La mostra “Intersezioni”, allestita dal circolo culturale Artemisia, si è svolta dal 26 marzo al 2 aprile a Finale Emilia. Cosi’ questo paese di provincia ha ospitato una rassegna che per contenuti, messaggio e forza espressiva non poteva invidiare mostre “cittadine”.
Tralasciando il fatto che l’arte è ciò che più di soggettivo esista ed ogni sua forma può più o meno incontrare i favori del pubblico e, considerando la situazione underground italiana ( ma tranquillamente si può eliminare la parola underground ) come deficitaria di tali manifestazioni, non possiamo non essere fieri di quello che pochi volontari, con pochi mezzi economici e non, sono riusciti a far esplodere. La stampa locale si è nuovamente interessata a noi e presto il Resto del Carlino ci ospiterà sulle sue pagine (si parla del 29 aprile, troppo tardi per voi lettori di KULT), mentre TeleModena ha montato un servizio su “Intersezioni”, andato in onda mercoledi’ 29 marzo. Nuovi piccoli passi che portano sempre più verso i non-limiti che ci poniamo continuamente.
Ma torniano al soggetto iniziale e ai suoi “ospiti”. I partecipanti contenuti in questa “colorata scatola” erano numerosi e direi di partire da colui che si è mostrato il più fedele, cioè Eva e la sua body art, già presente ad Erotica 94, e ultimamente visto allo Zoo di
Modena e nel negozio modenese di Orea Malia. Arriviamo ad un altro fedelissimo, nonchè organizzatore, cioè Teo e la computer graphic, finalista alla rassegna internazionale BitMovie con la sua animazione
3D “TWIRL”. Passiamo ora per i poeti Lanzoni, Malaguti e Tuzet, un trio che delinea in modo convincente la nostra generazione e i suoi sentimenti per arrivare a concludere velocemente con i dj Piddu (hard core) e Vacchi (acid jazz), i pittori Nannini, De Felice e Ferioli
(mia sorella, molto brava, non c’entra la parentela. OK?!), i fotografi Sala e Galletti, le opere plastiche di Diamante e Libra, il minimalismo di Farnè, la qualità grafica delle sorelle Baldi, la ricerca dei materiali di Melò.
Non ci sono tutti, mi dispiace ma è normale, visto che, come si può notare, la quantità di materiale pervenutoci è notevole.
Persino città come Bologna e San Giovanni, che ritenevamo molto più
“avanti” rispetto alle nostre proposte, hanno contribuito, costringendoci a rifiutare con rammarico alcuni artisti e far nascere l’intenzione di ampliare lo spazio espositivo per la prossima rassegna. Ventitrè autori e più di settanta opere ci spingono a volere di più, a non fermarci nonostante i numerosi ostacoli e il fattore tempo sempre più opprimente.
Noi vi aspettiamo, ricordandovi che il circolo culturale Artemisia continuerà su questa strada, migliorandosi, allargandosi e guardando al futuro con speranza, tutto grazie alla presenza di persone pronte ad ottenere quello che desiderano lottando, ma sempre ricordando che i piccoli passi portano a grandi conquiste e solo sapendo sfruttare tutte le opportunità e non demoralizzarsi alle certe difficoltà, riusciranno ad essere ciò che vogliono, anche solo per un istante.
Ed è già tanto, credetemi.
P.S. Ho contattato personalmente la casa editrice bolognese Planetario e mi ha cortesemente chiesto di lanciare in rete la notizia di una sua prossima pubblicazione denominata “Codici a barre”, dedicata a tutti gli scrittori di romanzi, mini romanzi e diari italiani, con una peculiarità, cioè gli autori devono essere tassativamente under 18.
Spedite il materiale a : Planetario – c.p. 1303 – 40100 Bologna.
In bocca al lupo!
N.d.R. Per chi ha aspirazioni da scrittore un’altra casa editrice che sta cercando racconti, o magari IPERTESTI è quella di Loris Belpassi
(presente il numero scorso con il racconto “Il ferro o della cattiveria”), che potete contattare a questo indirizzo:
CAMENALIS Editore – Via Mariamo Pagano, 6/8 – 61100 Pesaro
Ah, dite che vi manda KULT…