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Colossal Arena

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Colossal Arena
gioco per 3-5 persone
Autore: Reiner Knizia
Editore Inglese: Fantasy Flight Games (
www.fantasyflightgames.com)

La produzione della Fantasy Flight si è molto intensificata negli ultimi tempi, con risultati che si possono dire soddisfacenti per quanto riguarda la qualità, anche se in certi casi si è raggiunta a stento la sufficienza. Non è comunque il caso di questo prodotto, dato che hanno pensato bene di andare sul sicuro riproponendo uno dei primi capolavori del maestro Reiner Knizia, ovvero "Titan: the Arena", che era già stato pubblicato nel 1997 con il rimpianto marchio dell’Avalon Hill.
La dotazione che trovate aprendo la scatola è tutto sommato elementare: nell’arena dei combattimenti che dà il titolo al gioco si scontrano dodici mostri, ognuno di questi rappresentato da dodici carte che ne riportano una raffigurazione (molto ben realizzata) e un valore di forza da zero a dieci, oltre ad una carta senza valore (che viene utilizzata per segnalarne la posizione); oltre a queste carte c’è un set aggiuntivo di undici mostri differenti, anch’essi con un valore di forza da zero a dieci (sono gli spettatori che intervengono nell’arena a combattere al fianco dei loro beniamini), tre arbitri, un set di due carte per ogni giocatore da utilizzare come promemoria delle mosse possibili e venticinque gettoni suddivisi in cinque colori (ogni giocatore sceglierà un colore e prenderà i corrispondenti gettoni).
Prima di iniziare si sorteggiano otto mostri e si dispongono sul tavolo le otto carte corrispondenti (quelle senza valore numerico) lungo una linea, questi saranno i mostri che si sfideranno nell’arena; si devono prendere le ottantotto carte corrispondenti e mischiarle assieme ai tre arbitri e agli undici spettatori, poi si distribuiscono otto carte ad ogni giocatore. I mostri rimanenti vanno messi da parte e non utilizzati: in questo modo ogni partita sarà diversa dalle altre, a causa delle abilità speciali dei mostri presenti.
Lo scopo del gioco è quello di guadagnare di più scommettendo sui mostri che arriveranno vivi al termine dello scontro, il combattimento avviene quando tutti e gli otto mostri hanno almeno una carta che ne indica la forza, a questo punto il mostro con la forza minore viene sconfitto ed eliminato dal gioco, e si continua con i superstiti, fino a quando si esaurisce il mazzo delle carte oppure rimangono in gioco solo tre mostri.
Ogni giocatore al proprio turno deve giocare una carta nella riga che individua il combattimento attuale, rispettando la corrispondenza della colonna di ogni mostro. Dato che è sempre possibile giocare una carta coprendone una già presente, non è detto che la carta molto forte (o molto debole) appena posata dia la certezza della vittoria (o della sconfitta) del mostro scelto.
In più, all’inizio del proprio turno è possibile fare una scommessa mettendo un gettone del proprio colore sopra la riga del combattimento attuale in corrispondenza di un mostro sul quale non sono ancora state fatte scommesse (per quel round), nel farlo bisogna tenere presente che le scommesse fatte il primo round valgono quattro punti, quelle fatte il secondo round ne valgono tre e così via (sono meno redditizie le scommesse più sicure, cioè quelle fatte quando ci sono già state delle eliminazioni). Una sola volta per partita è inoltre possibile fare una scommessa segreta, posando di fronte a sé una carta mostro ed evidenziandola con un gettone. Alla fine della partita, se la scommessa segreta è stata fatta su un mostro che è sopravvissuto, varrà ben cinque punti (è possibile scoprire le scommesse segrete degli altri giocatori utilizzando l’abilità speciale dell’arbitro).
Al termine del proprio turno, il giocatore può scartare fino a tre carte che rappresentano mostri già eliminati e ripescare fino ad ottenere una mano di otto carte, dopodiché il turno passa al giocatore successivo, e si continua in questo modo fino al termine della partita; il vincitore viene dichiarato colui che, conteggiando i punti guadagnati con le scommesse palesi e la scommessa segreta, arriva a totalizzare più punti.
In questo meccanismo (già di per sé accattivante) si integrano perfettamente le abilità speciali di ogni mostro, che possono essere attivate quando utilizza una carta il giocatore che controlla il mostro stesso (cioè il giocatore che ha il maggior numero di punti in scommesse sul mostro corrispondente alla carta giocata). Ogni abilità speciale permette di fare qualcosa che contravviene alle regole, come eliminare una carta già giocata, ritirare una scommessa (magari su un mostro sconfitto) o mettere una scommessa in un round già concluso. In ogni partita si potranno utilizzare otto abilità speciali (una per mostro) più quelle che è possibile attivare giocando una carta arbitro.
Le carte spettatore fungono da jolly, in quanto è possibile giocarle per dare un valore di forza ad un mostro qualsiasi, ma la loro presenza renderà impossibile attivare l’abilità speciale di quel mostro per quello specifico round di combattimento.
Come sempre i giochi di Knizia contengono meccanismi molto originali che agiscono come perfetti ingranaggi; ad ogni turno ci si trova davanti una serie di opzioni le cui implicazioni devono essere valutate attentamente: è meglio rinforzare un mostro su cui abbiamo puntato molto o rinunciarvi, sfruttando l’abilità speciale di un altro mostro per ritirare la scommessa? È meglio indebolire un mostro degli avversari o vale la pena puntarci sopra per approfittare del supporto che sicuramente riceverà dagli altri? Naturalmente le carte che riceviamo limitano le possibilità di azione, ma con una mano da otto avremo sicuramente opzioni a sufficienza tra cui dover scegliere.
L’unico difetto che si può notare è il clima asettico che si respira durante una partita, data l’assenza di una reale interazione tra i giocatori, presente solo quando vengono utilizzate alcune abilità speciali che permettono di ricevere una carta o bloccare temporaneamente parte della mano di un avversario. A causa anche della serie di ragionamenti che si deve fare, una partita a Colossal Arena è molto "silenziosa" e molto difficilmente può far ricordare il tema a cui si è ispirato il gioco: uno scontro di mostruosi gladiatori in un’arena fantasy.
Se state cercando un gioco semplice ma su cui si possa applicare astrazione e profondità, rapido ma che possa essere giocato fino a cinque persone, allora vi posso sicuramente consigliare questo prodotto, anche come esempio di quale possa essere stato il "primo" assaggio di German Game proposto al mercato Americano; e anche, perché no, per ringraziare la Casa Editrice per aver ripubblicato un classico del genere.

Andrea Nini

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