Chi è il personaggio più popolare dei videogiochi di questi tempi, quel personaggio che si è imposto all’attenzione dei mass-media con un solo inaspettato gioco 3-dimensionale e che ha saputo nel corso degli anni (anche grazie all’affermazione della playstation) consolidare la sua posizione nel mondo intero?
Lara Croft, direte voi. E avete perfettamente ragione. Proprio lei, tanto che oramai ne fanno anche una canzone a Sanremo (della serie siamo proprio un fenomeno nazional-popolare). Ma di Tomb Raider III, ne abbiamo accennato nel numero di dicembre. Ma sembra che molti, vedendo un paio di poligoni ben fatti, si siano dimenticati da dove Tomb Raider e episodi seguenti abbia attinto la sua fortuna. Qualcuno si ricorda di Indiana Jones? Certo la Core Design non poteva avere Indy come protagonista del suo gioco, e quindi, come dissero Gard e soci, visto che programmavamo per lunghissime ore, almeno avevamo qualcosa da guardare… Ma alla Lucasarts non la presero molto bene. Era come se avessero rubato frusta e cappello alla loro creatura. Ma ecco che la casa di avventure più famosa al mondo si prepara a gustare la rivincita (ok forse non c’è tutto quest’odio tra le case, ma era tanto per fare un cappello introduttivo al gioco di cui vi sto per parlare). Hal Barwood, ex regista di Hollywood e game designer è un grande fan di Lara. Al gioco della Core riconosce il merito di aver strappato ai giochi in soggettiva (tipo Quake) il mondo in tre dimensioni e di averlo adattato al genere delle avventure. E, spiega, è qui che la Lucasarts entra in competizione con il titolo della Core cercando di espandere ancora di più questo genere creato da Lara, grazie al carisma di un personaggio come Indy e al team di 30 persone. La grossa differenza tra Lara e Indy sarà senza dubbio nella presenza di una storia. Siamo nel 1947, l’inizio della guerra fredda. I sovietici stanno cercando di scoprire i segreti della Torre di Babele, situata in un scavo archeologico in Iraq. La trama, nella migliore tradizione di Indiana, conterrà temi biblici e una reinterpretazione di fatti storici. Il nostro eroe dovrà scoprire la locazione di 4 pezzi che costituiscono la infernale macchina, una volta situata nella Torre di Babele, prima che siano i sovietici a farlo e a cambiare il destino del mondo per sempre. Aspettiamoci quindi un lungo viaggio che il nostro eroe dovrà intraprenedere dalla misteriosa regione montuosa di Tian Shan situata nel Kazakistan alle piramide Atzeche nel Teotihuacan. Come vedete anche questo è un aspetto simile a Tomb Raider, ma è retaggio di Indiana (e chi ha giocato alle sue avventure su PC può confermare). Indiana si ritroverà a fare del rafting, a guidare una jeep in mezzo a una giungla e nella solita miniera dentro il solito carrello che sfreccerà a velocità pazzesche per sfuggire a orde di sovietici che tenteranno di fargli la pelle. Ma oltre questi aspetti Jones, dovrà risolvere una serie di puzzle che vanno ben oltre il semplice trova la chiave, spingi il bottone, apri la porta, tanto cari ai fans di Lara. Lo stesso game designer dice che questi puzzle faranno sentire il giocatore partecipe in un’avventura che ha del reale. Ma l’utente non sarà lasciato a vagare per templi atzechi o foreste tropicali se incapace di risolvere i puzzle che gli si presentano, perché in suo aiuto ci sarà un sistema di aiuto (attivabile e disattivabile) visivo che gli fornirà indizi su come la situazione dovrà essere risolta. In oltre sarà disponibile una mappa che lo aiuterà a non perdersi nelle intricate zone che dovrà percorrere. Con il pretesto che la storia è ambientata dopo la seconda guerra mondiale Indy sarà in grado di venire in possesso di letali armi di quel periodo come mitragliatrici, bombe a mano e lancia razzi senza contare la sua pistola e l’immancabile frusta. E ovviamente il nostro archeologo (uhmm) sarà in grado di fare le solite mosse tipo nuotare, saltare ecc. Il gioco è atteso nel doppio formato Pc/Playstation. Ma sarà soprattutto nella prima versione che vedremo le raffinatezze grafiche, grazie anche a queste schede 3d che ormai troviamo anche nei tostapane. Texture colorate e un frame rate molto fluido, luci dinamiche e nebbia (non per sopperire a mancanza di potenza, ma solo per creare atmosfera) saranno parte integrante del gioco. Indiana meglio di Lara? La risposta dovrebbe essere qui dietro l’angolo visto che si parla di un uscita verso Marzo, ma che potrebbe slittare causa doppiaggio del gioco ad Aprile o più in là. O forse no. Comunque riuscirà la Lucasart in questa impresa di rinverdire il suo eroe e in quella di aggiornare un tipo di gioco che ormai tutti conoscono? E soprattutto riuscirà a farlo mantenendo il feeling che si ritrova nei film di Indiana, che tutti noi conosciamo?
Indiana Jones e La Macchina Infernale
Giovanni Strammiello