Juls Way presenta il suo romance a tinte mistery
Casa Editrice: Words Edizioni
Genere: Romance storico/Edoardiano
Pagine: 291
Prezzo: 15,90 €
“Lo pseudonimo” di Juls Way è ambientato a Londra tra il 1907 e il 1910: un’epoca di transizione e di grande fermento culturale. Il romanzo si apre su un misterioso personaggio che sta attendendo con ansia che il tipografo stampi il suo nuovo libro – «Ammirò la copertina rossa. Ne annusò il profumo intenso, corse con le dita ogni singola lettera del titolo, ogni venatura, ogni solco. “Ritratto di Matrimonio” C. Montgomery». Mr. Montgomery scrive sotto pseudonimo; da quando ha pubblicato il suo primo libro è diventato un autore di culto, e la sua fama è cresciuta anche grazie al mistero della sua identità: nessuno, neanche il suo editore, ha infatti mai visto il suo volto, né conosce il suo vero nome. Mr. Ezra Talbot, importante editorialista della rivista The Point, non ha mai letto i suoi libri e non ne ha neanche l’intenzione, almeno finché un sofisticato gruppo di persone dell’alta società non gli chiede di indagare su questo scrittore che sta deliberatamente criticando nei suoi scritti il loro ceto sociale – «Dipingono la nostra società come un branco di gente incapace di agire e fare qualcosa di buono nella propria vita, se non quella di seguire pedissequamente le regole che ci sono state imposte». Talbot suo malgrado accetta l’incarico, specialmente dopo aver iniziato a leggere il primo romanzo dell’autore, che lo cattura e che lo fa anche riflettere sulla sua triste situazione sentimentale: la moglie di Ezra è scappata tre anni prima a Parigi per fare la bella vita, lasciandolo con una figlia piccola da crescere e con il dolore di aver perso l’amore della sua vita. A distrarlo dalle sue pene è proprio l’indagine su Montgomery, che lo fa avvicinare pericolosamente alla sua brillante assistente, Frances Evans, una giovane tormentata ed enigmatica che diventa il suo Watson in gonnella, e non solo. L’autrice ci accompagna nella loro rocambolesca avventura e nella loro nascente e contrastata passione, tra traumatici disvelamenti di identità, ardue lotte per l’indipendenza e confessioni sconvolgenti, mentre ci conduce anche in un affascinante viaggio nella Londra agli albori del Novecento: nelle sue manifestazioni artistiche, nei suoi raffinati arredi Art Nouveau e anche nelle sue contraddizioni. “Lo pseudonimo” non è infatti solo un romance a tinte mistery, perché si concede anche di trattare di tematiche sociali come la parità di genere e il divario sociale; due temi importanti che meritano di essere dibattuti, ieri come oggi.
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