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Così Si Dice – Francesco Abate

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Einaudi
 
Rudy Saporito è un cronista d’assalto. Cinico, spregiudicato, sempre in prima linea. Non vi è giornalista che lo può ostacolare nella sua spasmodica ricerca della notizia,  nella rincorsa al potere, ma a metterlo fuori uso ci pensa un fidanzato , Maureddu  Russo che, geloso della sua Gigi, gli sbatte in testa una spranga di ferro. Entra in coma e dopo 11 anni, riemerge dallo stato vegetativo. Riprende l’attività giornalistica, viene inviato ad Olbia per occuparsi di un piccolo “speciale”, si ritrova con Flavia, una figlia avuta dalla sua ex fidanzata Angela, diventata nel frattempo magistrato. E’ ancora debole fisicamente e la potente famiglia di legali  lo affida a Vadim, un badante moldavo che lo seguirà nei primi tempi del recupero. Rudy si riprende, si innamora dell’affascinante manager dell’ Hti Gaia Sapegno , dà vita, in  seguito a delle rivelazione, ad una indagine giornalistica seria, sui prestiti facili concessi a piccoli imprenditori  che perderanno le loro proprietà, la sua inchiesta porterà  in galera la stessa Gaia, ritorna ad essere il cronista di nera più bravo, anche se  la sua inchiesta e la sua bravura serviranno ai “poteri forti” per impedire di conoscere altre verità. Lo scrittore tratteggia lo  scenario di una Sardegna, specchio fedele dell’Italia di oggi, non stereotipata, lontana anni luce da quella tratteggiata da Niffoi, ci descrive un mondo giornalistico basato sull’invidia, sui ricatti, sui rapporti con le imprese che decidono per tutti e ci offre, tramite Vadim e gli extracomunitari che daranno vita ad un giornale, una società multirazziale con la quale dobbiamo confrontarci. Il tutto scritto con ironia, leggerezza perché il libro suscita sì interrogativi e riflessioni nel lettore,ma fa sorridere. I personaggi tratteggiati sono esilaranti: dallo stesso Rudy, che narra la vicenda in prima persona, alle prese con un braccio che si muove a scatto, al cinico amico Gepi, al vecchio giornalista Mario  Avendrace, con una gamba di legno (la scena dell’imbarco all’aeroporto di Mister Magù come lo chiama Rudy è stupenda), al cugino Sesetto, allo zio Vivì, al direttore Filo al quale Rudy riserverà, dopo le angherie subite, un finale non idillico. Altri personaggi vengono inseriti all’interno del contesto narrativo  come la prostituta “Vanessa la brasiliana”, Settima Lecca meglio  conosciuta come Lavori Sessualmente Utili, una giornalista di costume che si aggira per i posti vip della Sardegna. Il contesto che descrive l’autore, nonostante la scrittura ricca di humor e briosa ed un ritmo narrativo che non conoscere stanchezze, né pause, non è dei più felici. Abate tratteggia una società  dove tutti siamo coinvolti, dove domina la protervia, la corruzione, una società dove tutti siamo collusi, complici di un sistema di potere che, lassa intendere lo scrittore,  accettiamo e vogliamo. L’unica eccezione che Abate fa è per l’amica giornalista Bonarina, già il nome svela la bontà della persona, fedele ai propri ideali. Sorge spontanea una domanda:  se la società e tutti noi siamo corrotti, carnefici e complici di un sistema di potere arrogante e cinico,  chi ci salverà?

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