In questi giorni sto organizzando un viaggio per alcuni amici che, beati loro…., passeranno tre indimenticabili settimane in Namibia e così mi è venuta voglia di parlare di questo bellissimo paese ideale per chi ama le comodità ed i comfort ma anche per chi cerca " l’Africa vera ".
La Namibia tra i paesi africani è probabilmente il più sicuro e tra i meglio organizzati e grazie al suo clima estremamente secco durante il viaggio non è richiesta o consigliata nessuna vaccinazione, l’unica eccezione è rappresentata dalla poco visitata regione del Caprivi, nell’estremo nord del paese, in cui è presente la malaria.
Namibia come tutti sanno vuol dire deserto così come la seconda cosa che viene alla mente è il costo esorbitante del viaggio: vorrei sfatare un volta per tutte questo pregiudizio !!
Negli ultimi anni è diventata forse la destinazione africana più richiesta, tutti vorrebbero andarci e nessuno torna deluso e per questo i Tour Operator ci sguazzano! Ma per chi ha la voglia di organizzarsi un po’ più autonomamente non mancano le sorprese.
A chi mi chiede un consiglio su quale paese africano è possibile visitare senza spendere grandi cifre io dico sempre Namibia e Sud Africa, a tal proposito posso fare un esempio piuttosto esplicito grazie al preventivo che ho appena ricevuto da una delle migliori agenzie di Whindoek, la capitale. Un viaggio di 21 giorni tra le principali attrazioni del paese con un fuoristrada Pick-Up doppia cabina completamente attrezzato per il camping, alcuni pernottamenti in campeggio ed altri in Lodge al costo di meno di 1300 Euro per persona !!!!
Anche se a questa cifra si deve aggiungere il costo del viaggio è evidente come la spesa sia quanto meno dimezzata rispetto ai pacchetti proposti dai Tour Operator…
Comunque, costi a parte, la ragione più valida per visitare la Namibia è la sua bellezza: gli spazi sono immensi, il deserto è quanto mai affascinante ed è incredibile la varietà di ambienti e colori che può offrire, chi come me ama gli animali non rimarrà deluso e chi è attratto dalle popolazioni può entrare in contatto con gli Himba.
In un ipotetico itinerario non dovrebbero mai mancare il Fish River Canyon ( il secondo più grande del Mondo ),la città fantasma di Kolmanskopp, le incredibili dune di Soussusvlei, la famosa Skeleton Coast ( per i paesaggi, gli ecosistemi e le colonie di otarie ma non per i relitti che sono tutti in un’area privata ), il parco di Etosha, gli Himba ( popolazioni tra le più belle ed interessanti di tutto il continente ).
Ci vorrebbero pagine e pagine per descrivere tutto ciò che si dovrebbe e potrebbe vedere per cui, per questa volta, mi limito a dare alcuni consigli pratici relativi a Soussusvlei, il parco in cui si ammirano le dune di sabbia più alte del mondo (superano i 300 metri), a cui mi legano forti emozioni.
Innanzitutto la cosa più importante è rinunciare per una notte ad un letto in camera e prenotare con grande anticipo una delle 20 piazzole nel bello ed attrezzatissimo campeggio di Sesriem: dal momento che è l’unica struttura all’interno del parco offre il grande vantaggio di poter partire per le escursioni senza dover attendere l’apertura del gate alle 7.
Noi siamo partiti ben prima delle 5 seguendo nel buio una pista di sabbia ( per gli ultimi 7 km è obbligatorio l’uso del fuoristrada ), abbiamo proseguito fino alla fine della strada ed armati di torce e giacca a vento siamo saliti su quella che ci sembrava la duna più alta e poi guardando un cielo incredibile siamo rimasti in attesa.
Non nascondo che il freddo ed il vento erano a dir poco pungenti ma tutto è svanito con le prime luci dell’alba mano a mano che il sole sorgeva ci si stava svelando un paesaggio indescrivibile: un mare infinito di dune di ogni forma e colore.
Per parecchio ci siamo goduti lo spettacolo in silenzio….
Incredibilmente il giorno prima del nostro arrivo a Soussusvlei la pioggia è caduta copiosamente e, passato il primo momento di disappunto, ci siamo resi conto che questo ci offriva la possibilità di ammirare l’emozionante spettacolo del deserto in fiore. Intorno ad un laghetto l’oasi al centro del parco ha preso vita e migliaia di fiori multicolori e piante dalle caratteristiche e dalle dimensioni più svariate si sono fatte largo tra la sabbia per godersi un fugace momento di prosperità.
Seguendo un’indicazione quasi invisibile, con una camminata di mezz’ora dall’oasi si può raggiungere "Deadvlei", il lago morto, un distesa bianca in mezzo alle dune rosse veramente molto affascinante. Il lago si è seccato centinaia di anni fa lasciando una distesa di alberi che dopo la morte si sono pietrificati iniziando un processo di fossilizzazione ancora in corso. La cosa che lascia senza parole e che ci dà la consapevolezza di quanto tempo fa c’era una vegetazione lussureggiante è che l’anno in cui è stato calcolato che le piante sono morte è lo stesso della scoperta dell’America.
Su di una duna di fianco al lago abbiamo concluso trionfalmente la giornata godendoci uno bellissimo tramonto africano.
Chiunque desidera ricevere maggiori informazioni può contattarmi al mio indirizzo e-mail.
Namibia : l’Africa per tutti
Memy