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Tenores di Bitti Mialinu Pira

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Tenores di Bitti Mialinu Pira

Il gruppo Tenores di Bitti "Mialinu Pira" è intitolato allo scrittore Michelangelo "Mialinu" Pirae e nasce nel 1995. Dopo una seria ed accurata preparazione si esibisce in molte piazze, chiese e sagre della Sardegna, in teatri e sale in Italia e all’estero. Il gruppo è composto da Omar Bandinu, Marco Serra, Bachisio Pira e Gianfranco Cossellu i quali hanno in passato partecipato a prestigiose manifestazioni e concerti in tutto il mondo (Argentina, Canada, Svezia, Francia, Austria, Repubblica Ceca, Spagna, Danimarca, Germania) e a importanti trasmissioni su radio e tv, come nel programma di RAITRE "Quelli che il calcio…". Nel gennaio del 1998 ha inciso il primo cd "Su Monte ‘e Mesus" presso il Rockhouse Blu Studio dei fratelli Erre a Sassari. Molti e importanti i concerti dei Tenores di Bitti "Mialinu" Pira: tra gli altri, nel giugno 2001 hanno cantato al teatro della Cultural Fondation di Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, e il concerto è stato trasmesso dalla televisione nazionale "Abu Dhabi Tv-Sat"; in Agosto dello stesso anno è l’unico gruppo italiano a partecipare al "World of voices" in seno alle Olimpiadi Culturali 2001 svoltesi a Naestved in Danimarca. Tale progetto si è concluso con la realizzazione e presentazione di una suite di brani dove il canto a tenore è stato inserito in un vario organico orchestrale formato da voci e strumenti di varie parti del mondo: Maryam Mursal (Somalia), Maria Leshkova´s Choiril mistero delle voci bulgare (Bulgaria), Irene Becker, Sille Gromberg, Martin Seeberg, Morten Carlsen (Danimarca), Yu Jun (Cina), Dawda Jobateh (Gambia), Ayi Solomon (Ghana). Nel Dicembre 2001 hanno partecipato al tradizionale Concerto di Natale in Vaticano nella prestigiosa aula Paolo VI alla presenza di S.S. Giovanni Paolo II con molti altri artisti di levatura internazionale, Hevia, Randy Crawford, Terence Trent d’Arby, Russel Watson, per l’Italia Elisa, Edoardo Bennato, Massimo Ranieri. L’intero concerto è stato trasmesso in mondovisione. Nel Luglio 2002 hanno partecipato all’Olavsfestdagene Festival nella città Norvegese di Trondheim esibendosi prima da soli nella celebre Nidaros Cathedral e poi con la formazione "Enzo Favata Quintet" nella Our Ladies Church. Il concerto è stato anche trasmesso in diretta dalla Norwegian Broadcasting (radio nazionale norvegese). Sono seguite tournée e concerti di tutto rilievo per l’Europa e una partecipazione al Festival Summer Film School invitati dal popolare musicista spagnolo e virtuoso di cornamusa asturiana Hevia come special guest al suo speciale concerto in occasione della giornata delle Asturie "Dia de Asturias" ad Avilès. Il 21 Settembre 2003 i Tenores di Bitti "Mialinu Pira" hanno ricevuto il primo Premio Maria Carta come miglior nella sezione tradizione della Sardegna.
Omar Bandinu (bassu) è nato a Bitti (Nu) e si è diplomato in pianoforte al Conservatorio "G.P. da Palestrina" di Cagliari dove tuttora studia "Musica Elettronica ed etnomusicologia". Intraprende il cammino del canto a tenore nel ’95, quando frequenta il primo corso della scuola di canto a tenore "Remunnu ‘e Locu". Si esibisce nel ruolo di "bassu" con il tenore Remunnu ‘e Locu nelle piazze dei paesi della Sardegna poi partecipando nel luglio de 1995 al "On the road festival" di Pelago. E’ da otto anni il pianista del cantautore bittese Paquito Farina con il quale ha inciso un CD dal titolo "Il Club dei 10 monchi" dove si può apprezzare qualche esempio di fusione tra canto a tenore e musica pop-rock; esperimento musicale questo che ha dato risultati apprezzabili e che mostra una certa apertura ad un discorso più ampio finalizzato alla ricerca di nuove frontiere etnico-folckloristiche. Nel Gennaio 2005 ha registrato presso gli studi Abbey Road di Londra una cover dei Beatles che sarà pubblicata entro Maggio prossimo. Nel 2000 ha collaborato con il compositore Andrea Saba alla realizzazione di un brano per basso di coro a tenore, percussioni, trombone e live electronics dal titolo "Sonu Iscravatu" vincitore del prestigioso concorso "40 anni nel 2000" organizzato dal CEMAT e presentato a Roma e poi a Helsinki presso la presso la prestigiosa Sibelius Accademy in occasione del festival di musica contemporanea "Sonora".
Dino Ruiu (oche) inizia come solista cantando con il padre e con gli anziani e imparando dalle più belle voci di Bitti sin da bambino nella scuola del suo paese. Dopo tante esperienze con il gruppo "Remunnu ‘e Locu" e 10 anni con gruppo "Diegu Mele" fonda assieme agli altri componenti il "Mialinu Pira" di cui è attualmente il solista. Ha cantato in Argentina, Canada, Francia, Svezia, Emirati Arabi, Danimarca, Norvegia.
Marco Serra (contra) entra a far parte del tenore "Mialinu Pira" dopo aver frequentato il primo corso di canto a tenore. Musicista dilettante sin da bambino suona la batteria e si esibisce con gruppi locali riscuotendo un discreto successo e registrando anche un cd con il cantautore bittese Paquito Farina dal titolo "Il Club dei dieci monchi".

