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Intervista con Roseluxx

9 min read

GRAND HOTEL ABISSO

Goodfellas, 2021

Quello in cui credono i ROSELUXX è ancora la possibilità di comporre canzoni passando attraverso le esperienze fondamentali della musica del secolo scorso. Le ricerche appartenenti al rock e alla musica contemporanea, la sperimentazione elettroacustica, l’improvvisazione e le istanze elettroniche, confluiscono dentro la forma canzone di tradizione autoriale cantata in italiano i cui testi possiedono evocazioni letterarie. Le sonorità del rock tradizionale si fondono con quelle digitali, i momenti si alternano tra composizioni armonicamente rigorose e destrutturazioni ricercate.

Nel 2014 i ROSELUXX pubblicano il loro primo album con Goodfellas: 8 brani che evocano scenari e che non perdono la loro fruibilità. Chiamano a collaborare al loro lavoro alcuni musicisti di riferimento: Emidio Clementi e Stefano Pilia (Massimo Volume, Mike Watt), Luca Mai (Zu, Mombu), Luca Miti. L’album suscita un notevole riscontro, le maggiori testate specializzate ne scrivono apprezzamenti, le principali radio del settore si accorgono di loro. Un video, autoprodotto, tratto dal brano “Qualcosa di fisico” viene pubblicato su youtube e su vimeo totalizzando decine di migliaia di visualizzazioni e di segnalazioni sulla rete. I ROSELUXX affinano il loro live ricercando un equilibrio tra impatto e raffinatezza, tra sperimentazione libera e compattezza armonica. Il loro concerto registrato a Roma viene trasmesso interamente, insieme ad un’intervista, nel corso della trasmissione BATTITI di RAI Radio Tre.

A metà del 2017 esce il loro secondo album “Feritoia” sempre su etichetta Goodfellas. rispetto all’album precedente, qui una maggiore ruvidità si alterna ad un’eleganza autoriale. Tra i diversi ospiti spiccano i nomi di Julia Kent (compositrice e violoncellista di Antony & the Johnson), Luca Venitucci (Ardecore, Zeitkratzer, ha collaborato tra gli altri con Lee Ranaldo) e Fabrizio Tavernelli (A.F.A, in tour con Fishbone e Massive Attack, collaborazioni con Howie B). Dal disco, stampato anche in vinile, ne viene tratto un video “Tenebra bianca” con la partecipazione di Alessandra Cristiani.

L’attività live e l’affiatamento consolidato della formazione rendono i brani live ancora più solidi e sonori e permettono ai Roseluxx di condividere il palco con Massimo Volume, Franti, Julia Kent, Stefano Pilia, Lydia Lunch, Massimo Zamboni, tra gli altri. Accanto alla formazione ufficiale improntata all’impatto sonoro, la band si esibisce anche in formazione ridotta a 2 e a 3 elementi adattandosi alle circostanze e sviluppando sonorità più intime e autoriali del proprio repertorio e degli artisti di riferimento.

Dopo l’uscita del video “Netflixx” viene annunciata per il 2021, l’uscita del terzo lavoro in studio della band.


I ROSELUXX sono:

Tiziana Lo Conte: voce, elettroniche. Storica voce dell’avanguardia degli anni ’80 con i Gronge. Nei ’90 vince Arezzo Wave con i Goah. frequenta il corso di musica elettronica al Conservatorio S. Cecilia di Roma e sviluppa diversi progetti nell’ambito della musica sperimentale e di ricerca.

Claudio Moneta: chitarre, testi. Fonda i Goah che vincono Arezzo Wave ’98. Con i Monzon si aggiudica il premio Amnesty International 2002 per i testi. Compone musica per la danzatrice butoh Alessandra Cristiani.

Federico Scalas: Basso elettrico, contrabbasso, violoncello a una lunga attivitá concertistica e di registrazione con diverse formazioni, compone per il teatro e per la danza, insegna Elettroacustica al Conservatorio S. Cecilia di Roma.

Marco Della Rocca: batteria, percussioni, Membro fondatore della band romana MEMORIA ZERO, da sempre interessato alle collaborazioni con il teatro e la danza. (Arturo, Travi Rovesce. Immobile Paziente. Attualmente suona anche con le band romane Blackmondays, Sunomi e P.A.D.).

Intervista

Davide

Ciao. Terza uscita dei Roseluxx, cosa continua e cosa cambia “Grand Hotel Abisso” rispetto ai precedenti lavori, “Resti di una cena” del 2013 e “Feritoia” del 2017?

