La profezia dell’autunno – Mario Attilieni
3 min readEditore: CTL EDITORE (LIBECCIO EDIZIONI)
Genere: Fantasy (trilogia)
Numero di pagine: 278
Anno di pubblicazione: 2023
Capitolo finale del viaggio di Dante e Achille in Zimania. Padre e figlio sono finalmente in possesso di tutti e cinque gli Anelli del Potere, la cui magia potrà riportarli a casa. La strada per raggiungere la città di Mallon, però, è ancora ricca di insidie. Nel frattempo anche il Principe degli Unicorni sta muovendo il suo esercito in direzione dello Stretto con obiettivo, all’apparenza sconsiderato, di conquistare la vecchia capitale imperiale, difesa dal potente esercito dei Pferd e protetta da una tripla cinta muraria impenetrabile.
Il romanzo parte con un prologo emozionante, il quale pone la sua attenzione su Kelyo, il re bambino, che detiene il potere, pur essendo ancora solo un fanciullo. Di lì si potrà scorgere l’incoscienza fanciullesca, le esigenze basilari di chi intende ancora giocare con spensieratezza. Kelyo ha nelle sue mani il destino del popolo, ma con la destra sembra brandire lo stesso, e con la sinistra reggere i pedoni di cioccolata per il gioco che ogni pomeriggio fa con la sua reggente Tusa. Così come un bambino goloso, anche Kelyo addenta “le sue armi da gioco”, ne disfa le forma, e ne trae un gustoso beneficio. A reggere il suo regno, è Tusa, la reggente imperiale. Del suo personaggio si potrà scorgere certamente l’ascesa. È lei stessa ad ammettere che la sua vita è passata dall’occupare le stalle maleodoranti, alle stanze imperiali di luce, sfarzo e colori. Tusa, quindi, incarna in qualche maniera l’ascesa dei poveri, verso il mondo dei ricchi, situazione che avviene con sempre meno frequenza, rovesciando uno status quo, e godendo di nuovi agi, gli stessi che prima non le appartenevano affatto.
Attraverso il personaggio di Tusa, non solo il lettore potrà scorgere la premura con cui “cura” il piccolo Kelyo Pferd, ma sarà anche spettatore di un racconto emozionante. Tusa dà alla luce il piccolo Dianos, ma per necessità di potere, è obbligata a fingerne la sua morte, consegnare il piccolo a suo fratello e ordinargli di esiliarlo per sempre dal regno. Dianos crescerà quindi sull’isola degli Unicorni, avendo con sé tuttavia, una lettera esplicativa sulle sue origini, sul suo nome, e su tutte le informazioni che una volta cresciuto gli sarebbero state d’aiuto. Attraverso tale storia, è possibile vedere da vicino la disperazione di una madre, che piuttosto che assistere ad una morte becera e violenta, decide di separarvi dalla sua stessa prole, rinunciando per sempre al suo profumo, ai suoi occhi, alla sua voce. L’immagine costruita da Attilieni è quella di un bambino cresciuto da solo, rintanato su un’isola che in molti credono sia solo un’utopia, in un mondo dove i poteri si mescolano, e i colori si accendono.
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