KULT Underground

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Michael

5 min read

gioco per 1-4 persone
Autori: Laura Severino, Alessandro Manuini, Jonathan Panada, Giulia Tamagni
Editore: Mancalamaro (www.mancalamaro.it)

L’ambientazione di questo gioco mi ha fatto venire in mente “Split”, un discreto thriller di M. Night Shyamalan uscito nel 2016, che si può ricordare (oltre che per il ritorno del regista alla qualità dopo una serie ininterrotta di film molto discutibili) per un James McAvoy che dimostra, più e più volte, di saper recitare. In questo titolo completamente italiano siamo chiamati, in veste di specialisti, a cercare di salvare Michael dalla sua follia, risolvendo i problemi di tutte le sue personalità multiple (che, anche nel suo caso, sono ben ventiquattro), prima che prendano il sopravvento.
Questo gioco è un cooperativo, ed ha la caratteristica particolare di avere una rigiocabilità limitata, dato che tra una partita e l’altra non cambiano le caratteristiche delle varie personalità (tutto quello che le collega una all’altra e ciò che si dovrà fare per risolvere i loro problemi), le partite successive risulteranno più semplici, fino ad arrivare invariabilmente alla vittoria (e quindi a non avere una ragione per rigiocarlo, a meno che non aspettiamo un po’ di tempo per dimenticare quanto abbiamo già visto). Detto questo, vediamo nel dettaglio (ma non troppo, per evitare spoiler) in che cosa consiste…
La scatola è di dimensioni ridotte (e avrebbe potuto esserlo ancora di più) e contiene:
-vari mazzi di carte,
-segnalini di legno,
-il regolamento (in italiano).
I materiali sono di buona qualità, le carte illustrate con una grafica cupa (il nero è il colore dominante) che rende molto bene l’ambientazione; le carte non sono molto robuste, se non fosse che le partite saranno in numero limitato conviene imbustarle. Il gioco è un caso più unico che raro, dato che è tutto in italiano e non esistono edizioni in altre lingue, quindi non ci sono alternative possibili all’edizione da scegliere; comunque, sulle carte c’è molto testo, per cui risulterà difficile da giocare per chi non conosce l’italiano.
Per la preparazione, si dispongono sul tavolo la carta di Michael, le ventiquattro carte delle Personalità, le quattro carte Personaggio Esterno, gli Oggetti e gli Oggetti Speciali, si separano le carte Dichiarazione nei quattro mazzetti (corrispondenti a quattro sedute con il paziente). Si piazzano i segnalini Stress e Seduta sulla carta Michael, e un segnalino Stress sulla carta Edward, ogni giocatore riceve una carta Specialista e si può iniziare (leggendo cosa ha da dire il primo personaggio esterno). Nota: Edward è una personalità speciale, si tratta di un guardiano che cerca di tenere sotto controllo dodici personalità “nascoste” (la loro carta non mostra, come le altre, il volto e il nome), che secondo lui sono pericolose per Michael, ma che gli specialisti dovranno comunque interrogare per capirne le necessità.
Ad ogni turno un giocatore (si usa la pedina nera per indicare chi è di turno) può eseguire queste quattro azioni (solo una volta per turno):
-parlare con una personalità: si gira la carta (se era a faccia in giù), si aumenta lo stress di Michael (e anche quello di Edward, se è una personalità nascosta) e poi si legge la carta dichiarazione corrispondente alla prima seduta, che rivelerà le sue necessità (ovvero l’oggetto di cui ha bisogno). In certi casi ci potranno essere effetti aggiuntivi, come penalità o carte (personalità o oggetti) che vengono bloccate sotto la carta della personalità corrente (verranno comunque rivelate le modalità per sbloccarle). Infine, si piazza la pedina rossa sulla carta per indicare che lo specialista successivo non potrà parlare di nuovo con questa personalità.
-risolvere una personalità: dopo aver parlato con una personalità, lo specialista, se ha l’oggetto richiesto, può risolvere la personalità consegnandolo, in pratica si scarta l’oggetto, la personalità e la sua dichiarazione (si può risolvere solo una personalità con la quale si è parlato nella stessa sessione); come bonus si potrà diminuire lo stress di Michael (e ci si avvicina alla vittoria), e infine il segnalino personalità attiva torna su Edward.
-dare o ricevere un oggetto: si può dare o ricevere un oggetto da un altro specialista, al costo di aumentare lo stress di Michael.
-chiudere la sessione: se si pensa che non si possa più svolgere alcuna azione nella sessione corrente, si può passare a quella successiva scartando tutte le dichiarazioni delle personalità e riassegnando agli specialisti gli oggetti eventualmente presenti sulle personalità (alcune per essere risolte hanno bisogno di due oggetti, consegnati in turni differenti della stessa seduta). Il segnalino personalità attiva torna su Edward, gli specialisti possono liberamente scambiarsi gli oggetti, si fa avanzare il segnalino seduta e si continua leggendo cosa ha da dire il prossimo personaggio esterno.
-se un giocatore non vuole svolgere alcuna azione può passare, ma sempre al costo di aumentare lo stress di Michael.
Cosa succede quando lo stress di Edward arriva al massimo (la “X”)? Edward perde temporaneamente il controllo e si dovrà ascoltare una delle personalità nascoste (con le modalità standard). Mentre se lo stress di Edward supera il massimo (ovvero nove) la partita è semplicemente persa. Si perde anche se si conclude la quarta sessione senza aver vinto, mentre si vince quando si riesce a risolvere tutte le personalità (Edward non ha bisogno di oggetti ma si risolve automaticamente quando rimane l’ultima personalità in gioco), dopodiché si potrà leggere quanto scritto sulla carta Epilogo.
Lo spaesamento della prima partita si risolve rapidamente durante i turni di gioco iniziali, dopodiché i meccanismi diventano semplici, e si capisce come sia essenziale seguire un filo logico per dipanare le problematiche delle varie personalità di Michael, in una specie di puzzle, dove è essenziale ricordare ogni informazione che si ottiene dalle varie personalità. Ed è questo il motivo per cui, come vi avevo anticipato, che le partite successive risulteranno più semplici, fino ad arrivare ad una immancabile vittoria. Il problema principale è che si tratta di un gioco che andrebbe apprezzato come un film la cui prima visione è la più appassionante, mentre quelle successive risulteranno un po’ meno avvincenti (e a differenza di un film, qui i dettagli che si possono cercare di scoprire sono per forza di cose più limitati); il costo è comunque contenuto, la veste grafica molto d’atmosfera, la durata contenuta (una partita si può giocare al massimo in un ora e mezza), anche se in questo caso potrebbe non essere un pregio. Notare che, a causa della natura di alcune delle personalità, il gioco non è adatto ai bambini troppo piccoli, infatti l’età consigliata è a partire da quattordici anni.
Le regole per il solitario (e per un numero di giocatori diverso da quattro) non cambiano dato che si utilizzano sempre e comunque quattro personaggi, ognuno che svolge il proprio turno e conserva i propri oggetti (immagino per non alterare la difficoltà). In ogni caso si tratta di un gioco ideale per il solitario (o per quattro delle vostre personalità multiple), magari dopo essersi muniti di un blocco per appunti e… no, il divano in questo caso non serve.

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