Roseluxx

I nostri lavori hanno un periodo di gestazione lungo (di solito circa 4 anni) e molte cose si modificano nel frattempo, è naturale quindi che suonino diversi tra loro in base ai nostri stadi di maturazione/evoluzione. La scommessa, semmai, è proprio quella di mantenere una “poetica” comune, un tratto identificativo che lega i nostri lavori come appartenenti a uno stesso linguaggio musicale. Nel nostro ultimo lavoro ci sembra di aver esplorato, spingendoci un po’ più in là, i confini dei generi musicali, e d’altro canto aver mantenuto gli arrangiamenti più essenziali e concisi rispetto ai lavori precedenti.

Davide

Come sono nate queste nuove canzoni, qual è il filo tematico conduttore che le attraversa? Quale società oggi per voi ritrae?

Roseluxx

Pur non essendo un concept album, gli episodi di Grand hotel Abisso ci sono sembrati legati tra di loro come pezzi di uno stesso quadro, che ha preso forma nella copertina dipinta da Lisa Eleuteri Serpieri: una donna danza contro il pavimento, gli si oppone, è una figura a terra che tenta di reagire. Ci siamo posti di fronte alla constatazione di un decadimento della nostra civiltà, un declino del nostro modello di sviluppo incentrato sul profitto, che minaccia da vicino il pianeta che abitiamo. Abbiamo provato a cantarlo a volte con rabbia (Netflixx) o con amarezza (Ruota delle meraviglie) o con un senso di decadenza (Ragazza a Roma), declinandolo nel sociale (Scelta di campo) o nell’individuale (Carver). Alla fine questi dieci brani sono gli ospiti che abitano un hotel di lusso affacciato sull’abisso.

Davide

Qual è il vostro metodo compositivo e di arrangiamento? Quando un vostro brano ottiene l’imprimatur del gruppo, quando invece lo rimettete in discussione o lo mettete temporaneamente da parte?

Roseluxx

Non seguiamo una metodologia rigida, in ogni caso la composizione finale è sempre il risultato di un lavoro collettivo. Di solito si parte da una proposta iniziale che puó consistere in materiale di diversa natura; una composizione elettroacustica di Tiziana, un’idea ritmico/armonica o anche una composizione già strutturata proposta da ognuno di noi, è poi il lavoro collettivo che ne determina la forma finale. È capitato che pezzi che in un primo momento venissero accantonati perché poco convincenti, per poi trovare vita una volta individuata la chiave giusta di lettura. Il lavoro sui testi, a parte qualche eccezione è sempre appannaggio di Claudio.

Davide

Ho letto, tra gli autori o co-autori dei testi, il nome dello scrittore Giorgio Antonelli. Come è nata questa collaborazione? Chi altri ha collaborato con voi per la realizzazione di questo lavoro?

Roseluxx

Ci è sempre interessato connetterci con le altre arti (la danza, la pittura, la letteratura….) e ci è piaciuto particolarmente il suo modo di narrare alcune sensazioni che sentivamo affini e rispecchiate nella nostra musica. Oltre a Giorgio in questo disco collabora Lorenzo Stecconi, chitarrista dei “Lento” e collaboratore degli “Zu” che firma un remix sperimentale di un nostro brano inedito e che abbiamo voluto inserire alla fine del nostro album.

Davide

Cos’è per voi sperimentare? Qual è il vostro rapporto o dialogo tra la sperimentazione e le forme più tradizionali del rock o della musica in genere? Qual è, insomma, il vostro punto di equilibrio tra l’andare oltre sperimentando e lo stare dentro dei canoni, diciamo, più normali?

Roseluxx

Sperimentare o il “ricercare” dovrebbe essere sempre l’essenza della composizione musicale, sia se si decida si seguire una via “d’avanguardia” o un’impostazione per cosí dire più tradizionale. Il rapporto con le musiche altre, è per noi, ognuno con i propri percorsi individuali, una caratteristica distintiva, quindi avviene in maniera naturale che nel progetto Roseluxx, anche se centrato intorno alla forma canzone, vengano innestati elementi provenienti da contesti piú disparati, cercando comunque di mantenere un’organicitá finale.

Davide

Vi dedicate e intersecate ad altre forme d’arte e spettacolo, come la danza, il teatro… Cosa si riversa nella vostra musica delle esperienze avute anche in altre arti e discipline? Che tipo di attenzione in più?

