qui la mia assenza coltivo
e la solitudine
e la mente selvatica
rare essenze/essenze sempre più rare veritas nobis dicimus
nell’ora che volge al disìo
nessuna cosa più interminabilmente aspettare
a niente resistendo
quasi ebete e beh beh belando
ritto in piedi gli algidi astri longilineo sostenendo
qualcuno per me al vento parossistico parlando
un tourbillon di parole inesistenti alle stelle volgendo
astri e disastri
la quiete desiderare
la pace perpetua / pax perpetua
l’armonia
carezze dolci il dolore a lenire
dolci carezze e parole lievi trasparenti
lievi veli
veli lievi
brine impalpabili
leggeri sorrisi
baci teneri
abbandono al sonno
tra veglia ed eternità senza confini
impalpabile passaggio all’essenza dell’assenza/all’assenza dell’essenza
La quiete (dopo la tempesta) desiderando
Mario Pischedda