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Magnificat marsigliese – Francesca Mazzucato

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Storie di donne che sognano. Magnificat marsigliese è l’ultima opera pubblicata da Francesca Mazzucato, scrittrice che è anche direttore di collana di Declinato al femminile, ovvero la porzione di Edizione Creativa donata unicamente alle scritture di autrici. Questo volume, poi, è il primo pubblicato nella collana; e non si poteva fare scelta più bella. Tre storie, tre racconti. Tre scritti che sanno d’amore e amori. Nuovamente di corpi, e di sogni. Cosa che la Mazzucato è in grado di creare con naturalità, con la facilità di chi ha la padronanza di linguaggio e stile consolidato, di chi vive il proprio scrivere. Sono storie d’amore, dunque. Ma che entrano a fondo di quella che è la stragrande maggioranza del pubblico e non solo definisce ‘intimità’. Che è anche lo strado di parole coperto dai dolori e dalle vicissitudini quotidiane. Dondolato dai viaggi, dalle partenze. Anoressia, adozione, epilessia. Questi tre elementi sono momenti che sanno di ricordo, macchiati dalla disperazione della ricerca continua. Tutto questo è inseguire “un” sogno. E sono sogni grandissimi. Ogni vicenda, ogni particella gigante di libro suddivisa ma accorpata al resto dell’opera trova territori diversi. Si comincia con l’odore della Francia, anzi di Marsiglia. Che Marsiglia è quel porto tanto amato, dai viaggiatori, dai popoli, da Francesca Mazzucato. Dove una donna segue la scia del sogno che può portarla sulle tracce di un poeta noto a pochi. Un uomo che nella sua vita ha dato versi al mare e agli ultimi. Un poeta che ha fatto parte degli ultimi della terra. Il quasi dimenticato Braquier. La protagonista di questa vicenda, meglio ancora di queste vicende, vuole sapere di lui e della sua poesia: parte. Mentre il secondo racconto è portato a Las Cruces, altro luogo lontanissimo eppure vicino. Qui una donna che ama in maniera incondizionata e impudica il proprio fratello, dove il pudore è quel segno di distinzione trovato a mestiere dalla gente bene e perbene. Qui, qui allora questa donna deve lottare per mantenere il diritto a un sussidio statale che le permette di Sopravvivere. Qui lei ama. L’ultimo scritto, quello che chiude una piccola raccolta, un volume omogeneo e persino variegato per immagini e sensazioni che trasporta nelle tasche del lettore, ha come tema portante l’esperienza dell’epilessia. Il dolore sentito. In Grande male F. Mazzucato immerge totalmente la propria anima nelle frasi, anche più che in Magnificat marsigliese. La scrittrice bolognese, che vive fra Bologna, la Liguria e la Francia, l’autrice del supremo L’anarchiste e del più onirico Train du reve e di altri libri ancora, rimette nella strada delle pubblicazioni il proprio talento. La bravura nel delineare i dettagli e gli “angoli” torna a raccontare storie di vita. Quest’ultima opera della Mazzucato è quella che si potrebbe banalmente definire una conferma. Gli odori e le altre immagini stringono forte.  

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