KULT Underground

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ICB

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ICB
(da "31/12/1989")

Principessa epilessia, nero mantello di morte, buio che oscura la mente, prega per noi.

Ian Curtis aveva ventitrè anni quando si suicidò. Era alto e magro, una specie di zombie, cantava come se avesse la morte dentro, ed era affetto da epilessia. Nessuno saprà mai perchè si è impiccato proprio nel momento in cui i Joy Division raggiungevano finalmente il successo (la Warner Bros aveva persino offerto loro un contratto da un milione di dollari). Appena un anno prima del suicidio, nel 1979, era nata sua figlia. Eppure egli non diede nessuna importanza a tutto questo: sentiva la morte, come un germe, un virus carico di nostalgia, che gli strisciava nelle ossa, lo scuoteva come un burattino, lo rendeva artista con la sua carica di veleno nero.

E’ questa l’essenza della vita: camminare una sera d’inverno, col gelo che penetra sotto al cappotto e dentro ai Doc Martens, vicino a fabbriche grigie e senza vita, con le sterpaglie indurite dal freddo che frusciano e si spezzano sotto alle suola di gomma. Il mondo non è brutto, non è malvagio: è solo irremediabilmente, infinitamente, squallido e triste. Penso che Ian Curtis l’avesse capito.

Hogami Kendo

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