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Vesna va veloce

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Vesna va veloce

(Carlo Mazzacurati)

Dopo l’ottima prova de “Il toro”, Mazzacurati confeziona qualcosa di troppo semplice e scontato per colpire ancora. Andrà anche veloce
Vesna, ma non lontano. Il film è piattino ed ha il forte sapore del già visto. Il tono non sale mai verso l’emozione e non scende mai verso la commozione o il pathos. Albanese e la quasi esordiente Teresa
Zajicova msono bravi. Lui impersona bene il muratore anonimo che si consola con le prostitute e lei gioca bene la sua parte di puttana
“per caso”. Sono invece inutili, tanto da sembrare forzati, i camei dei vari Citran, Catania, Marescotti, Orlando… La storia è molto semplice: Vesna è una ragazza Ceca che resta in Italia dopo un viaggio-comitiva a Trieste. Conoscerà poi la prostituzione, non solo per necessità, mentre scrive false lettere all’amica risalita sul pullman nelle quali le racconta di essere commessa in un importante negozio di abbigliamento. Vesna conosce poi Antonio, modesto muratore che la tiene legata ad una realtà simil-regolare, senza gran finale alla “Pretty woman” che nemmeno lui può permettersi. Alla fine invece, beccata senza documenti, Vesna scappa oltre l’autostrada e Antonio sparisce di nuovo al di sotto della linea di ghalleggiamento sociale.
Mazzacurati sa comunque valorizzare le brutte giornate ed i cattivi umori, dando al film uno scorrimento ed un’atmosfera ben riuscita. In ogni caso è da vedere.

Michele Benatti

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