Bachisio Pira (oche – mesu oche) inizia a cantare da bambino per poi esibirsi sin dall’età di 13 anni dapprima nel ruolo di bassu poi di solista con il tenore "Remunnu e’ Locu" cantando in diverse piazze della Sardegna in Italia e all’estero. Ha avuto anche esperienza in ambito corale cantando con cori polifonici di alta qualità. In seguito nel ruolo di solista e di mezza voce canta per dieci anni nel gruppo "Diegu Mele" per poi diventare componente stabile del tenore "Mialinu Pira".
Gianfranco Cossellu (mesu oche) è figlio d’arte; impara a cantare frequentando il primo corso di canto a tenore. Nel 1995 entra nel gruppo "Mialinu Pira" dove tuttora ricopre il ruolo di mezza voce. ha cantato in diverse parti del mondo e al festival Umbria Jazz.
Dal sito dei Tenores di Bitti Mialinu Pira
Il canto a tenore
Il canto a tenore è l’espressione etnico-musicale più arcaica della Sardegna centrale ed è la prova dell’esistenza della pratica polifonica in tempi remotissimi. E’ realizzato da quattro cantori chiamati Bassu (basso), Contra (contralto), Mesu oche (mezza voce), Oche (voce), disposti in cerchio, riproponendo la forma architettonica della antica civiltà sarda, quella nuragica. Ci troviamo di fronte a un modo di cantare molto particolare soprattutto come emissione vocale, quindi molto interessante dal punto di vista timbrico. Delle quattro voci due sono gutturali: su bassu (basso) e sa contra (contralto). Esse caratterizzano in maniera peculiare il canto a tenore. Su bassu con un suono grave e profondo e un caratteristico vibrato mantiene la stessa tonalità della voce solista, ovvero la fondamentale della triade su cui si accorda la polifonia del tenore; una quinta sopra si trova la contra che si caratterizza per un suono più lineare, metallico e meno vibrato. Contra e bassu procedono in parallelo nella scansione delle sillabe non-sens (bim bam boo) senza che l’una o l’altra voce cambi nota prima del cenno della voce solista. La mesu oche che arricchisce il canto con abbellimenti, fioriture e con le tipiche giratas (virtuosismi vocali) si integra con le due voci gutturali costituendo con queste un originale accompagnamento armonico (detto su tenore) per voce solista che guida il tenore intonando e cadenzando il canto in modo quasi esclusivamente sillabico. Quest’ultima può fermarsi e aspettare la risposta del tenore nei canti isterrita e muttos oppure continuare e fondersi insieme al coro nei rimanenti canti. E ‘ difficile stabilire le origini del canto a tenore che secondo alcuni risalirebbero addirittura a circa 4000 anni fa. La natura del canto sembrerebbe strettamente radicata nella vita pastorale, nella solitudine in campagna a stretto contatto con il bestiame e con la natura. Sono proprio gli animali e la natura i più probabili ispiratori delle voci. E’ probabile che la contra nasca dall’imitazione del verso della pecora, su bassu da quello della mucca e la mesu oche dall’imitazione del suono del vento. Bitti è uno dei paesi in cui si pratica il canto a tenore.

