KULT Underground

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Per Sempre – Edoardo Nesi

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Alice è una ragazza di vent’anni. Ha sette tatuaggi, ognuno ha un preciso significato,  tredici piercing, indossa anfibi dell’esercito russo. Abita in una casa di una non meglio identificata periferia cittadina, un padre andato via da casa, una madre depressa che segue costantemente le televendite e che assume delle  pillole antidolorifiche  per lenire il mal di schiena, pillole che  servono ad Alice per “sballare”. Lavora nel call center “Call Me” che viene chiuso per essere trasferito in un lontanissimo posto dove la manodopera costa di meno. Sola, lasciata dal fidanzato, priva di punti di riferimento, Alice fa dei sogni convulsi, agitati,  nei quali gli appare Gesù che non parla, immobile, con la barba e la tunica bianca. Aspetta un segno, una parola, ma Gesù non apre bocca e mentre Alice cerca disperamene di uscire dalla precarietà della sua esistenza., dalla sua solitudine ed emarginazione sociale. Cerca un lavoro, una vita normale, nutre la speranza in una esistenza migliore, ma la voragine che si apre davanti il suo condominio non è altro che la metafora della voragine della stessa sua vita. Deborah, l’amica d’infanzia, andata a Milano per avere successo, conduce  delle televendite in tv,  veste con jeans di 500 euro, bella e strafatta di cocaina. Ritorna in paese con Romano, a bordo di una Porche e  rappresenta il tipico deuteragonista per dare soprattutto per dare  consistenza ad Alice che mantiene, a differenza dell’amica, una propria dignità. Nesi delinea benissimo il personaggio di Alice, specchio fedele di una generazione che chiede un segno, ma la risposta che viene data dal Signore è che ” non sarà dato alcun segno a questa generazione”, Il romanzo si chiude, la notte di Natale, con una lettera che la giovane scrive all’ex fidanzato Dedo. Il libro,   che si discosta completamente dai precedenti dello scrittore toscano, mette a fuco diversi problemi: la globalizzazione che fa perdere il posto ad Alice, la disgregazione  delle famiglie, specchio fedele della società, i problemi di una generazione che ha perduto il lavoro, gli affetti, le certezze. Una generazione, rappresentata benissimo dalla protagonista, che, per Nesi, può nutrire una sola speranza:  la fede e,  non a caso, la giovane sogna costantemente Gesù, spera in un segno, in una parola di conforto che nessuno delle poche persone vicine riesce a darle. E’ un romanzo  intimista, di stampo religioso, nel senso più ampio del termine, con il quale lo scrittore dà voce alla generazione dei giovani, in una società sempre più alienante, priva, specie  per i giovani, di punti di riferimento.

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