il motivo del suo successo alla conferenza! La ringrazio infinitamente per il tempo che mi ha dedicato. Mi auguro di rivederla presto.
R.: Grazie! Contraccambio l’augurio, aggiungendo l’augurio di cuore che questo nostro scambio possa servire al maggior numero di lettori possibile, affinché un seme, magari piccolo, di curiosità su quanto qui esposto divenga, per ciascuno di loro, un poderoso attrezzo di leva, atto a sollevare quelle pesanti coltrine di ferro arruginito che ognuno di noi, più o meno consapevolmente, sa di portare a volte con enorme peso e fatica, pensando erroneamente che tali fardelli possano ancora servire come scudo difensivo nella dura lotta della vita di ogni giorno, quando, invece, sono solamente un voluto (non ha importanza quando e perché questo meccanismo sia stato attuato) distacco dal sentire della propria Anima e un impedimento al manifestarsi del vero autentico Sé…
ps1: L’autrice si può contattare attraverso e-mail: laurasirio@libero.it
ps2: Visto il grande successo del libro le copie sono difficili da trovare ma vale sicuramente la pena di provarci.