Davide
Anzitutto faccio subito ammenda: quando vi ho contattato ho commesso una imperdonabile gaffe, credendovi gli stessi Tenores di Bitti che incisero per altro per la Real World di Peter Gabriel. Ed anche da Bonolis o al Concerto in Vaticano del 2001, non pensavo che tra Tenores di Bitti e Tenores di Bitti "Mialinu Pira" ci fosse differenza, ma semplicemente un aggiornamento del nome… Anche perché il background non è meno prestigioso per una formazione come per l’altra… Immagino che non dev’essere stata la prima volta, se nel vostro sito informate che il brano "MILIA VATTU SA TROTTA" della trasmissione AFFARI TUOI di PAOLO BONOLIS su RAI UNO, è contenuto nel vostro cd dal titolo SU MONTE ‘E MESUS (titolo BALLU LESTRU, SU COIUVIU NOVU) e… "state attenti a comprare il cd giusto e del nostro gruppo".
Potete illuminarci meglio sulla questione? C’è altro nesso oltre alla provenienza da Bitti (Nuoro)? Vi sono altri Tenores di Bitti a complicare la faccenda?

Omar
Il nome Tenores di Bitti è in realtà la definizione di uno stile di canto, appunto il canto a TENORES, e in questo caso relativo al paese di BITTI. E’ sbagliato utilizzare il nome Tenores di Bitti senza specificare il nome proprio di ciascun gruppo come "Mialnu Pira" nel nostro caso o "Remunnu ‘e Locu" riferito al gruppo degli anziani.
Naturalmente è inevitabile che spesso per i gruppi sopraccitati si utilizzi per praticità il nome contratto Tenores di Bitti omettendo invece il nome proprio che serve proprio per identificarli inequivocabilmente. A complicare definitivamente le cose è stato Petere Gabriel che ha prodotto il gruppo "Remunnu ‘e Locu" utilizzando solamente il nome Tenores di Bitti ed identificando con loro questo stile di canto.
Per intenderci il canto a Tenore o Tenores, se preferisci, non è esclusivo del paese di Bitti (Nu) ma quasi ogni paese del centro Sardegna ha una sua tradizione canora, quindi a Orgosolo avremo lo stile di Orgosolo o meglio i Tenores di Orgosolo (4 gruppi ufficiali), a Orune i Tenores di Orune (2 gruppi), a Nuoro i Tenores di Nuoro e così via….

Davide
Perché avete intitolato il nome del vostro gruppo allo scrittore e antropologo Michelangelo "Mialinu" Pira"?

Omar
Nel mondo del canto a Tenores il nome del gruppo è scelto dai componenti del gruppo stesso e noi abbiamo deciso di ricordare Michelangelo Pira un grande intellettuale di fama nazionale chiamato a Bitti "Mialnu".

Davide
Ho appena finito di intervistare Claudio Ricciardi, prestigioso nome insieme a Roberto Laneri, dell’elettronica, del canto armonico e del didgeridoo in Italia. Anche nel suo curriculum c’è stato un momento di passione e studio del canto a tenore… Ed anche Omar Bandinu, leggo che è interessato tanto all’etnomusicologia quanto all’elettronica: in apparenza sembrerebbe non esserci nulla di così più lontano e opposto quanto l’antico dall’elettronico… In apparenza… Invece, dal tuo punto di vista?

Omar
Ho scoperto il canto a tenores a 19 anni, un po’ tardi rispetto ai tempi tradizionali. La cosa strana è che è avvenuto in un momento in cui la mia vita era molto intensa e orientata verso altri orizzonti musicali e non, lo studio del pianoforte, il jazz, il Liceo, la passione per l’informatica, tutte cose molto lontane dalla pura tradizione che apparentemente non consideravo. Dico apparentemente perché in realtà il canto è sempre stato presente, non solo nella mia vita, ma in quella di tutta la nostra comunità, fortemente radicato nel tessuto sociale, nella nostra cultura, sempre presente nei momenti collettivi come le feste paesane e campestri, i matrimoni, le tosature, i bar…
La scoperta del canto è stato per me un processo naturale…così come deve essere e come è sempre stato. Spesso ho difficoltà a rapportarlo con le altre musiche, forse gli è anche stretta la definizione di "musica"…

Davide
Quanto lontano affonda nel tempo il canto a tenore, lo avete già scritto nel vostro sito: forse addirittura a 4000 anni or sono. A quando risalgono invece quelli più antichi a noi certamente noti? I brani in repertorio, vostro come di altri tenores, sono tutti fedelmente tradizionali (derivano cioè da una notazione) o sono il più possibile fedelmente ricostruiti, sulla base di testi giunti fino a noi, secondo modalità di canto a tenore? Voi componete testi e canto secondo questa tradizione? Ma poi, esiste, è esistita una notazione al riguardo o cos’altro?

