gioco per 1-4 persone
Autori: Adrian Adamescu e Daryl Andrews
Editore: Cranio Creations (www.craniocreations.com)
La Sagrada Familia è il monumento più visitato, non solo di Barcellona, ma di tutta la Spagna; e tra i tanti elementi che la rendono qualcosa di unico, troviamo le vetrate multicolore e i suggestivi giochi di luce si possono ammirare all’interno della basilica; ed è a queste vetrate che si ispira questo gioco (anche se devo dire utilizzando un buon livello di astrazione), infatti i giocatori sono chiamati a vestire i panni di maestri vetrai, ed il loro compito è quello di costruire una vetrata (utilizzando in questo caso dadi in vari colori) seguendo il progetto che è stato loro assegnato.
Sagrada è un gioco di “piazzamento dadi”, un meccanismo con il quale i giocatori dovranno a turno decidere quali dadi utilizzare tra quelli a disposizione nel round, dadi che secondo loro meglio si adattano per completare uno schema (diverso per ognuno di loro) seguendone i vincoli, e utilizzando anche i poteri speciali di carte “strumento”, per ottenere il punteggio più alto secondo una serie di carte “obiettivo” note fin dall’inizio della partita. Ma vediamo nel dettaglio di cosa consiste il gioco…
La scatola è di dimensioni quasi standard (più o meno come quella di “Puerto Rico”), e contiene:
-quattro plance per i giocatori,
-novanta dadi standard a sei facce in cinque colori,
-una plancia segnatempo / segnapunti,
-varie tipologie di carte,
-segnalini di cartoncino e semisfere di plastica,
-un sacchetto di tessuto,
-il regolamento.
I materiali sono buoni, i dadi di plastica trasparente e la grafica in colori molto vivaci rendono il gioco, per quando astratto, molto bello da vedere (e da giocare). Gli unici elementi in lingua sono le descrizioni degli obiettivi (e solo quelli privati vanno tenuti nascosti), ma in ogni caso si può optare per l’edizione in italiano, se non volete incontrare rallentamenti o difficoltà di comprensione durante la partita.
La preparazione è molto semplice: ogni giocatore prende una plancia e due carte vetrata, ne sceglie una (e uno dei due lati) e la infila nella scanalatura della plancia, così da avere le caselle allineate con gli scomparti nei quali si posizioneranno i dadi, poi riceve il numero di segnalini favore indicato sul lato della vetrata scelto (che dipende dalla difficoltà della disposizione delle caselle). Si distribuisce ad ogni giocatore una carta obiettivo segreto e il segnalino punteggio, poi si piazza sul tavolo la plancia segnatempo, tre carte strumento (pescate a caso) e tre carte obiettivo pubblico (pescate a caso). Si mettono tutti i dadi nel sacchetto, si decide chi sarà il primo giocatore e si può partire.
Una partita dura esattamente dieci round, ad ogni round il primo giocatore pesca dal sacchetto due dadi per ogni giocatore più uno, e li lancia, dopodiché, procedendo in senso orario ogni giocatore ne sceglie uno, poi si fa un secondo giro in senso antiorario (partendo dall’ultimo giocatore che ha scelto e terminando con il primo giocatore). Quando è il turno di un giocatore, questi può utilizzare una delle carte strumento, spendendo un segnalino favore se è il primo a farlo, oppure due in caso contrario, ed eseguendo il suo potere speciale. In ogni caso sia la presa di un dado, che l’utilizzo di uno strumento sono opzionali. Il dado preso va piazzato in una delle caselle della propria vetrata, rispettando queste limitazioni:
-il primo dado va piazzato in una delle caselle sul bordo, tutti i successivi vanno messi ortogonalmente o in diagonale a un dado già piazzato,
-se la casella contiene una faccia o un colore, va obbligatoriamente piazzato un dado che mostra quella faccia, o di quel colore (se la casella è bianca si può piazzare qualunque dado),
-non ci può essere un dado adiacente in senso ortogonale che abbia lo stesso colore o la stessa faccia del dado appena piazzato.
Al termine del round rimarrà solitamente un dado, che va piazzato sul segnatempo a occupare una delle caselle (se rimangono più dadi, se ne piazza sempre e solo uno); il primo giocatore passa il sacchetto al giocatore alla sua destra, che diventa il nuovo primo giocatore e si procede con il prossimo round.
Al termine della partita si conteggiano i punti, sommando:
-i punti indicati dalle condizioni sulle carte obiettivo pubbliche,
-i punti della carta obiettivo privata,
-un punto per ogni segnalino favore inutilizzato,
-un punto negativo per ogni casella della vetrata rimasta vuota.
Vince chi ottiene il punteggio più alto, e in caso di parità si controllano i punti ottenuti dall’obbiettivo privato, i segnalini favore rimasti, e infine l’ordine inverso di turno nell’ultimo round.