Roseluxx

Tutti noi abbiamo collaborato, e ancora lo facciamo, con artisti extra-musicali, e anche se i Roseluxx come gruppo non sono mai stati coinvolti in collaborazioni esterne, il background rientra comunque lateralmente, ad esempio nella maniera in cui realizziamo i nostri videoclip o le copertine degli album. 

Davide

Tiziana, tu hai anche approfondito tecniche di canto molto particolari e introspettive, come il canto difonico e quello Dhrupad. Cosa sono per te la voce e il canto?

Roseluxx

Il mio approccio di studio su altre forme di vocalità, aggiunge nuovi valori alla mia vocalità di base.
Le modalità tecniche acquisite le utilizzo per arricchire il linguaggio sonoro e per esaltare il valore letterario delle parole. Da sempre cerco di utilizzare la mia voce impegnandomi sulla ricerca e sull’interpretazione. Per quanto mi riguarda è fondamentale l’uso delle intonazioni, particolarmente funzionali al testo. Affrontare il gioco verbale, lasciarsi coinvolgere, non sentirsi limitati dalla propria lingua ma farla propria e usarla come si vuole, personalizzarla in modo da condurre il gioco verbale, non avere paura di spostare gli accenti, capaci di generare effetti funzionali al lavoro fonetico. 

Davide

Roseluxx è un omaggio alla pacifista militante Rosa (Ròza) Luxemburg? L’arte e l’artista hanno e devono avere per voi un ruolo ai fini di una più elevata coscienza civile e sociale e nondimeno personale?

Roseluxx

Irremovibile e dura, ma al tempo stesso emotiva e romantica. La figura emblematica di Rosa Luxemburg ci ha sempre affascinato, la sua doppia natura per quanto ci riguarda é un valore aggiunto alla sua figura iconica, i compagni dell’epoca erano molto contrariati dalla sua natura, troppo femminile, troppo emotiva. Per noi rappresenta in parte la nostra musica dura ma al contempo emotiva. È evidente che il nome della band porta come immaginario alla figura di Rosa Luxemburg, confermiamo che è così, ma per non rendere il nome troppo connotato, ci siamo presi una piccola licenza poetica, Ed è così che è nata la “luce nella rosa”.

Davide

Alle vostre composizioni avete aggiunto una cover in italiano di “Song to the siren” di Tim Buckley. Perché la scelta di questo brano in particolare?

Roseluxx

È nostra tradizione inserire nei concerti e negli album interpretazioni di pezzi di autori che sentiamo vicini artisticamente. L’idea di reinterpretare “Song to the siren” era nell’aria da un po’. Tim Buckley e la canzone in particolare è un amore condiviso, per diverso tempo abbiamo cercato una chiave interpretativa che ci convincesse, ma la svolta è avvenuta quando ci siamo imbattuti nella traduzione in italiano di Stefano Benni inserita nel romanzo “Margherita dolcevita”, il testo in italiano è stato il fulmine sulla via di Damasco che ci ha indicato la strada esegetica.

Davide

La musica dal vivo è stato uno dei settori più penalizzati durante questi due anni di emergenza pandemica. Incrociando le dita, dovremmo avviarci a una ripartenza graduale e completa. Come sono passati questi due anni per voi senza poter suonare a un pubblico dal vivo?

Roseluxx

Abbiamo sofferto come probabilmente tutti gli altri musicisti, ma portare a termine l’album è stata la nostra forma di resistenza. Abbiamo ultimato le composizioni e registrato le ultime tracce dell’album nelle pause tra i vari lockdown e l’abbiamo mixato in un paesino della Sabina dove ha lo studio Lucio Leoni. Eravamo isolati come in un romanzo medievale, circondati dal silenzio e dalla pandemia, concentrati sulla nostra musica.  

Davide

Cosa seguirà?

Roseluxx

Il mondo sembra cambiato per sempre, ma ancora non ci è chiaro come sia cambiato. Paradossalmente in questa tragedia abbiamo avuto le opportunità di riflettere, abbiamo avuto il tempo di leggere e di ascoltare la musica, e abbiamo risentito il desiderio di socialità e di comunanza. Gli spettacoli dal vivo stanno ripartendo e noi vorremmo fare la nostra parte, portare il nostro lavoro dal vivo, far riascoltare la vibrazione dell’aria spostata dagli altoparlanti sui corpi davanti a noi.

Davide

Grazie e à suivre…

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