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Tomb Raider V: Chronicles

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Tomb Raider V: Chronicles

Non si può fare una rivoluzione portando i guanti di seta.
Josif Stalin

Scena 1: Regressione di protesta
Sembra incredibile, come una software house moderna (per ubbidire a ragioni di mercato) sfrutti un prodotto al punto di farlo divenire un rudere. Questo è quello che si ottiene acquistando Tomb Raider V: un vecchio rudere aggiustato alla meno peggio ma sempre un vecchio rudere. E’ difficile sostenere i sorrisi compiaciuti delle press release che annunciano un prodotto nuovo ed entusiasmante: signori e signore qui ci troviamo davanti ad una sporca operazione commerciale ed è brutto doverlo costatare!
Se sulla confezione avessi trovato scritto Data Disk: occorre Tomb Raider IV, prezzo 45.000 avrei sorriso soddisfatto dall’onestà della casa produttrice ma purtroppo il gioco è venduto a prezzo pieno! Insomma, come diavolo si fa a pagare 100 carte per un gioco IDENTICO a quello dell’anno precedente, la cui unica differenza sta in due mosse nuove e una serie di livelli creati a doc? A bei vecchi tempi, quando si faceva un salto di versione si otteneva un prodotto nuovo, grafica innovativa e motore snellito su un concept simile al precedente. Ora sono almeno tre giochi (dando il benestare che con Tomb Raider III abbiano veramente ricreato il motore da zero) che usano lo stesso engine e ci ripropongono livelli simili. Siamo stufi! Abbiamo voglia di qualcosa di nuovo!

Scena 2: Apertura 2001 / Una fatale tragedia
Siamo giunti al 2001 e dopo aver fatto fare di tutto alla mitica Lara (alla quale è dedicato un film con Angelina Jolie, in uscita a giugno di quest’anno) hanno deciso di ammazzarla: sapete anno nuovo vita nuova, la ragazza cominciava a diventare antipatica ecc…
I più cari amici della Sig.na Croft si ritrovano sotto al monumento a lei dedicato per commemorarne per l’ultima volta la memoria: sono in quattro, ognuno con una storia da raccontare su una prodezza che la giovane esploratrice ha compiuto durante il peregrinare intorno al mondo che ha caratterizzato la sua esistenza.
L’idea è carina e traghetta il videogiocatore appassionato come me, verso nuove avventure, entusiasmato dalla possibilità che qualcosa sia cambiato: purtroppo appena giunti alle spalle della protagonista ci si accorge di come nulla sia diverso dal passato. Appena riesco a distogliere gli occhi dal suo vertiginoso tanga noto, come la texture di Lara sia IDENTICA (aggettivo che ricorrerà sin troppo durante questa mia sintesi…) a quella del capitolo precedente!
Immediatamente dopo il filmato, abbiamo due possibilità: o avventurarci fra "Le strade di Roma" o seguire un breve percorso di training; consiglio a tutti gli utenti dei precedenti capitoli di saltare a pie pari la fase introduttiva poiché per imparare le nuove mosse occorrono tre secondi netti e soprattutto, perché la stessa è incredibilmente noiosa; mentre, a chi ha comprato questo titolo come primo Tomb Raider, consiglio di seguirla ma di non lamentarsi: è il pedaggio da pagare per non rimanere incagliati più avanti.

Scena 3: Uno strano deja-vu
Correre con gli occhi dietro al nostro personaggio, lungo i corridoi delle tombe più famose del mondo è sempre stata la nostra passione ma questa volta sembra che qualcosa faccia cilecca: io sono stato un super appassionato del primo capitolo e ricordo con gioia l’estate nella quale mi "dilettavo" a lavorare come sistemista per una modelleria meccanica locale (la mitica CPC che saluto): durante la pausa pranzo, mi divertivo come un matto con TR 2 vagando per i quattro angoli del globo con il solo scopo di arrivare al prossimo livello, sicuro che nuove ed entusiasmanti sorprese mi avrebbero stupito a tal punto da rendermi impossibile smettere di giocare. Ed è con piacere e orrore che rivivo un deja-vu con questo quinto capitolo: l’impostazione di gioco è la medesima ma purtroppo nulla è cambiato… la compenetrazione dei poligoni vista nel secondo capitolo sussiste ancora e se allora si poteva accettare dato lo stato infantile del motore grafico, ora è troppo anche perché se esiste una lista delle cose da fare, questa era la prima di sicuro. Anche per quanto riguarda altri aspetti grafici del gioco è qualcosa da dire: peregrinando per il primo livello si arriva ad un livello molto più alto rispetto alla strada, conseguentemente si giunge ad osservare il cielo ed a questo punto si ha una brutta sorpresa: praticamente, la parte più bassa dell’orizzonte caratterizzata da una forte tinta viola che starebbe a simboleggiare un ipotetico tramonto mentre nella parte più alta sia un forte tono azzurro il fatto scandaloso consiste nella suddivisione delle due tinte che è assolutamente nulla. L’impatto grafico in questo caso è come minimo orripilante! Un’altra forma di pittura astratta all’interno del nostro gioco è quella che si ha accedendo alla schermata delle opzioni: una serie di righe verticali gialle separate da tracce di sfondo, caratterizza questa schermata e non ci lascia comprendere facilmente le opzioni a nostra disposizione.