Le regole in solitario sono leggermente differenti, infatti:
-si conteggiano i punti utilizzando due carte obiettivo pubbliche e due private,
-ad ogni round si estraggono quattro dadi (e se ne piazzano due sul segnatempo),
-gli strumenti si usano spendendo un dado tra quelli pescati, del colore riportato sulla carta strumento,
La partita dura sempre dieci round, e si ottiene la vittoria se il proprio punteggio (calcolato nel solito modo, tranne che le caselle vuote sottraggono tre punti ognuna) è più alto della somma di tutti i dadi piazzati sul segnatempo.
Come vedete le regole sono molto semplici e immediate: si lanciano i dadi, a turno si scelgono e si piazzano, e si continua così per una durata prefissata, dopodiché si conteggiano i punti: è quindi un gioco adatto ad un pubblico veramente ampio (eventualmente evitando per la prima partita l’utilizzo delle carte strumento o degli obiettivi personali); e non c’è confronto diretto, dato che i giocatori al massimo possono “rubarsi” i dadi, ma bisogna seguire anche le plance altrui per poter fare un’azione del genere (e non è semplice) con cognizione di causa. Dieci round garantiscono una durata contenuta di una partita (che non supera mai l’ora), e la variazione nelle carte obiettivo (così come negli strumenti) garantisce una discreta varietà nelle partite, anche se ad un giocatore assiduo potrebbe non bastare, ed è per questo che sono stata pubblicate (e annunciate) varie espansioni…
La prima espansione di questo gioco contiene i componenti per giocare fino a sei persone, carte aggiuntive per vetrate, obiettivi, e strumenti, e una modalità alternativa di gioco: ad ogni turno si usa un dado dalla riserva comune e uno da una riserva privata (che all’inizio è stata creata con due dadi di ogni colore).
L’anno scorso è stata pubblicata la prima di una serie di tre espansioni (chiamate Passione, Natività, e Gloria), che si rifanno ai nomi delle tre facciate della Sagrada Familia. Nella prima espansione (Passione) trovate:
-le carte Ispirazione, che danno ad ogni giocatore un potere speciale,
-i dadi di vetro raro, che si possono ottenere secondo condizioni speciali, e possono essere utilizzati al posto di un qualunque altro colore (ovvero, non si applica la restrizione dei colori prestampati sulle vetrate),
-nuove carte obiettivo.
Infine, in occasione di varie manifestazioni sono state distribuite espansioni promozionali, sotto forma di singole carte vetrata o obiettivo.
In ogni caso, tutte le espansioni sono dirette ad un pubblico di giocatori assidui, anche perché l’aggiunta di troppe regole potrebbe sortire un effetto deleterio sui giocatori novizi, che sicuramente apprezzeranno sopra ogni cosa la semplicità e l’immediatezza del regolamento base.
A livello di meccaniche, è sempre un gioco di dadi, quindi con un ridotto margine di pianificazione, anche se è possibile un certo controllo: si può cercare di effettuare le mosse che ci lascino successivamente il maggior numero possibile di alternative. Questo sia nel lungo periodo (considerando gli obiettivi che si possono raggiungere) sia nel breve, controllando i dadi a disposizione e scegliendo subito quello che risolve le posizioni più problematiche da colmare, e lasciando per dopo i dadi che hanno meno limitazioni; infatti, il meccanismo di scelta alternata è molto interessante e vario, dato che si passa da un round in cui abbiamo la prima e l’ultima mossa (quest’ultima che ci dà comunque due alternative) e una in cui abbiamo le due mosse consecutive centrali. Naturalmente non si devono mai piazzare dadi che abbiano lo stesso colore o valore di un prerequisito a loro adiacenti (e questo viene anche ribadito sul regolamento) pena l’impossibilità di riempire quella casella, e nello stesso modo se si vogliono raggiungere certi obiettivi pubblici si devono evitare i piazzamenti che li bloccheranno, come ad esempio righe o colonne con due dadi con lo stesso valore o colore; gli obiettivi privati sono più semplici da gestire, dato che i cinque della scatola base sono collegati ad un singolo colore, ovvero, se c’è un dado di quel colore, con un valore elevato, tra le possibilità, conviene tentare di piazzarlo.
E se volete provarlo in un formato digitale, Sagrada è giocabile sia su PC/Mac (attraverso Steam) che su Android e iOS, ed in questo caso l’immediatezza delle regole (e la semplicità delle mosse) lo rendono un titolo molto adatto per essere giocato sullo schermo ridotto di uno smartphone. l’altro vantaggio della versione digitale è che si può giocare in solitario senza ricorrere alla modalità presente nella versione fisica del gioco da tavolo, che fa comunque giocare una partita limitata (nonostante sia ad un livello superiore al solito “cercare di battere il proprio punteggio”).
In conclusione, Sagrada è consigliato per la sua capacità di accontentare tutte le tipologie di giocatore, eccetto naturalmente quelli che cercano una qualche verosimiglianza con il tema dell’ambientazione, ma per questi ultimi purtroppo non ci sono alternative, nulla può sostituire una visita in loco.