Autori: Michael Kiesling e Wolfgang Kramer
Editore tedesco: Rio Grande Games
Editore italiano: Ravensburger
La plancia di gioco rappresenta la parte centrale dell’isola di Java (ricoperta da una griglia esagonata), che i giocatori devono colonizzare costruendo villaggi, risaie e laghetti per l’irrigazione. Ad ogni giocatore vengono dati un certo numero di tessere da uno o due esagoni, dodici pedine, tre carte e tre gettoni. A lato della plancia vengono invece messe tutte le tessere da tre esagoni e le tessere da un esagono dei laghetti. Le tessere sono molto spesse (3 millimetri) dato che è importante capire subito il livello a cui si trova ogni tessera. In ogni turno di gioco i giocatori hanno a disposizione 6 punti "Azione" con cui effettuare vari tipi di mosse, innanzitutto possono prendere una tessera e disporla sul piano di gioco, con le limitazioni che non si possono coprire laghetti, palazzi o pedine, non si può mettere una tessera esattamente sopra una tessera uguale e le tessere non possono essere posizionate se sotto di esse c’è un buco (cioè non possono rimanere "sbilenche").
In ogni tessera ci può essere un esagono di villaggio oppure uno o più esagoni di risaia, il primo obiettivo che i giocatori si devono porre è quello di affiancare le tessere con i villaggi per creare dei villaggi più grandi e poter piazzare in essi un esagono palazzo (che sono marcati con i numeri pari da 2 a 10). Il numero sulla tessera indica l’estensione che il villaggio deve avere per potervi mettere un palazzo, ma per farlo il giocatore deve anche avere il "dominio" sul villaggio. Come si fa ad ottenerlo? Pagando un certo numero di punti è possibile far arrivare e spostare sulla plancia le proprie pedine, colui che ha la pedina nell’esagono più alto del villaggio ha il dominio su di esso e può costruire un palazzo. Questa operazione permette al giocatore di incamerare subito metà del valore del palazzo in punti, e indicarli nel segnapunti che circonda l’area di gioco. Dopo aver costruito un palazzo, se il villaggio viene espanso, è possibile migliorare il palazzo, sostituendolo con uno di valore più elevato, ottenendo anche qui un certo numero di punti, ma lo può fare sempre e solo il giocatore che ha il dominio sul villaggio. Non è possibile unire due villaggi se entrambi hanno un palazzo, mentre si può "dividere" un villaggio in due parti, e mettere un palazzo nella parte che rimane senza (i palazzi non vengono mai tolti, neanche quando la superficie del villaggio scende sotto il numero minimo richiesto dal palazzo).
Un secondo metodo di fare punti è quello di piazzare i laghetti per l’irrigazione: nel momento in cui l’esagono laghetto è completamente circondato da tessere, il giocatore che ha il dominio sul laghetto ottiene 3 punti. Anche qui ottiene il dominio il giocatore che ha la pedina nella tessera più alta tra le 6 che circondano l’esagono in questione. Se due o più giocatori hanno una pedina allo stesso livello, allora per poter decidere chi ha il dominio si devono considerare anche le altre pedine, ad esempio: se il giocatore A ha 1 pedina al livello tre e 2 pedine al livello due, mentre il giocatore B ha 1 pedina al livello tre e 4 pedine al livello uno, il dominio va al giocatore A, dato che si ha parità al livello tre ma il giocatore B non ha pedine al livello due; ha quindi la priorità il livello a cui le pedine si trovano, piuttosto che il numero complessivo di queste.
Un terzo metodo per ottenere punti è organizzare una festa in un palazzo. Chiunque abbia pedine in un villaggio lo può fare, a patto che nel palazzo non ve ne siano mai state fatte, dalla sua creazione o dal suo ampliamento. Se il giocatore è l’unico abitante del villaggio, allora incamera subito un certo numero di punti (in base al valore del palazzo), altrimenti i giocatori devono stabilire chi ha il controllo della festa giocando le carte in loro possesso, che possono essere acquisite sempre pagando punti Azione. Se due o più giocatori arrivano allo stesso livello di controllo della festa, allora a tutti verranno attribuiti dei punti, secondo una tabella apposita, sempre in relazione al valore del palazzo. Una volta fatta la festa, la tessera del palazzo va girata, ad indicare che qui non potranno essere fatte altre feste (fino a quando il palazzo non verrà ampliato).
Durante il proprio turno un giocatore può decidere di giocare uno dei tre gettoni in suo possesso, per ottenere sette punti Azione al posto dei canonici sei.
Quando viene giocata l’ultima tessera da tre esagoni dalla riserva comune, allora il giocatore finisce la propria mossa e fa un conteggio globale dei propri punti, poi gli altri giocatori, sempre a turno, effettuano una mossa senza posare altre tessere e conteggiano i propri punti. Chi ha più punti dopo quest’ultimo giro è dichiarato vincitore.
Come vengono conteggiati i punti all’ultima mossa? Chi ha il dominio di un villaggio ottiene i punti corrispondenti al valore del palazzo, mentre il giocatore al secondo posto nella graduatoria di quel villaggio ne ottiene la metà.
La valutazione per Java è sicuramente positiva: innanzitutto va detto che i materiali che compongono questo gioco sono superbi e la vista della plancia di gioco alla fine della partita fa proprio un bell’effetto. Il gioco ha una notevole componente tattica: si deve cercare di sfruttare al meglio la situazione attuale, valutando volta per volta quale tra la numerose scelte che si pongono sia la migliore. È meglio espandere un villaggio o prendere il controllo di un altro? Organizzare una festa e poi ampliare il palazzo o suddividere un villaggio e costruirne uno nuovo? Disporre un lago per l’irrigazione o proteggere il controllo sul proprio villaggio elevandone gli esagoni? Le possibilità sono molte, e questo è un fattore che rende Java un gioco difficile da padroneggiare nella sua completezza. Una tattica sicuramente vincente è quella di arrivare a costruire un villaggio con un palazzo di valore 10, poi isolare il palazzo e un esagono di villaggio con una propria pedina sopra, e continuare lo sviluppo del resto del villaggio. In questo modo si mantiene il dominio su un villaggio che varrà dieci punti nel conteggio finale, consumando soltanto due esagoni villaggio e una pedina. Naturalmente si dovrà posizionare questo villaggio in modo che non possa essere espanso con altri esagoni che potrebbero essere occupati da un altro giocatore.
L’idea vincente che sta alla base di questo gioco è la variabilità delle zone (i villaggi) su cui si cerca di ottenere il controllo, variabilità che viene ottenuta non solo nelle due dimensioni della plancia, ma anche nella terza dimensione rappresentata dal livello delle tessere. Con l’eccezione della parte conclusiva della partita, per il resto del tempo la situazione è sempre abbastanza fluida, e non è detto che se un giocatore all’inizio ha il dominio di un villaggio riesca a mantenerlo fino alla fine. Ricordatevi anche che le pedine non valgono solo per il dominio di un villaggio, ma possono essere utilizzate per ostacolare il movimento delle pedine altrui e la posa di tessere in posizioni per noi svantaggiose.
L’edizione della Ravensburger contiene il regolamento in varie lingue, tra cui l’italiano (ma comunque tutto il gioco è completamente indipendente dalla lingua), del quale ve ne consiglio due letture complete, inframmezzate da una partita di prova. Dopodiché sarete pronti per organizzare le migliori feste che si siano mai viste nell’Oceano Indiano.
Forza, sotto col tamburo!
Java
gioco per 2-4 persone
Andrea Nini