Scena 4: Attraverso le mie parole
Molto probabilmente non è stata eseguita o una fase di test accurata che permettesse l’eliminazione di questi fastidiosi ed evidentissimi bugs la diretta conseguenza è una qualità molto scadente del prodotto finale mentre lo stesso dovrà essere lo stato dell’arte del video gioco Tomb Raider. Per quanto riguarda la parte audio non posso lamentarmi in quanto la stessa è IDENTICA alla precedente presente nei capitoli dal numero due in poi: una parte è costituita da tracce cd e caratterizza tutta la parte dei filmati di intramezzo e le musiche di sottofondo mentre l’altra parte è realizzata con semplici campioni audio; non posso nemmeno criticare la fase del doppiaggio che è eseguita, a mio parere, con buona approssimazione.

Scena 5: attraverso i suoi occhi
Seguendo Lara nelle sue vagabondaggi costatiamo enigmi similari basati sulla struttura e chiave porta oppure leva portone: nulla di nuovo ma un utilizzo piacevole, questo devo dirlo, della funzione mirino infrarossi. In pratica, esso permette di colpire, attraverso un revolver equipaggiato con questo speciale apparato, oggetti a grandi distanze ma con la massima precisione: è il caso di una campana posta ad una notevole distanza e che se colpita porta l’apertura di un passaggio. Un’altra funzione o movimento introdotto con questo capitolo è la possibilità di percorrere una corda sospesa in aria; durante la traversata, occorrerà compensare eventuali perdite d’equilibrio con l’utilizzo delle frecce direzionali: la cosa risulta divertente la prima volta ma è già noiosa dalla seconda siccome le perdite d’equilibrio sono regolate da un motore casuale che tende ad accentuare troppo le stesse verso la fine del percorso.

Scena 6: la danza dell’eternità
I livelli si snodano come sempre su e giù per il mondo ma soprattutto sono estremamente complessi al loro interno non si raggiungono i livelli (scusate il gioco di parole) del terzo capitolo nel quale si era già fortunati se si giungeva alla fine della prima serie, ma già quando si è costretti a recuperare due chiavi per accedere ad una porta e la seconda è nascosta in un anfratto difficilmente visibile si comincia a sclerale… Poi, quando ci si trova davanti all’esigenza di trovarne quattro per una missione simile, ci si vede costretti a chiudere temporaneamente il gioco giacché il livello di stanchezza ha raggiunto il limite.
I muri, com’era bello chiamare i livelli quando si stava in sala giochi, sono pressoché della stessa lunghezza rispetto al quarto capitolo ma presentano il piacevole inframmezzo dei boss: come nel mitico Scinobi alla fine d’alcuni livelli ci troveremo di fronte ad agguerriti mostri dell’energia superiore di 100 volte rispetto a quella dei normali nemici; questa semplice "innovazione" permette una maggiore giocabilità del titolo stesso e una sua notevole longevità, siccome questi nemici daranno parecchio filo da torcere alla nostra Lara.

Scena sette: un’ultima volta
Come dice il titolo del paragrafo, questa sembrasse l’ultima volta che vedremo Lara in questi panni: da notizie di corridoio, si può apprendere di come il prossimo capitolo della saga del gioco sarà completamente diverso, notevolmente più incentrato verso l’aspetto dei giochi di ruolo più che verso l’azione, com’è stato finora; il motore sarà completamente rinnovato e questa volta sul serio e avremo finalmente un uso intensivo di tutta la potenza è contenuta nei nostri PC.
Speriamo che sia la volta buona per avere finalmente la rivoluzione che stiamo aspettando.

Scena otto: finalmente libero
Concludendo, posso consigliarvi l’acquisto di questo capitolo solo se siete: fan sfegatati dei precedenti capitoli oppure se siete dei novizi e volete cominciare le vostro avventure nel mondo di Lara Croft; per tutti gli altri lasciate pure questo titolo sullo scaffale e dirigete la vostra scelta su qualcosa di più innovativo oppure preservate il vostro denaro fino all’uscita del futuro capitolo di questa serie. È un consiglio d’amico.

Un ringraziamento particolare ad Alessio Galli per i suoi consigli e ai Dream Theatre per avermi ispirato la divisione dei capitoli.

Al mese prossimo,

Simone Rebucci

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