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Memento

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Memento
Segnalato dalla giuria

Sveglio.
Ancora, ancora una maledetta volta.
Appena sveglio già in ritardo, i buoni propositi che svaniscono come neve al sole, una lista di impegni a cui terrai fede solo per metà.
Ed è strano, ti dici, come il tempo muti alcuni ricordi rendendone il peso sopportabile o mortale, il tutto apparentemente seguendo una logica ignota, ignobile.
E’ così che ricordi con un sorriso i mesi trascorsi in solitudine, lontano da casa, e con amarezza quella che sai essere la notte più bella della tua vita, il sapore agrodolce dell’ultimo bacio che ti limitavi ad estorcere.
Sveglio.
Una porta che sbatte. Ancora.
Cosa ci faccio qui? La stanza, la scrivania sono le stesse, divine, immutabili, dalle pareti pendono i rimpianti, i rimorsi… le parole d’amore, inutili, penzolano dalle grucce come abiti smessi, la tentazione assume la forma di una lacrima maleducata, sgorga senza permesso.
Cosa avrei dovuto fare oggi… quello, partire per riprendermi quello.
Mi sembra di ricordare, di averlo lasciato su quella spiaggia più di un anno fa, di essere tornato più volte con la speranza di riaverlo, invano…
Appena sveglio già in ritardo, i buoni propositi che svaniscono come neve al sole, una lista di impegni a cui terrai fede…
Sveglio.
Altre persone girano in casa, sono le voci di chi esorta alla rinuncia, come se ce ne fosse bisogno.
Cercano di aprire la porta, sono le voci di chi sa sempre cosa dire, di chi fa sempre la cosa giusta.
Ho come la sensazione che non sia la prima volta, di aver già vissuto, madido di sudore, pesante, lento, il futuro che incombe mentre nel passato affondo.
La sensazione che lei non ci sia più.
Cosa ci faccio qui? La stanza, la scrivania sono le stesse…
Sveglio.
Un’altra volta.
Altre persone girano in casa, sono le voci di…

Michele Brusadelli

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