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Tornava a casa

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Tornava a casa


Tornava a casa
scivolando furtivo tra le vie ,
in una notte silenziosa e ventilata,
ad un’ ora in cui avrebbe dovuto essere a casa
lui guidava malinconico ed assorto,
rivalutando la citta’
e spandendo speranza ed energia sui cartelloni pubblicitari.
E’ bello guidare,
le marce entrano bene e lo sterzo e’ leggero.
Tutto fila liscio e fluido.
Riverberi lunari lo incoraggiavano a sentirsi
lecito ed appagato,
finestre buie gli davano paranoia sociale.
Nel frattempo la strada scorreva,
e senza rendersene conto
(quali pericoli aveva corso?)
la distanza da casa si era ridotta.
Pozze d’acqua,
imperfezioni dell’asfalto,
curva,
gas,
scala,
curva.
Dare per ricevere.
L’unica regola sempre valida.
Un parcheggio calcolato e scendeva nel vialetto.
Qualche cosa era stata sicuramente lasciata al caso.
Piano,
piano,
poco rumore…….
Un ladro a casa sua.
Nel letto si ritrovo’ a pensare alla vecchiaia.
Un lento e progressivo stato di alterazione psichica,
culminante in un’ incapacita’ di intendere e volere
talmente manifesta,
da condurre all’ oblio perenne.
Forse simulare il tutto ogni notte l’ avrebbe aiutato
ad accettare il tutto con piu’ consapevolezza.
Si giro’ da una parte.
Sia fatta la tua volonta’.
Amen.

David Risa

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