Omar
Il repertorio, le modalità e gli stili di canto, i testi sono giunti a noi oralmente, trasmessi di generazione in generazione e non esistono forme di codifica del canto ne quantomeno partiture o scritti specifici ma soltanto sporadiche e superficiali annotazioni di viaggiatori stranieri del 700 e 800. Esiste un solo manufatto nuragico di bronzo di dubbia interpretazione che potrebbe raffigurare un cantore. Il resto delle testimonianze sono abbastanza ambigue e discutibili.
La datazione del canto a Tenore è stata fatta basandosi su un altro Bronzetto nuragico risalente al VII secolo A.C. e raffigurante un suonatore di Launeddas, uno strumento a canne polifonico la cui struttura armonica è del tutto simile a quella del canto a tenore. Secondi alcuni studiosi la pratica vocale precede sempre la pratica strumentale e quindi il canto a tenore potrebbe essere esistito già in questa epoca.

Davide
Della musica sarda è noto al mondo intero il canto a tenore così come lo sono le launeddas. Vi sono altri strumenti tipici dell’isola ed altri generi particolari di musica, cioè con una loro precisa denominazione?

Omar
Il canto a Tenore e le Launeddas sono le prime donne della musica sarda, ma non le uniche. Ci sono una miriade di strumenti di cui però si è totalmente perso il repertorio, strumenti a fiato come su pipiolu, su solittu, benas, percussioni come sos tumbarinos fatti con la pelle di cane, altri idiofoni come triangoli, campane, risonatori oltre ai classici organetto diatonico e chitarra, strumenti non tipicamente sardi, ma che si sono adattati perfettamente al tessuto musicale sardo sviluppando dei repertori straordinari. Oltre al canto a Tenore ci sono delle altre forme di polivocalità altrettanto originali come i repertori a Cuncordu di Castelsardo, Orosei, Santulussurgiu e Cuglieri. Si tratta di forme di polivocalità sacra che trovano la propria realizzazione nelle confraternite laiche.

Davide
C’è anche una Sardegna musicalmente diversa dalle tradizioni più note che tuttavia è messa forse in ombra dallo stereotipo di musica tradizionale sarda? A parte il fenomeno Tazenda a suo tempo, Maria Carta ancora prima, ad alcune escursioni di De André, Enzo Favata tuttavia per i "cultori", oggi molti nomi della musica in Sardegna stentano a trovare una loro giusta collocazione di merito nel panorama musicale italico… Penso a Kenze Neke, Melanie e tanti altri… Chi ci indicherebbe di tener d’occhio come maggiori rappresentanti della musica contemporanea in Sardegna oggi?

Omar
Per quanto riguarda la musica "leggera" ora come ora non c’è niente di particolarmente interessante in Sardegna, più che altro si registra la tendenza generale a fare della "musica sarda" o anche "folk revival", delle volte senza sapere neppure dove si mettono le mani!! Rosea è invece la panoramica del Jazz, oltre agli ormai pluripremiati Paolo Fresu e Antonello Salis ci sono delle belle realtà come la Blue Note Orchestra Jazz Band oppure musicisti come il chitarrista Paolo Angeli o il sassofonista nuorese Gavino Murgia che partiti da solide basi tradizionali ora esplorano nuovi e singolari orizzonti musicali.

Davide
Ci sono similitudini tra il canto a tenore con musiche eventualmente consimili di altre parti del mondo?

Omar
Il canto a Tenores è fortemente caratterizzato dalla timbrica del Bassu e della Contra, voci dall’emissione gutturale molto simili a quelle presenti in alcune remote regione dell’Asia come Il Tibet e la Repubblica di Tuva. Certo, dal punto di vista strutturale ed armonico ritmico il canto a Tenores è unico al mondo

Davide
Prossimi progetti, siano musica o concerti, collaborazioni o apparizioni televisive?

Omar
Abbiamo in cantiere molti progetti, la realizzazione di un nuovo lavoro discografico, un dvd con un piccolo film sul canto a Tenore di Bitti, naturalmente concerti in Italia e all’estero e a giugno proprio a Bitti il progetto di un Festival Internazionale delle Voci con la nostra direzione artistica e arricchito da conferenze e workshop, dove avremo anche l’occasione di incontrare altri artisti con cui eventualmente collaborare.

Davide
Grazie e… à suivre.

Davide Riccio

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